Era una notte scura, e una ragazza di 15 anni di nome Lydia stava rientrando a casa sua di ritorno da una sua amica.
Prese una stretta scorciatoia, ma fu spaventata dalla vista di un vecchio. Quando Lydia si fermò, il vecchio si girò e con voce rauca le urlò: "Dimmi la strada!"
Il suo viso era disgustoso: la sua pelle era coperta di cicatrici e brufoli, i capelli arruffati e stopposi e i suoi occhi erano orribilmente sporgenti, quasi come se volessero uscire dalle orbite.
Lydia rimase terrorizzata. Era sola in un vicoletto stretto con una persona estranea ed inquietante. Il cuore cominciò a martellarle in petto e le occorse qualche secondo per riprendere fiato.
"Dimmi la strada!" le ordinò di nuovo il vecchio.
"O-ok... dove devi andare?" gli chiese Lydia, ansiosamente.
Quando il vecchio le disse l'indirizzo che cercava, un brivido le percorse la schiena.
Era casa sua.
"Non so dove sia..." rispose Lydia seccamente e spinse il vecchio scappando via. Gettando lo sguardo indietro, lo vide in piedi, nel vicolo, a guardarla fuggire.
Lydia era talmente fuori di testa per l'accaduto che non smise di correre fino a quando tornò a casa sua. Tirando un sospiro di sollievo, prese rapidamente le chiavi.
Guardò su e giù per la strada per assicurarsi che il vecchio non l'avesse seguita: tutto deserto.
Girò la chiave, aprì la porta ed entrò.
Dai meandri dell'oscurità della sua casa, una voce roca disse: "Dimmi la strada!"