LA CADUTA

Capitolo 2

Clarke era in piedi dall'altra parte, sembrava nervosa e spaventata. Per quanto Lexa fosse felice di vederla lì, la luce del portico faceva risaltare tutti i lividi su di lei, ed erano solo quelli sul viso. Si fece forza e offrì un sorriso caloroso.

"Mi dispiace di averti rubato le mele", Lexa sorrise dolcemente e aprì la porta con la zanzariera. Clarke le porse il cestino. La mano della bruna si chiuse attorno al manico e le sue dita sfiorarono quelle della bionda, cosa che fece si che l'altra le tirasse indietro come se fosse stata bruciata.

"Va tutto bene", Lexa le fece cenno di entrare, ma la vide esitare. Le ci volle un secondo per rendersi conto che il cane stava ancora ringhiando. "Skip, buono". Immediatamente, skip si rilassò e si sedette accanto a lei. Gli diede una pacca sulla testa e gli avvolse la mano libera sul colletto in modo che non saltasse addosso alla loro nuova ospite. "Per favore, entra".

Clarke annui e fece un passo avanti, Lexa dovette mordersi il labbro per trattenersi dal sussultare quando vide il volto della bionda nella luce brillante del suo ingresso. Aveva due occhi neri, un naso rotto, uno squarcio sulla fronte e sulla guancia, nonché un livido sulla mascella. Il suo cuore si strinse nel petto perché sapeva senza dubbio che la ragazza non li aveva ricevuti per caso.

Non riusciva a immaginare come fosse il resto del corpo, poiché era coperto da maniche lunghe e pantaloni.

"Spero che tu abbia fame", Lexa sorrise, cercando di metterla a suo agio. "Oh, questo è Skip. È innocuo, ma è un cucciolo molto energico, quindi mi scuso in anticipo".

"È adorabile", Clarke strinse più forte la tracolla del suo zaino. "Posso... posso accarezzarlo?"

"Naturalmente", Lexa gli lasciò andare il collare e Skip balzò verso la bionda. Iniziò a gridargli di fermarsi quando Clarke si inginocchiò e lo abbracciò. La bruna si appoggiò allo stipite della porta e rimase sorpresa dalla facilità con cui si relazionarono. Le ha scaldato il cuore vedere un piccolo sorriso spuntare sul viso della ragazza quando Skip la leccava ancora e ancora.

"Non sei tu un bel ragazzo?" Clarke gli strofinò la schiena. "Quanti anni ha?"

Lexa impiegò un secondo per realizzare che Clarke le stava parlando. "umm... ha due anni".

"Ancora un cucciolo vedo", tubò Clarke. Skip era un grande giudice del carattere, e se pensava che stesse bene, allora doveva esserlo.

"Sei pronta per mangiare?" chiese Lexa e odiò vedere il sorriso svanire dal suo volto mentre si alzava immediatamente con un sussulto. Imprecò sottovoce e cercò subito di scusarsi. "Continua comunque a giocare con lui. Pensavo solo che potessi aver fame".

"Ne ho", la voce di Clarke era mite mentre quasi si ritirava in se stessa ora che non stava giocando con Skip.

"Ok", Lexa le fece cenno di seguirla e rimase sorpresa quando Skip non venne al suo fianco, ma rimase invece accanto a Clarke. Sorrise, perché, come lei, ovviamente sentiva che la bionda aveva più bisogno di lui in quel momento. Era più che d'accordo.

Lexa le fece strada verso la cucina. "Siediti dove vuoi". Afferrò la birra che aveva lasciato sul bancone e ne bevve un sorso. Con la coda dell'occhio, vide il colore svanire dal viso di Clarke. si fermò e la guardò con un sopracciglio alzato, ma non chiese. Invece, si avvicinò al lavandino e versò il resto della sua birra senza dire una parola. Tirò fuori il cibo che si era scaldata e lo posò davanti alla bionda.

"Sembra delizioso" Clarke si leccò le labbra.

Il petto di Lexa faceva male perché non aveva idea di quando fosse stata l'ultima volta che Clarke aveva mangiato un pasto solido. C'era solo pollo, purè di patate e fagiolini, ma alla ragazza doveva sembrare molto di più. "Lo spero. Ho provato qualche nuovo condimento per il pollo, quindi spero che vada bene", Lexa rise quando la bionda inspirò profondamente.