Non appena Lexa varcò la porta, Skip si avventò su di lei, quasi facendola cadere, ma Clarke la prese per la vita per tenerla ferma. La fece sussultare dal dolore, ma la bionda gli ordinò di sedersi. Lo fece, ma tutto il suo corpo tremava per l'eccitazione. Non poté fare a meno di sorridere e si chinò per accarezzarlo. Lucky e Hope, non volendo essere esclusi, si lanciarono nella mischia.
"Sembra che gli sei mancata" Clarke si sporse appena oltre la porta, guardandola con un sorrisetto dipinto sulle sue labbra. "Molto a quanto pare".
"Anche a me sono mancati" si voltò per sorridere a Clarke proprio mentre Skip la leccava in faccia, seguito da Lucky. "Oh ugh!" Lexa si asciugò la saliva dalla guancia.
"Anche i loro baci?" Clarke la prese in giro con uno scintillio d'intesa negli occhi.
"Beh, preferisco i tuoi baci, ma non mi lamento" Lexa allontanò Hope dal suo viso e si alzò. "Sdraiatevi" ordinò ai cani, ma solo Skip eseguì subito. Lucky e Hope lo fecero dopo al terzo tentativo.
Avevano solo un paio di mesi, ma Lexa sapeva che col tempo avrebbero imparato.
"Anche io preferisco i tuoi baci" Clarke prese delicatamente il gomito di Lexa. "Dovremo portarti nella tua camera così puoi sdraiarti e riposare".
"Sto bene" protestò Lexa, non volendo essere un peso per nessuno. "Non ho bisogno di riposarmi" sapeva di sembrare un'idiota sconsiderata, ma non poteva farci niente. Tre giorni in ospedale erano bastati e non aveva bisogno di cure ora che era a casa. Aveva cose da fare e persone da vedere. Era già stata via abbastanza a lungo a causa delle sue stupide ferite.
"Assecondami, per favore" chiese Clarke dolcemente. Lexa sentì la rabbia e la frustrazione svanire alla supplica nella voce della bionda. Era difficile negarle qualcosa.
"Ok" si appoggiò a Clarke e avvolse il braccio buono attorno alla sua vita. "Ma solo per te".
"L'ho sentito" annunciò Anya quando entrò, seguita rapidamente da Raven.
"Anch'io" Raven sorrise mentre si appoggiava al bastone.
"Vi odio entrambe" Lexa soffocò un sorriso nella maglietta di Clarke.
"Anche noi ti amiamo, Lex" Raven fischiò. "Non dovresti essere a letto?"
Prima che Lexa potesse scattare, Clarke le prese la mano. "Ecco dove sta andando adesso, ed è meglio che la lasci in pace".
"OK, ma Lexa, dobbiamo parlare di andare alla polizia" la interruppe Anya con uno sguardo che Lexa sapeva che significava che non avrebbe lasciato perdere. Tra tutte le persone, sua sorella capiva di più la sua riluttanza, ma comunque insisteva. Capiva perché ne aveva bisogno, ma ciò non significava che le piacesse. La infastidiva. Vide Clarke guardarle avanti e indietro con la fronte arcuata, ma non disse nulla, cosa di cui fu grata.
"Va bene" strinse la mano di Clarke e la trascinò via.
"Non abbiamo finito" le gridò Anya.
"Per ora sì" Lexa trascinò Clarke nella sua stanza e chiuse la porta dietro di sé, assicurandosi di chiuderla a chiave. Si voltò verso la bionda, le avvolse un braccio attorno per avvicinarla e seppellì il viso nel suo collo, inspirandola. Aveva bisogno di sentirla contro di sé e immergersi nella sua presenza perché la faceva sentire meglio-
"Stai bene?" chiese Clarke, facendo scorrere le mani su e giù in maniera rassicurante.
"Meglio adesso" Lexa sentì le sue spalle rilassarsi e il resto del corpo abbassarsi su Clarke. "Mi sento bene".
"Bene, sono contenta" Lexa sentì Clarke sorriderle sul collo. "Che ne dici di sdraiarti e riposarti un po'?"
Lexa scosse la testa e si aggrappò più forte a Clarke, non volendo lasciarla andare. Si sentiva sopraffatta e di cattivo umore. Anya che parla della polizia non aveva aiutato affatto, ma non sapeva come dirlo alla bionda, quindi ha risposto solo con: "No".
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LA CADUTA
FanfictionStoria Clexa. Non l'ho scritta io, ma StormChaser1117 sul sito archieveofourown.org. Io mi occupo di tradurla in italiano, spero di farlo in modo corretto. Clarke ha avuto una storia con Finn per così tanto tempo, che si è dimenticata cosa vuol dir...