Bentornato

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Si rese subito conto che qualcosa non andava. La casa era immersa nella calda luce pomeridiana, deserta, e sembrava esattamente a posto, come quando l'aveva lasciata la mattina. Ma il suo udito fino gli indicò dei rumori che provenivano dalla sua camera. Attraversò la sala da pranzo e si addentrò nel corridoio buio, per raggiungere la fonte del rumore sospetto. Una serie di piccoli tonfi sordi, che culminarono con un lungo scricchiolio, come di due ante che si aprono, proprio quando era davanti alla porta. L'uomo si fermò. Un brivido gli attraversò il corpo. Possibile che la sua paura più grande?... Con mano tremante aprì la porta.

Davanti a lui la camera era in ordine, eccetto una giovane donna che lo guardava spaventata, con gli occhi cerchiati dal pianto. L'uomo sospirò. "Tesoro" disse "Lo sai che non voglio che tu esca dall'armadio" . La donna non disse nulla, abbassò la testa e ricominciò a piangere in silenzio. L'uomo la prese delicatamente per mano, la condusse verso l'armadio e la fece sedere in fondo. Raccolse la corda che era caduta a terra e le legò mani e piedi. La imbavagliò, le rivolse un tenero sorriso e richiuse le ante. A chiave questa volta. Poi, sempre sorridendo, si avviò in bagno per farsi una doccia.

Era tornato a casa.

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