La chiamata non poteva arrivare in un momento migliore. Negli ultimi giorni tutto aveva cominciato a tornare alla normalità, o al più normale possibile. Lexa non poté impedire al sorriso di attraversarle il viso perché finalmente poteva mantenere una delle sue promesse.
Finalmente aveva un piano e sperava solo che Clarke lo seguisse.
La colazione era stata impegnativa con un sacco di pancake e gente che rideva e mangiava. Non aveva avuto la possibilità di sollevare l'argomento e, inoltre, era una cosa che avrebbe voluto chiedere quando comunque sarebbero state sole. Dopo colazione, Clarke scappò nella sua camera da letto e Lexa le concesse qualche minuto prima di bussare alla sua porta. "Ehi, te... Clarke..."
La porta si aprì e Clarke rimase lì con un pezzo di carta in mano e il cuore della bruna balzò nel suo petto, pensando che le stesse scrivendo una lettera dicendo che se ne sarebbe andata, ma quando guardò in basso, non era una lettera, era un disegno di Skip. Era una rappresentazione incredibilmente realistica e lei rimase sbalordita.
Aveva completamente ignorato ciò di cui era venuta a parlare con Clarke. le ci volle un minuto per ricordare che Luna aveva chiamato, dicendo che erano pronte per loro.
"Ehi" la voce di Clarke distolse la sua attenzione dal disegno e la riportò sulla bionda, che aveva un sorriso divertito sul volto.
"Scusa" Lexa indicò il disegno. "Questo è davvero un bel disegno di Skip" allungò la mano per prenderlo, ma Skip, sentendo il suo nome, arrivò, volando accanto a lei e alle gambe di Clarke, facendola inciampare e ridere un po' la bionda. Era un suono bellissimo che voleva continuare a sentire, ma allungò rapidamente la mano e la sorresse, schiacciando il foglio tra loro. "Ciao..." la sua voce era bassa e il suo sguardo continuava a correre verso le labbra della ragazza e poi di nuovo verso i suoi occhi.
Voleva solo baciarla.
Clarke apparentemente le leggeva il pensiero e sfiorò le loro labbra in un bacio morbido e dolce prima di tirarsi indietro.
"Grazie" Clarke sorrise e abbassò lo sguardo. "È solo uno scarabocchio" alzò le spalle.
"È incredibile. Tu hai talento, Clarke" Lexa lo diceva sul serio, anche se era stato fatto con una penna su un pezzo di carta.
Clarke arrossì e appoggiò la fronte contro quella di Lexa. "Grazie" Skip piagnucolò e spinse di nuovo le gambe e la bruna non poté fare a meno di ridere. "Qualcuno si sente trascurato" la bionda si chinò e gli grattò dietro l'orecchio. Il cane si sdraiò e scoprì la pancia. "Ragazzo geloso, non è vero?"
Lexa guardò con il cuore più pieno di quanto non fosse stato da anni. "Ama l0attenzione" si chinò e gli grattò anche la pancia. "Ho pensato che ti sarebbe piaciuto andare a vedere questa nuova cucciolata che una mia amica ha" Luna la chiamava sempre quando Faith aveva dei cuccioli, così poteva aiutarla a trovare loro casa.
"Veramente?" il volto di Clarke si illuminò. "Quando?"
"Ora" Lexa sorrise. "Se per te funziona".
"Sì" Clarke balzò in piedi e si infilò gli stivali. Lexa cercò di non guardarle il sedere mentre era piegata, ma fallì miseramente. Il suo sedere era così bello in quei jeans attillati. Negli ultimi due mesi la bionda aveva guadagnato muscoli, ma era ancora formosa in tutti i punti giusti. Clarke si voltò con un sorriso complice e lei distolse lo sguardo; le sue guance arrossarono mentre si spostava per alleviare la pressione tra le gambe.
"Pronta?" chiese Lexa, i suoi occhi erano fissi sulla flanella rossa di Clarke e quasi sospirò di sollievo quando la bionda indossò il cappotto.
"Sì e tu?" lo sguardo di Clarke vagò sul suo corpo e ovunque gli occhi della ragazza posassero, il suo corpo si riscaldava.
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LA CADUTA
FanficStoria Clexa. Non l'ho scritta io, ma StormChaser1117 sul sito archieveofourown.org. Io mi occupo di tradurla in italiano, spero di farlo in modo corretto. Clarke ha avuto una storia con Finn per così tanto tempo, che si è dimenticata cosa vuol dir...