Mi chiamo Lily, ho sette anni.
Vivo in un orfanotrofio ora. Mi hanno detto che i miei genitori sono morti. La signora Sally dice che sono morti in un incendio tanto tempo fa e che fu un incidente. Lei mi dice che non dovrei essere triste perché loro adesso sono in un posto migliore. Ma non sono triste. Perché non è vero. I miei genitori mi vengono ancora a trovare, qualche volta. Quando sono con me, mi abbracciano e mi dicono che mi amano. Io li abbraccio e dico loro che li amo anch'io. Poi mi raccontano favole e giocano con me. Mi diverto molto quando mi vengono a trovare.
Ogni tanto lo dico alla signora Sally, ma lei mi abbraccia e piange tutte le volte che lo faccio. Non capisco perché dovrebbe farlo. Dev'essere triste per qualcosa, ma non so cosa. Devo fare delle cose con i dottori che mi porta lei. I dottori mi fanno sempre domande e mi dicono di fare un sacco di cose strane. Non capisco perché. Non sto male, non ho niente.
Un giorno ho sentito un dottore dire alla signora Sally che faccio finta che i miei genitori siano ancora vivi perché mi sento in colpa per l'incendio. Non è vero. Non sono stata io a dar fuoco alla casa. Sono stati i miei genitori. Erano negligenti. Non avrebbero dovuto chiudermi in quell'armadio tutti i giorni. Non avrebbero dovuto dirmi che mi odiavano. Non avrebbero decisamente dovuto lasciare i fiammiferi in giro. Ma è tutto a posto, hanno imparato la lezione adesso. Ora non mi chiudono più da nessuna parte, mi abbracciano e mi dicono che mi amano. E penso che pure la signora Sally e i dottori siano diventati negligenti.
Forse devono imparare anche loro.