'Avete presente quella paura che vi sale in corpo quando sentite rumori inspiegabili?'
Queste sono le prime parole con cui il mio amico Peter iniziò il suo 'diario'. Io sono Bill, un amico di Peter ed ho bisogno di raccontarvi cos'è successo.
Tutto iniziò sei mesi fa, non so perché proprio oggi scrivo, forse mi serve il coraggio che sei mesi fa non ebbi per raccontarvi ciò che successe. Bhe, senza perderci in frivolezze sei mesi fa io e Peter eravamo usciti a farci un giro per il centro in una delle classiche serate estive, molto noiose e poco produttive. Parlammo, scherzammo e decidemmo di sederci in un bar del centro, bevemmo qualcosa e poi lui mi disse che due sere fa, mentre era seduto al computer in cucina, sentii fuori dalla finestra il rumore di un treno, precisamente di un treno che fischiava per l'arrivo in stazione. Io ci risi su tranquillizzandolo e dicendogli che forse se l'era solo immaginato, o almeno così credevo anche io.
Passarono giorni, per vari impegni io e Peter non riuscimmo ad incontrarci, poi una sera, un'ennesima noiosa sera d'estate decidemmo di vederci ma qualcosa non quadrò. Quando vidi Peter mi sembrò pallido e un po' 'impaurito', gli chiesi che stava succedendo e se andasse tutto bene, lui rispose di sì anche se palesemente non era convinto di ciò. La serata continuò ed alla fine gli feci sputare il rospo, mi confessò che aveva paura. Mi disse che il rumore del treno che sentì la settimana prima era diventato frequente, ogni sera sentiva quel dannato treno fuori dalla finestra e ogni volta si ripeteva che non era possibile visto che la stazione era ad almeno una decina di kilometri da casa sua. Cercai ancora di tranquillizzarlo ma invano, iniziò a tremare e a chiedermi aiuto, io non sapevo bene cosa fare, era praticamente impossibile sentire il rumore del treno fuori dalla finestra quando distanziavi così tanto dalla stazione ed oltretutto mi chiedevo perché avesse così paura, era solo un rumore.
Il giorno successivo Peter mi chiese di rimanere a casa sua, per la notte. Io accettai e passammo una strana serata, sembrava più tranquillo del giorno precedente ma allo stesso tempo non mi sembrava molto 'sveglio'. Non parlammo molto e nel bel mezzo della serata guardai Peter che, con una faccia stupefatta, sgranò gli occhi e fissò la finestra. Mi si gelò il sangue, sentii anche io il rumore del treno. Guardai Peter in silenzio, ancora coi brividi in corpo, lui mi guardò e disse: 'Non ce la faccio più, aiutami.' Rimasi in silenzio, il sangue mi si era gelato ed il suo volto pareva quello di una persona senza vita, occhi vuoti e sguardo assente, presi coraggio ed in qualche modo, nell'incertezza delle mie stesse movenze, gli feci un cenno d'approvazione.
Andammo a dormire. Mi svegliai presto quella mattina ma non vidi Peter in stanza, in compenso trovai un biglietto lasciato da lui sul monitor del pc con scritto:'Esco a prendere il pane, faccio presto.' Mi rivesti e mi misi al suo computer, un po' per noia un po' per curiosità girovagai per il Dekstop e trovai qualcosa che mi lasciò sorpreso, un diario. Un diario scritto da Peter. Le domande furono spontanee: per quale motivo lo scrisse e soprattutto quale fosse il contenuto. Curiosai e la prima frase che ci lessi fu proprio questa: 'Avete presente quella paura che vi sale in corpo quando sentite rumori inspiegabili?'. Da li capii, scrisse quel diario per 'sfogarsi' di quella paura che aveva in corpo ma ancora non mi spiegavo come quel rumore potesse causargli così tanto scompiglio da fargli scrivere addirittura un diario.
Peter tornò, finimmo di far colazione e tornai a casa.
Tornato a casa accesi il pc e ci misi la mia chiavetta USB, in segreto copiai il diario che scrisse Peter così da poterlo leggere meglio una volta tornato a casa. Lo analizzai da cima a fondo, leggendolo e rileggendolo ma le uniche cose che capii è che aveva molta paura e che quei rumori erano fin troppo frequenti durante la notte. Troppe domande e nessuna risposta, dovevo vederci chiaro per aiutare Peter, ma questa storia ha dell'incredibile come potevo aiutarlo? A chi rivolgersi e soprattutto per chiedere cosa? I giorni passarono e per vari impegni non vidi Peter e nemmeno ci tenemmo in contatto.