Uscita dal liceo, credevo di essermi definitivamente liberata dei gruppi Whatsapp spam e idioti.
Poi ho scoperto l'esistenza di quelli universitari e il mio cellulare è esploso (letteralmente): tra il gruppo del corso di laurea ufficiale, quello istituzionale e i gruppi delle singole lezioni, mi ritrovo almeno 200 notifiche da leggere ogni volta che apro Whatsapp.
Che voi direte: "Eh levate, no?".
E io sarei pure tentata, ma la verità è che i gruppi universitari sono tanta roba.
In primis perché non devi controllare ogni volta la pagina docente per scoprire che il professore non terrà lezione il giorno x o che le date degli appelli sono state spostate di due settimane (uccidetemi).
Poi perché girano cose illegali molto utili, tipo i pdf dei libri di testo, le registrazioni delle lezioni e, se qualche santo ci si mette, anche i riassunti degli appunti.
Il che può sembrare una mezza stronzata, ma compratelo voi un libro fuoristampa, disponibile solo al modico prezzo di 74 euro, e leggete le sue bellissime 439 pagine nel tempo libero che non avete. Questo, ovviamente, moltiplicato per quei meravigliosi venti libri che dovete studiare per la sessione.
Ma il vero motivo per cui non mi sono ancora defilata sono le chat, in particolare quella di Storia della filosofia, alias il corso più non sense del dipartimento di Filosofia (se volete un capitolo sui corsi, io sono pronta a sclerare malissimo).
Ora, nessuno capisce niente di quel corso. Nessuno, la gente non fa altro che ripetere "non ho capito", "ma non ha senso", "ma che si è fumato questo?".
Però, quando si tratta di fare battute idiote sul corso o mandare meme discutibili, diventiamo tutti Gilbert Ryle e passiamo ore a scherzare sulla volontarietà, la privatezza del mentale e altre cazzate trash elaborate sotto un palese uso di oppiacei.
E poi mandano sticker simpatici, si potrebbe restare solo per quelli.
Quindi, se il messaggio non fosse già abbastanza chiaro: fatevi mettere in quei covi di tossici sclerati che sono i gruppi Whatsapp della facoltà.
Torno da Ryle, magari entro stanotte riesco a capire da chi comprava la droga.
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Scleri da Università
HumorDopo cinque anni di Ade (comunemente noto come liceo classico) chiunque penserebbe che il peggio sia passato. E invece no.