Cap. (9) Non È Mai Facile

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Harry versò diversi libri di testo. Aveva quasi finito i compiti e per una volta non era la normale patetica scusa che aveva presentato. Era stranamente sollevante poter fare i compiti senza controllarsi alle spalle ogni pochi secondi per paura che i suoi parenti lo scoprissero.
La sua mente tornò all'apparizione di Silente e alla conversazione successiva. La quantità di fiducia che aveva dimostrato al Professor Piton lo sorprese. Negli ultimi due giorni aveva visto una parte del Professor Piton che non aveva mai visto prima. Aveva curato delicatamente le ferite di Harry offrendogli conforto e una spalla su cui piangere. L'uomo era ancora un idiota sarcastico, tuttavia Harry stava iniziando a trovare divertenti i suoi commenti sarcastici e non c'era più alcun morso dietro di loro.

Tuttavia, dopo tutto quello che aveva fatto, Harry non riusciva a mentire a quell'uomo. Meritava di meglio. Era stato piuttosto divertente vedere l'espressione scioccata sul volto di Piton quando aveva ammesso di non fidarsi di Silente. Si era sentito sollevato quando Piton aveva ammesso che neanche lui si fidava di quel vecchio idiota. Dopotutto quell'uomo lavorava per Silente, c'era sempre la possibilità che lo dicesse al Preside, un pensiero su cui non voleva davvero soffermarsi.

Tuttavia si fidava che Piton avrebbe mantenuto la parola data. Quell'uomo era l'unico a non avergli mentito. Semmai quell'uomo era troppo schietto. Se avesse detto che non lo avrebbe detto a Silente, allora non lo avrebbe fatto. Strano quanto velocemente fosse arrivato a fidarsi dell'uomo che fino a poco prima aveva detestato. Specialmente considerando che Harry non era proprio molto fiducioso a questo punto.

Un pensiero colpì Harry. Si accigliò. Se Piton non si fidava di Silente allora era possibile che anche la sua lealtà non ricadesse su di lui. Sapeva che Piton era stato un Mangiamorte. C'era una chiara possibilità che la lealtà di quell'uomo fosse ancora rivolta al Signore Oscuro. Una parte di lui era inorridita dall'idea, tuttavia il suo lato più cinico, Serpeverde, fece subito notare che la cosiddetta luce era corrotta, quindi era del tutto possibile che l'Oscurità fosse quello che credeva fosse. Quella era un'idea interessante, anche se un po' inquietante.

Severus stava camminando avanti e indietro davanti al fuoco, ripensando alla confessione di Harry nella sua mente quando le fiamme diventarono argentate e Poppy apparve nel caminetto.

Mentre si girava a guardarla, un sopracciglio si sollevò interrogativo mentre lei entrava nella stanza.

"Sono qui per vedere come sta Harry." Rispose Poppy, rispondendo alla domanda non detta. Severus annuì bruscamente e le fece cenno di seguirlo. Raggiunta la stanza di Harry bussò alla porta. Si aprì rivelando Harry in piedi sulla soglia.

"Madama Chips è qui per controllarti, senza dubbio per assicurarsi che non ti abbia strangolato o trasformato in ingredienti per pozioni." Piton sogghignò. Harry dovette reprimere una risatina.

"Sono qui solo per assicurarmi che tutto stia guarendo nel modo giusto." Madama Chips dichiarò lanciando a Severus uno sguardo irritato. Harry annuì.

"Bene, siediti." Suggerì indicando il letto. Harry obbedì notando con sorpresa che non se n'era andato e si era invece sistemato in un angolo.

"Togliti la maglietta e sdraiati sulla pancia." Comandò. Harry si tolse la maglietta troppo larga e si sdraiò. Si sentiva estremamente a disagio ed esposto. Poteva sentire Madama Chips premere delicatamente per verificare il dolore. Lentamente le mani si abbassarono fino a raggiungere la linea dei suoi pantaloni e scivolarono sotto di essi.

Harry si tirò indietro ansimando mentre la visione di suo zio che gli tirava giù brutalmente i pantaloni gli balenò nella mente. Rannicchiandosi come una palla, iniziò a tremare di paura, intrappolato nei suoi stessi ricordi.

Severus osservò Poppy testare i punti dolenti. Con suo grande stupore e orrore, il normale esame fu interrotto quando Harry improvvisamente si divincolò dal tocco di Poppy. Per un secondo poté vedere i suoi selvaggi occhi verdi pieni di paura e panico, poi Harry si raggomitolò tremando.

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