Capitolo 1

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Maia

Guardo l'orologio appeso alla parete e segna l'una meno un quarto, si è fatto così tardi e nemmeno me ne sono resa conto. Tra poco meno di nove ore ci sarà l'inaugurazione del mio negozio di fotografia e quadri di pirografia, e volendo che fosse tutto perfetto mi è sfuggita di mano l'ora. Indosso il giaccone e il capello recupero la borsa da dietro il bancone e spengo la radio che fin'ora mi ha tenuto compagnia. Mi avvio alla porta e dopo aver dato un ultimo sguardo al negozio, carica di emozioni e aspettative soddisfatta del mio operato spengo le luci chiudo a chiave, abbasso la saracinesca per poi avviarmi verso la mia macchina.

Mentre cammino a passo spedito mi stringo nel giubbotto e calo di più il berretto di lana in testa quest'anno è davvero un marzo gelido. Lungo il marciapiede sorpasso diversi negozi chiusi da ore, e un pub dal quale esce dalla porta sebbene sia chiusa la musica che stanno suonando al suo interno. Arrivo all'auto quasi correndo e mi rifugio dentro chiudendo subito la sicura della portiera, accendo il riscaldamento anche se so bene che essendo una vecchia auto farò in tempo ad arrivare a casa prima che l'abitacolo sia decentemente caldo.

È l'una del mattino ormai quando mi imetto in strada, i locali notturni popolano di gente e la sirena di un ambulanza risuona in lontananza, mi fermo ad un semaforo e l'auto si spegne questo sarà dovuto al fatto che non l'ho scaldata prima di partire ma, non avevo voglia di starmene nel parcheggio a congelare.

Impreco contro questo maledetto catorcio e al terzo tentativo di accensione l'auto riparte, peccato che il semaforo sia di nuovo rosso. Al verde parto percorro si e no altri tre chilometri e l'auto inizia a singhiozzare, per fortuna che riesco ad accostare vicino al marciapiede fino a che non si ferma spegnendosi nuovamente.

"Cazzo!" Esclamo incavolata nera.
Mi guardo attorno e noto che mi sono fermata davanti ad un locale alla moda, dove un gruppetto di uomini vicino all'ingresso stanno parlando tra di loro.

Riprovo a mettere in moto ma non succede nulla, batto la mano sul volante e la rabbia si intensifica, credo di aver attirato l'attenzione su di me perché vedo uno dei quattro avvicinarsi alla mia auto e battere sul finestrino del passeggero.

Che cavolo vorrà? Mi chiedo.
Titubante se dargli o meno retta avendo poca scelta mi slaccio la cintura di sicurezza, e poi mi allungo verso la portiera abbassando il finestrino con la manovella quel tanto che basta per sentire cosa vuole.

"Hai bisogno di aiuto? Vuoi che dia un occhiata al motore?" Si offre con gentilezza.

Lo scruto per diversi secondi dopotutto non ha poi così una faccia da paura, e con quelle labbra chissà cos'è in grado di fare. 'zitta!' mi ammonisco da sola come una pazza.

Sono davvero indecisa se accettare o meno il suo aiuto, ma a quest'ora di notte non ho molta scelta. Annuisco aziono la levetta di sgancio del cofano e quando scendo dall'auto il ragazzo lo ha già aperto e sta guardando il motore, mi accosto a lui e il suo profumo invade le mie narici e devo dire che il tipo ha un ottimo gusto. Mi stringo nel giubbotto fa un freddo cane, e guardo dentro il cofano anch'io non capendo nemmeno quello che stò guardando, batto i piedi a terra perché dentro gli stivaletti che indosso si stanno congelando, saranno anche esteticamente belli ma non tengono per niente caldo. Con la coda dell'occhio noto un ghigno da parte dello sconosciuto, evidentemente il mio disagio lo diverte.

"Gli iniettori della benzina si sono usurati, li dovrai cambiare" mi spiega lasciandomi basita.

"Cavolo e quanto mi costerà?" Domando più a me stessa che a lui.

"All'incirca sui cinquecento dollari"

"stai scherzando vero?" Lui scuote la testa richiudendo il cofano della macchina.

"Vacca di un auto mi costi più di quanto vali" dico facendo scoppiare in una risata lo sconosciuto al mio fianco.

"Questa è un auto d'epoca dovresti trattarla con i guanti" mi fa notare lui, io in risposta alzo le spalle per poi prendere il telefono dalla mia borsa.

"Per caso sai consigliarmi un carroattrezzi da contattare?" Gli domando, mi fissa per qualche secondo e solo adesso noto i suoi magnifici occhi azzurri.

"Se chiami ora il carroattrezzi la metteranno in deposito e ci rimarrà fino a quando non troverai un officina dove farla portare. Ti suggerisco per risparmiare soldi di lasciarla qui nel parcheggio del bar" mi consiglia.

Ci rifletto un po' dopotutto non sarebbe una cattiva idea, soprattutto perché così facendo risparmierei del denaro.

"Ma sei sicuro che posso lasciare l'auto in un parcheggio privato?"

Annuisce e mi spiega che il proprietario è amico suo e che gli parlerà lui, e così finisco per accettare il suo aiuto. Sparisce all'interno del bar presumo ad avvisare chi di dovere, per poi tornare pochi istanti dopo confermandomi che per il suo amico non ci sono problemi.

Chiama a sé i ragazzi con cui stava parlando al mio arrivo e si fa aiutare a spingere la macchina fino al parcheggio che costeggia il locale. Dopo averla sistemata li ringrazio tutti quanti e rimaniamo di nuovo solo noi due.

"Dato che sei stato così disponibile e gentile con me, posso almeno sapere il tuo nome?"

"Sono Grayson Hale" si presenta.

"Maia Rossi" ribatto porgendogli la mano che è un pezzo di ghiaccio e che scompare nella sua così grande e calda, la avvolge con gentilezza tanto da provocarmi un piacevole brivido lungo la spina dorsale.

"E adesso chi vuoi chiamare?" Mi domanda vedendomi estrarre di nuovo il telefono dalla borsa.

"Un taxi devo tornare a casa"

"ti porto io se vuoi" mi propone gentilmente, scuoto la testa e rifiuto molto cortesemente la sua proposta.

"Non avrai paura di me?" Domanda intuendo già la mia risposta quale sarà.

"Senza offesa ma sei uno sconosciuto"

"giusto hai ragione, mai fidarsi degli sconosciuti" mi dice con una punta di sottile ironia.

"Sai ho visto tutte le serie di Criminal Minds e ho imparato a diffidare degli sconosciuti, specialmente quando si incontrano di notte" mi scuso, lui scuote il capo tranquillizzandomi.

"Capisco bene bambolina" ribatte facendomi l'occhiolino, e io gli accenno un sorriso capendo che sa di che telefilm stò parlando.

Compongo il numero del servizio taxi e dato che è piena notte ho la fortuna che tra soli sette minuti arriverà a prendermi, minuti che Grayson carinamente trascorre con me chiacchierando della mia vecchia auto.

Quando il taxi arriva lui sembra quasi deluso della cosa o forse è solo una mia impressione, comunque un po' dispiace anche a me. Apro lo sportello dell'auto e lo ringrazio ancora una volta, sto per salire e noto che non ha smesso di fissarmi.

"Mi darai notizie della tua auto?"

"È un invito sottile a farmi sentire?" Chiedo sorniona.

"Diciamo di sì" sorride.

"Se vuoi puoi scrivermi su Instagram, ho un blog: Maia World" noto subito il suo sguardo curioso.

"Maia World?"

"Bè sì sono figlia del mondo dato che ho trascorso la maggior parte della mia vita in viaggio" spiego, e lui mi osserva con grande interesse.

"Già mi piaci molto Maia Rossi."

"E tu piaci molto a me Grayson Hale" rispondo in un sussurro per poi salire sul taxi e scomparire nella notte.

Angolo autrice

Rieccomi con questa nuova storia che spero possa tenervi compagnia.

Fatemi sapere la vostra prima impressione su Maia e Grayson ☺️

Al prossimo capitolo vi lovvo 🥰

Un'ardente passione (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora