"Finn" batté le palpebre un paio di volte per assicurarsi che fosse davvero lui e non un altro incubo. Dov'erano Gustus e Lincoln? Dov'erano Skip, Lucky e Hope? Oh Dio, dov'era Lexa? Mentre Clarke stava davanti a suo marito, molti pensieri le attraversarono la mente, per quanto odiasse pensarli. Era lo stesso. Il solo pensiero la fece rabbrividire.
"Sorpresa" era lì con un fucile in una mano e una pistola nella cintura dei pantaloni. Sembrava lo stesso. Con i suoi occhi azzurri, i capelli castani che ancora gli cadevano sugli occhi e il sorriso storto sul suo viso che le aveva sciolto il cuore, ma ora non più. Lo conosceva per quello che era veramente sotto quel sorriso falso. Sollevò un telefono. "È stato quasi troppo facile registrare le loro voci. Sono stati troppo stupidi per capire che stavo ascoltando" mise in tasca il telefono. Il cuore di Clarke si fermò e le sue mani tremarono. Si bloccò completamente quando incontrò il suo sguardo freddo. Niente nei suoi occhi le mostrava l'uomo di cui una volta si era innamorata.
Sentì il forte respiro di Raven. "Oh mio Dio".
Bastò a farla uscire dalla trance. Cercò di sbattergli la porta in faccia, ma lui fu più veloce e infilò il piede tra la porta prima che potesse chiudersi completamente. Appoggiò tutto il suo peso contro la porta.
"Raven, aiuto!" gridò. Raven si mosse velocemente per aiutarla, ma non servì a niente nemmeno con il suo peso combinato. Era troppo forte.
"Sai quanto mi sconvolge quando non mi ascolti, principessa" la sua voce le fece venire i brividi lungo la schiena. "Sembra che dovrò insegnarti un'altra lezione".
Spinse contro la porta e fece precipitare Clarke su Raven e loro caddero. Prima che potessero rialzarsi, Finn si fermò sopra di loro con un sorriso arrogante sul volto.
Clarke si allontanò da lui quando si avvicinò. "Per favore, non farlo, Finn".
"Ti avevo avvertita, vero?" Finn spostò il fucile nella mano sinistra e allungò la mano destra per toccarle il viso. Lei si tirò indietro, non volendo che lui la toccasse. "Non fare così, principessa. Ho fatto tutta questa strada per te".
"Non ti voglio" sputò Clarke. poteva sentire Raven tremare dietro di lei. Le diede una spinta di coraggio. Era tutta colpa sua se lui era venuto lì. Non di Raven. Non l'avrebbe mai trovata se non fosse stato per lei. "Ti odio" alzò la mano, ma rise invece di schiaffeggiarla come lei si aspettava.
"Non mi odi. Mi ami" lo sguardo di Finn rimase fisso su di lei, ma Clarke notò che il suo corpo si irrigidiva leggermente quando Raven si mosse dietro di lei.
"Non ti amo" Clarke si costrinse a pronunciare le parole. "Ho chiesto il divorzio".
"Ne sono consapevole, ma non firmerò e non mi interessa nemmeno l'ordine restrittivo" sorrise Finn ed era un sorriso maniacale. "Così lo sai. Sono venuto per portarti a casa".
"Non andrò da nessuna parte con te" si allontanò da lui. "Preferirei morire piuttosto che venire da qualche parte con te".
"Clarke" parlò Raven, la sua mano le stringeva l'avambraccio così forte che sapeva che le avrebbe lasciato un livido.
Il sorriso di Finn si allargò e i suoi occhi scivolarono su Raven come se avesse appena notato che era lì. "Ciao, uccellino. È passato un po' di tempo".
Raven si sedette più dritta. "Non abbastanza" la sua voce uscì ferma, ma la sua mano tremava.
Il suo sorriso si allargò. "È così bello vederti. Come va la gamba?"
"Figlio di puttana" Raven si mosse più velocemente di quanto pensasse e riuscì a sferrargli un pugno sulla mascella. Lei si tirò indietro per colpirlo di nuovo, ma lui le prese la mano e la spinse cono forza contro il comò.
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LA CADUTA
FanfictionStoria Clexa. Non l'ho scritta io, ma StormChaser1117 sul sito archieveofourown.org. Io mi occupo di tradurla in italiano, spero di farlo in modo corretto. Clarke ha avuto una storia con Finn per così tanto tempo, che si è dimenticata cosa vuol dir...