Non appena pronunciò il suo nome, Clarke lanciò un'occhiata alle sue spalle come se stesse per apparire. Il suo battito cardiaco aumentò e le sue mani divennero sudate. La sua paura oscurò ogni altra emozione e la sua vista iniziò a oscurarsi, ma riuscì a superarla.
Lexa rimase seduta lì aspettando pazientemente. Lei si affrettò a dire: "i suoi genitori sono entrambi famosi con un sacco di contatti. Possiedono diversi studi e lui ha recitato in alcuni film, ma non era il suo lavoro". Sembrò che una volta che aveva iniziato a parlare, non riuscisse proprio a fermarsi. Erano quelle le parole che desiderava da tanto tempo dire e non lo sapeva nemmeno. "Però, a lui non importava del lavoro, solo dei soldi e..."
Si interruppe all'improvviso quando Lexa si sporse in avanti e la baciò. La sensazione delle labbra dell'altra sulle sue la calmò all'istante mentre le loro mani restavano giunte sul suo grembo. Clarke voleva che il bacio continuasse all'infinito, ma Lexa interruppe il bacio e lei guardò negli occhi verdi. "Va bene" sospirò la bruna. "Andrà tutto bene".
Clarke fece un respiro profondo. Il bacio le aveva calmato i nervi, ma il cuore batteva ancora forte. Guardò le loro mani giunte. "Non voglio che le cose cambino a causa sua".
"Non cambieranno" disse velocemente Lexa facendo alzare lo sguardo a Clarke. "Io tengo a te, non a lui".
"Lexa" la avvertì piano Clarke, scutando i suoi occhi. "Non prenderlo alla leggera" conosceva le cose terribili che poteva fare.
"Non preoccuparti" rispose Lexa, "Non lo faccio".
"Possiamo restare qui ancora qualche minuto?" chiese Clarke. Questa era probabilmente la cosa più spaventosa che avesse mai fatto, anche se aveva deciso di scappare. Pensare di divorziare da Finn Collins e un ordine restrittivo era terrificante. Ma sapeva che non avrebbe dovuto farlo da sola.
"Possiamo restare qui stanotte, se vuoi".
La voce di Lexa la riportò al presente. "Possiamo?" Clarke fu sorpresa.
"Certo che possiamo" Lexa sorrise all'improvviso. "Voglio dire, ho portato il sidro di mele che Gustus ha atto apposta per te e possiamo accendere un fuoco. Ho portato anche una tenda e dei sacchi a pelo per ogni evenienza" Lexa alzò le spalle.
"Saremo al caldo?" chiese Clarke, anche se non era quella la domanda sulla punta della sua lingua.
"Sì, mi sono preparata. Farà freddo, ma non congelerai" sorrise Lexa.
"Mi fido di te" Clarke guardò i loro cavalli che stavano pascolando prima si mormorare dolcemente la domanda. "Mi odi?" distolse lo sguardo per evitare ciò che avrebbe potuto vedere negli occhi di Lexa.
Lexa sembrò sorpresa prima di prenderle rapidamente il viso tra le mani. "Non potrei mai" si appoggiò e le afferrò delicatamente il meno, "Mai odiarti".
"Veramente?" le lacrime si accumularono nei suoi occhi, ma tutto ciò che Clarke poté vedere era sincerità e onestà negli occhi di Lexa.
Clarke chiuse gli occhi e si abbandonò al tocco di Lexa, sentendo il suo respiro fantasma sulle sue labbra.
"Sì, davvero".
"Grazie" balbettò e senza pensare catturò le labbra di Lexa in un tenero bacio. Voleva provare qualcosa di diverso dalla paura e con la bruna sentiva tante cose buone e niente di male.
Non come prima.
Lexa interruppe il bacio e la abbracciò. "Vuoi aiutarmi a montare la tenda?"
"Certo" sorrise Clarke, sentendosi più leggera ora che si era tolta tutto dal petto. Non la appesantiva più e Finn sembrava non avere il controllo come prima. Era una bella sensazione, addirittura fantastica, ma con lui ancora là fuori, a cercarla, le faceva venire ancora un brivido lungo la schiena. "Cambierà il modo in cui mi guarderai?" incontrò gli occhi di Lexa. "Ora che lo sai?"
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LA CADUTA
Fiksi PenggemarStoria Clexa. Non l'ho scritta io, ma StormChaser1117 sul sito archieveofourown.org. Io mi occupo di tradurla in italiano, spero di farlo in modo corretto. Clarke ha avuto una storia con Finn per così tanto tempo, che si è dimenticata cosa vuol dir...