LA CADUTA

Capitolo 31

Lexa installò un sistema di sicurezza all'avanguardia come aveva promesso a Clarke e aumentò le lezioni di autodifesa.

"Sei sicura di non voler andare da qualche parte finché non lo avranno trovato?" Lexa chiese di nuovo anche se conosceva la risposta di Clarke.

"No, non gli permetterò di cacciarmi di casa" affermò con fermezza Clarke. Lexa sorrideva ogni volta che la bionda si riferiva al ranch come casa. "Voglio restare a combattere se è questo il punto".

"Ecco di cosa ho paura" mormorò Lexa, ma Clarke non la sentì. "Tesoro, sei sicura che non vuoi che resti qui?" si appoggiò al bancone della cucina e la guardò lavare le patate per cena. "Odio lasciarti".

"Ne sono sicura, Lex" Clarke lanciò un sorriso alle sue spalle. "Gus è qui e tu hai del lavoro da fare prometto che starò bene".

"Non preoccuparti, capo, la terrò al sicuro" Gus annuì e porse a Clarke un'altra patata. "Hai la mia parola".

"Mi fido di te" fece saltare velocemente la gamba, un'abitudine nervosa che aveva quando era sopraffatta. "Non ho bisogno di fare le mie faccende. Chiederò a Lincoln o Indra di occuparsene loro".

"Tesoro" Clarke si asciugò le mani e si mosse verso di lei. le prese le guance tra le mani. "So che sei preoccupata, lo sono anch'io, ma non gli permetterò più di controllare la mia vita. Abbiamo i cani" Fece cenno verso di loro rannicchiati nei loro letti. "Per non parlare del sistema di sicurezza che ha telecamere, riflettori, allarmi su ogni finestra e porta insieme ad altre cose non conosco nemmeno" Clarke la baciò dolcemente. "Andrà tutto bene".

"Ma..."

"Niente ma, tesoro" Clarke le premette un dito sulle labbra che Lexa baciò prontamente. "Non sei il tipo di capo che sta seduta e fa si che tutti gli altri si occupino selle cose. Non è il tuo stile. Inoltre, so che non vedi l'ora di tornare là fuori e gestire il ranch. Non sto dicendo che Indra non abbia fatto un buon lavoro".

Lexa non poté fare a meno di ridere. "Ti spaventa ancora, non è vero?"

"Un po'" Clarke alzò le spalle. "E pensavo che Anya fosse spaventosa, ma dopo averla vista con Raven, non è così spaventosa, ma Indra... ha un aspetto. Non ho idea se le piaccio o no".

"Oh, le piaci. Semplicemente non lo dà a vedere" Lexa avvolse le braccia attorno alla vita di Clarke. "Sei sicura che non posso tentarti in camera da letto?"

"Sono sicura" Clarke la baciò di nuovo. "Stasera è possibile. Adesso esci di qui e smettila di distrarmi. Prometto che ti farò sapere se ci sono problemi".

"Ok" le spalle di Lexa si abbassarono, ma segretamente era contenta di quanto forte fosse diventata Clarke da quando era arrivata lì. Onestamente era stata una trasformazione fantastica, e anche se Finn era scomparso, sperava che non fosse così stupido da andare lì. Se lo avesse fatto avrebbe violato la legge e lei aveva tutto il diritto di difendere se stessa e le persone a cui teneva. "Hai vinto".

"Ooo... mi piace vincere" Clarke fece un passo indietro, ma Lexa le prese il polso e la trascinò a sé per un bacio.

Gustus si schiarì la gola. "Sono qui, sapete".

Clarke rise e fece un passo indietro. "Oops, scusa, Gus".

"Si scusa" Lexa si era completamente dimenticata che fosse lì. Alzò lo sguardo e lo vide in piedi con le spalle rivolte a loro. stava cercando di dare loro una parvenza di privicy che lei apprezzava. "Tornerò tra poche ore" promise quando guardò di nuovo Clarke.

"Suona bene" Clarke le baciò la guancia e tornò da Gustus. "Ti amo".

"TI amo anch'io" sorrise prima di forzare i piedi a muoversi e uscire dalla porta della cucina. Lexa non ha potuto resistere a un'ultima occhiata alle sue spalle per vedere Clarke con la testa gettata all'indietro, che rideva per qualcosa che aveva detto Gustus. Era in buone mani e lei non sarebbe stata lontana. Si diresse verso il fienile appena costruito. Indra aveva già sellato il suo cavallo, quindi senza fermarsi salì in sella e partì per girare intorno alla sua proprietà. Un sentimento d'orgoglio la percorreva sempre quando prendeva in consegna la sua terra.