Cap. (27) Come Schiacciare Un Calabrone

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Harry, Severus e Voldemort sedevano nello studio esaminando i rapporti del Signore Oscuro. Negli ultimi dieci minuti circa Severus e Voldemort avevano formulato piani e discusso di come il fatto di avere un erede li avrebbe alterati. Il dibattito era iniziato subito dopo che Tom aveva dichiarato che, in quanto Harry è suo nipote, era il suo erede. Apparentemente c'era molta politica coinvolta, l'ultima delle quali riguardava ciò che sarebbe accaduto se il lato chiaro avesse trovato.

Il problema era che il Lato Chiaro ha troppo potere, soprattutto a causa del coagulo politico di Silente derivante dalla sconfitta dell'ultimo Signore Oscuro e dell'immagine che aveva coltivato come santo nonno. Per troppo tempo aveva agito come un saggio preside e poiché la maggior parte della popolazione aveva frequentato Hogwarts, molti erano caduti nello stratagemma. Finché l’uomo restava al potere dovevano muoversi con cautela.

"Dobbiamo trovare un modo per rimuovere Silente dal potere." Mormorò Voldemort frustrato, massaggiandosi una tempia. "Ma dobbiamo prima trovare un modo per distruggere la sua immagine. Comunque sarà difficile, ha coltivato i suoi seguaci fin da giovane età." Severus annuì accigliato, Harry però cominciava a sorridere leggermente.

"Che ne dici della verità?" Chiese loro Harry pensieroso. Entrambi gli uomini lo guardarono sorpresi e un po' confusi. L'adolescente sorrise.

"Voglio dire, non si adatta davvero all'immagine di suo nonno il fatto che abbia lasciato me, il ragazzo sopravvissuto, per essere maltrattato e rubato dalle mie casseforti. Questo dovrebbe rendere parecchie persone furiose. Per non parlare del fatto che ha nascosto tutto incidenti a scuola. Scommetto che molti genitori non sarebbero contenti di sapere della pietra o dell'attacco dei Dissennatori. Potremmo far trapelare la notizia al giornale e io potrei sporgere denuncia. Scommetto che la maggior parte delle persone sarebbe meno disposta a seguirlo se imparassero quello che hanno fatto." Harry lo spiegò agli altri due uomini, mentre un piano già si stava formando nella sua mente. Non aveva dubbi che i Goblin lo avrebbero aiutato, non c'era niente che odiassero più di un ladro.

"Harry." Mormorò Severus. "Sei sicuro? Dovresti testimoniare e non c'è dubbio che diventerebbe di dominio pubblico." Chiese l'uomo, sapendo che l'adolescente non avrebbe affrontato bene il fatto che l'abuso diventasse pubblico.

"Sì, finché quell'uomo sarà al potere non cambierà nulla. Non voglio che nessun altro soffra come ho sofferto io solo perché possa usarli nei suoi contorti giochi di potere e voglio assicurarmi che non possa mai usami ancora." Disse categoricamente l'adolescente. Severus annuì comprendendo. Anche se la sua infanzia non era stata così brutta, Silente aveva permesso ai Malandrini di fargli cose che li avrebbero minimamente espulsi, e l'ultima acrobazia di Black, in cui il lupo lo aveva quasi ucciso, avrebbe portato l'uomo in Azkaban. Anche se ora incolpava ancora di più Silente per l'incidente. I Malandrini erano solo bambini a cui era stato insegnato che Serpeverde significava il male. Naturalmente questo non significava che avrebbe smesso di odiarli in un prossimo futuro.

"Ma come facciamo a farlo pubblicare dal giornale?" Chiese Harry dolcemente scuotendo Severus dai suoi pensieri. Entrambi i Serpeverde sorrisero.

"Rita." Fece le fusa Severus guardandolo con aria malvagia. "Lucius ha qualche... Interessante mail nera sulla strega. Inoltre, la donna ama causare scandali e questo sarà sicuramente un grosso scandalo." Harry sbuffò, quella donna aveva sicuramente causato molti scandali nella sua vita. Forse era giunto il momento che Silente incontrasse la crudeltà della penna della donna, dopotutto non aveva fatto del suo meglio per proteggere Harry dal litigio del pubblico.

"Perfetto, era ora che Silente scoprisse cosa vuol dire avere il disprezzo del pubblico." Harry sputò: "Dopotutto non ha avuto problemi a permettermi di subire il disprezzo del pubblico. È ora che impari cosa vuol dire che tutti si rivoltano contro di te." L'adolescente sorrise amaramente.

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