La Casa Infernale

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"Ti sfido ad entrare lì dentro!" mi disse Eleanor, con aria beffarda indicando la casa. Sussultai, in quella casa succedevano cose, ma non cose normali, cose terribili, tanto che l'unica persona che ne era uscita era impazzita e si trovava in manicomio. Odiavo Eleanor, era la bulletta della scuola, e io dovevo essere sua amica. "Scordatelo! Io ho paura di entrare lì dentro!!" dissi con voce tremante, ma Eleanor mi spinse contro un muretto e sibilò "Entra dentro quella fottuta casa o ti spacco la faccia!!".

Non potendo fare niente mi avviai verso il cancello arrugginito. Qui le cose cominciarono a farsi strane: l'aria si era raffreddata tutt' ad un tratto e dietro di me c'erano dei pacati sussurri, più che altro minacce, pensavo fosse Eleanor, che cercava di spaventarmi per poi chiamarmi "verginella fifona" davanti alla sua cerchia di amici bastardi.

Quanto odiavo quella ragazza.

Entrai, il buio regnava insieme al silenzio, mossi un passo e un urlo lacerante riecheggiò nella casa, iniziai a correre spaventata finchè non mi fermai davanti a una stanza. Sembrava un salottino, con due divani e un tavolo da caffè. Su uno di questi divani era seduta una donna che girò la testa verso di me, sul suo volto era dipinta l'espessione più folle che avessi mai visto: gli occhi sbarrati e iniettati di sangue con un sorriso malato ornato da una matassa di capelli sporchi. Si dileguò e ricomparve davanti a me, allargando il suo sorriso malato. Ricominciai a correre mentre quel demone rideva alle mie spalle, mi si rimaterializzò davanti, questa volta tenendo un coltello nella mano destra, cercò di ferirmi ma la spinsi via e ricominciai a correre. La casa da fuori era molto piccola ma all'interno sembrava infinita. Mentre riflettevo su questa cosa mi trovai davanti a una porta.

Dovevo scegliere tra l'ignoto e la morte.

Senza pensarci un attimo entrai in una stanza, immersa nel buio più totale; all'improvviso la porta sbattè alle mie spalle e una risata da maniaca riecheggiò fuori dalla porta. Quella puttana mi aveva chiuso dentro, ero in trappola. Dopo cinque minuti spesi a cercare una via d'uscita una figura umanoide più nera del buio stesso si avvicinò a me a ogni suo passo la stanza tremava. Mi accasciai a terra piangente mentre quel mostro abusava di me. Mi risvegliai davanti alla porta d'ingresso, mi faceva male dappertutto e sanguinavo copiosamente. Mi alzai e raggiunsi la porta.

Chiusa.

Cominciai a gemere e a scuotere la porta: ero spaventata e sofferente. Nel frattempo alle mie spalle era comparsa una bambina sui 6 anni, aveva i vestiti strappati e la pelle cinerea. "Sei tu la mia mamma?" mi chiese. Io non le badai, cazzo, ero troppo spaventata per badare a quella mocciosa!! Lei non sentendo risposta mi si avvicinò e i suoi occhi divennero due enormi buchi neri e la bocca divenne una voragine nera dalla quale uscì un urlo fuori da ogni comprensione umana che mi fece sanguinare le orecchie, mi prese per la gola e cominciò ad affondare le sue munute dita dentro la mia carne, il sangue cominciò a schizzare dappertutto e, mentre morivo, la sentii sussurrare: "Buonanotte mamma..."

Ma ora ti starai chiedendo come faccio a scrivere se sono morta...

perchè sai, io ti vedo in quella posizione tanto scomoda per te ma molto comoda per me.

e adesso,per favore

non ti voltare!

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