Mentre strisciate attraverso quella ruvida cavità, pensi "Ce la posso fare, poteva andare peggio".Il buco dentro cui ti muovi è incredibilmente stretto, così tanto che il tuo corpo ci entra a malapena. Voltarsi indietro non è un'opzione contemplabile, la conformazione di questa grotta vi rende impossibile fare dietro front.
La torcia è ciò che ti separa dalla più completa oscurità, la tua luce guida. Ed è quasi scarica, ma va tutto bene, il tuo amico dietro di te ha abbastanza batteria nella sua.
Secondo i suoi calcoli siete avanzati di solo 200 iarde ed altre 200 sono da percorrere.
Il tuo amico è un avido amante dell'aria aperta e dell'avventura in genere ed ama esplorare quegli angusti anfratti, quindi, cosa potrà mai andare storto, no?
"Sbrigati! Ti muovi come mia nonna!" Si lamenta.
Improvvisamente, ti accorgi che il buco dentro cui stai strisciando sembra sempre più stretto. Il tuo amico ci scherza, ti spinge in avanti, sapendo che tu non sei avvezzo a certe esperienze.
Sei bloccato. Il buco è troppo, troppo stretto e anche dimenandoti non trovi una via d'uscita. Lo sgretolarsi, lo sfasciarsi della roccia dietro di voi.
Diventa. Sempre. Più. Forte. E FORTE.
Il tuo amico lancia un grido che gela il sangue nelle vene, un grido che nessun uomo dovrebbe mai e poi mai fare, come fosse, in un batter d'occhio, catapultato lontano nella caverna, mentre il suo urlo si fa sempre più lontano.
Le batterie della tua torcia si scaricano.