Ti svegli nel cuore della notte, immobile e senza fiato: non riesci a muoverti e la pressione sul tuo petto ti impedisce di respirare a fondo; ti dibatti, ma i muscoli non rispondono, così come la voce bloccata in gola, che tenti di tirare fuori in un grido.
Attorno hai solo buio, e il tuo sguardo dardeggia inutilmente per la stanza: non c'è nessuno con te, per aiutarti.
Credi di morire, e la disperazione ti invade come una scarica elettrica, coprendo il tuo corpo di gelido sudore.
Finché di colpo tutto cessa: il respiro torna regolare, dalla tua bocca esce involontariamente un rantolo, e la tua gamba scontra dolorosamente contro il fondo del letto, in un improvviso spasmo.
Il cuore ti batte all'impazzata, e ti rendi conto che era solo una paralisi notturna: ti ha colto alla sprovvista perché non ti era mai capitato, tutto qui.
Ti alzi e vai in cucina, per bere un po' d'acqua e calmarti, asciugandoti la fronte e respirando a fondo.
Mentre l'Incubo, sazio di terrore, striscia nel suo nido buio sotto al tuo letto.