Capitolo 30

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Lexa avvolse rapidamente le braccia attorno alla vita di Clarke mentre iniziava a crollare e le lacrime le scorrevano lunga le guance.

"Per favore, dimmi che non dici sul serio" piagnucolò Clarke.

Lexa si odiò per aver causato questa reazione, ma sapeva che Clarke aveva bisogno di saperlo. "Lo vorrei, amore" fece una smorfia, ma si contiene quando la bionda affondò il viso contro il suo collo. "Non ti farà più del male. Me ne assicurerò. Non ti perderò, Clarke".

"Tu non lo conosci, Lex. Non hai idea di quanto si spingerà una volta che mi avrà trovato. Ora che ho messo tutto in moto, lui mi troverà" Clarke rabbrividì tra le sue braccia. Lexa non sapeva cosa poteva fare per farla sentire meglio. Tutto quello che poteva fare era essere lì, qualunque cosa accadesse, che era esattamente ciò che aveva in mente. "Di questo ne sono certa" li diceva sul serio. Niente l'avrebbe allontanata da lei, non se avesse potuto evitarlo. Una parte di lei era spaventata, ma non voleva lasciarglielo vedere. L'ultima cosa che voleva era aumentare la sua paura.

"Non lo conosco, hai ragione, ma lo troveranno, Clarke. so che lo faranno. Se viola l'ordine restrittivo, andrà in prigione. Se..." enfatizzò la parola se "... noi saremo preparati" disse Lexa con fermezza, cercando di convincerla a crederle.

"Non gli importerà. Una volta che mi avrà trovato, non importerà delle conseguenze" Clarke la strinse più forte, quasi come se stesse cercando di strisciare dentro di lei. Lexa la tenne semplicemente più vicina. "È implacabile ed estremamente geloso. Oh, Dio!" il suo viso impallidì mentre la guardava.

"Cosa, tesoro?" Lexa inarcò un sopracciglio, chiedendosi cosa stesse pensando Clarke adesso.

"Se scopre di noi, ti ucciderà" Clarke abbassò di nuovo la testa e Lexa sentì lacrime clade bagnarle il collo.

"Può provare" disse Lexa con tutta la convinzione possibile. Massaggiò la schiena di Clarke, sapendo che era una reale possibilità che lo facesse. Ma aveva intenzione di renderlo il più difficile possibile, se questo era il problema.

"Non è il momento di scherzare, Lex" si ritirò Clarke, con le lacrime che le rigavano le guance. Lexa le spazzò via con le guance. "Non posso perderti".

"Non mi perderai" accarezzò di nuovo la schiena di Clarke.

"Promesso?" la voce di Clarke era così debole che spezzò il cuore di Lexa.

"Lo prometto" baciò la tempia di Clarke. Lexa doveva solo mantenere quella promessa, ma non osava nemmeno a dirlo ad alta voce.

"Va bene, allora cosa facciamo?"

"Ho qualche idea" rispose Lexa. "Prenderò ogni precauzione a cui riesco a pensare per tenerti lontana dal male. Assumerò un investigatore privato per trovarlo e ho già parlato con qualcuno dell'istallazione di un sistema di sicurezza all'avanguardia" mormorò. Sperava che prendendo tutte le misure necessarie per garantire la sua sicurezza l'avrebbe rassicurata. Questa è la sua preoccupazione principale.

"Sarà costoso. Non voglio..."

Lexa le premette un dito sulle labbra. "I problemi non sono un problema" disse con fermezza.

"Ma non ne valgo la pena" Clarke abbassò gli occhi e guardò a terra.

Lexa inclinò la testa di Clarke per vedere i suoi occhi azzurri e acquosi. "Vali tutto, Clarke. Vali tutto per me. Mi liberei di tutto se fosse quello che serve per tenerti al sicuro. Ti amo, Clarke".

Clarke si sporse in avanti e catturò le sue labbra con le sue. Lexa gemette sotto la forte pressione delle labbra della bionda prima di scorrerle la lingua sul labbro inferiore. Clarke incontrò la sua lingua e prima che se ne rendesse conto, fu premuta contro la porta, con la sua ragazza che la bloccava lì con il suo corpo.

LA CADUTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora