Capitolo 21

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Non appena la detective Cartwig se ne andò, Lexa si precipitò verso la stanza di Clarke. non poteva credere a quello che aveva visto. Cosa diavolo stava succedendo? Tutto ciò che sapeva era che non poteva essere bello e la bionda aveva il diritto di saperlo. Sapeva che avrebbe dovuto dirglielo prima che lo scoprisse da sola. La sua mano andò alla maniglia per aprirla, ma invece bussò piano alla porta.

"Clarke" Lexa chiamò piano.

La porta si aprì e prima che Lexa potesse dire un'altra parola, Clarke era tra le sue braccia e l'abbracciava forte.

"Stai bene?" Clarke le sussurrò all'orecchio. Lexa guardo oltre la spalla della ragazza e vide Raven sdraiata sul letto con un sorrisetto compiaciuto stampato sul viso.

"Sto bene" le braccia di Lexa si strinsero più forte attorno a Clarke e seppellì il viso nel suo collo.

Clarke si tirò indietro quel tanto che basta per guardarla negli occhi. "Sei sicura?"

Raven si alzò prima che Lexa potesse rispondere, fischiando ai cani che erano venuti per starla accanto. Sorrise. "Vado a cercare la mia ragazza e me ne vado..." fece segno tra loro. "Due sole".

"Rae" la voce di Lexa era più dura di quanto intendesse, ma era terrorizzata. "La detective è ancora qui a guardarsi intorno".

Raven alzò un sopracciglio, ma non disse altro. Fischiò di nuovo e i cani la seguirono fuori dalla stanza, ma Skip si voltò a guardarla.

"Vai con loro, ragazzo" lo scacciò via subito prima che Clarke la trascinasse nella sua stanza. La sua schiena colpì la porta e la chiuse sbattendola.

"Clarke..." le parole di Lexa furono interrotte quando Clarke catturò le sue labbra in un bacio profondo e indagatore che le fece vedere le stelle.

Afferrò le labbra di Clarke e la attirò più vicino. La coscia della bionda si incastrò tra le sue e Lexa era incapace di non schiacciarla per ottenere l'attrito di cui aveva disperatamente bisogno. La bocca di Clarke era calda e insistente nella sua. Riusciva a malapena a tenere il passo. Le mani della bionda in aggrovigliarono tra i suoi capelli, tirandoli leggermente, cosa che la fece gemere in bocca. La bruna fece scivolare la coscia tra le gambe della ragazza e poté sentire il calore emanato dal suo centro.

"Cazzo, Lex" Clarke strappò via la bocca e iniziò a lasciarle baci lungo la mascella e il collo. "Ti voglio così tanto" morse il suo punto di pulsazione, facendola gridare e muovere i fianchi più forte. Quelle parole Lexa le desiderava sentire da così tanto tempo, ma non voleva affrettare la cosa. Voleva prendersi il suo tempo e adorare la bionda come meritava.

"Tesoro" ansimò Lexa mentre Clarke prendeva un capezzolo in bocca da sopra la maglietta. La testa della bruna girava dal bisogno e, senza pensarci, una mano si arricciò tra i capelli biondi, tenendola stratta a sé. "Aspetta" riuscì a dire anche se fermarsi era l'ultima cosa che voleva fare.

C'era ancora qualcosa che Clarke non sapeva.

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" sussurrò Clarke contro il suo petto, ma si rifiutò di alzare la testa e guardarla.

"No, tesoro" Lexa prese delicatamente il mento di Clarke nella mano e le inclinò il viso verso il suo.

"Affatto".

"Ma perché ti sei fermata?"

"Per quanto mi piacerebbe continuare, c'è qualcosa che devi sapere" sospirò Lexa quando Clarke si tirò indietro e si abbracciò. La bruna riconobbe quella posizione e odiò il fatto che la bionda si stesse richiudendo di nuovo in se stessa. Negli ultimi mesi, era sbocciate ed era tornata in sé ed era bellissimo da guardare.

LA CADUTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora