Cosa si nasconde dietro il divano?
C'è chi come me ha il divano al centro della camera e chi invece lo ha accostato al muro, ma non importa dove esso sia posizionato; dietro si nasconde qualcosa.
Vi è mai capitato di assopirvi sul divano e svegliarvi agitati e un po' ansiosi? Pensate sia la stanchezza, vero? Pensate sia solo suggestione il sentire di essere osservati alle vostre spalle.
Quella che vi sto per raccontare non è una storia come tante, è la mia storia.
Mi chiamo Rosaliè (o, almeno, è così che mi chiamano da sempre).
Ma, anche se non è il mio vero nome, non importa.
Era un pomeriggio come tanti ed io ero tranquillamente sdraiata a guardare uno dei classici dell'Horror: "IT". Ho sempre amato quel film, nonostante i clown mi abbiano sempre inquietato. Sarà forse per la foto che mia madre mi scattò da bambina, nella quale dietro di me, appeso alla trave della porta, penzolava la sagoma di un clown coperto di sangue, ma comunque dicevo... ero sdraiata ed erano circa le 18.30 quando, stranamente, mi assopii.
Il mio sonno fu abbastanza tranquillo, fino a quando i miei occhi si sbarrarono aprendosi di scatto all'improvviso, quasi senza nessuna spiegazione. Ebbi la sensazione di essere osservata. Chi c'era dietro il divano? Pensai a qualche stupido scherzo di mio fratello, così mi alzai lentamente. La sensazione che qualcuno stesse per squarciarmi la schiena era sempre più forte, non ebbi la forza di girarmi. Il battito andava veloce, fin quando non presi coraggio e mi voltai. Niente... nessuno che cercava di prendermi e portarmi chissà in quale orribile posto, ma la casa era stranamente silenziosa. Erano le 20.00 e ancora nessuno era tornato a casa. Strano, i miei genitori solitamente alle 19.00 dovrebbero essere già rientrati. Pensai ad un ritardo dei treni e mi alzai per chiamare mia madre. La linea telefonica era staccata, pensai fosse un guasto e presi il cellulare. Niente campo. Ma che cavolo stava succedendo?! Era impossibile. La luce cominciò ad andare e venire e la paura iniziò ad assalirmi. Mi accovacciai sul divano, non l'avessi mai fatto!
Una mano lunga e irsuta mi strinse la spalla così forte da procurarmi delle ferite. Urlai dal dolore e mi dimenai sperando che qualunque cosa fosse mollasse la presa. Riuscii a scappare e corsi per la casa nascondendomi sotto il letto. Dalla poca luce che si intravedeva dalla finestra scorsi da sotto il mio nascondiglio delle lunghe gambe ossute avvicinarsi e trattenni il fiato. Quella creatura era spaventosa. Aveva occhi rossi come l'inferno e lunghi artigli sbucavano dalle sue mani. Serrai gli occhi. Non avevo mai pregato prima di allora ma Dio era la mia ultima speranza rimasta. Pregai che quell'essere se ne andasse, quando ad un tratto tornò la luce. L'essere emise un grido stridulo e privo di qualunque emozione umana. Urlò e urlò come se si stesse bruciando fin quando non scomparve. Uscii dal mio nascondiglio e vidi mia madre. L'abbracciai. La spalla mi pulsava e usciva molto sangue, ma appena scostai la maglietta per far vedere i graffi a mia madre, essi scomparvero nel nulla come la creatura.
Da quanto è accaduto tutto ciò il mio divano è attaccato al muro. In questo momento ci sono seduta e mentre scrivo sento che qualcosa mi sta fissando. Tengo sempre una torcia con me, il suo punto debole è la luce.
Non mi farà mai più del male.
C'è solo un problema: da quando i suoi artigli mi hanno cavato la pelle i miei occhi sono diventati rossi
e spesso ho una voglia sfrenata...
... Di nascondermi dietro al divano.