Quella sera Matilde aveva guardato una sfilza di film horror, forse per quello non riusciva ad addormentarsi.
Si rigirava nel letto in preda ad una strana inquietudine, e allo stesso tempo era spazientita, infastidita dalla sua stessa debolezza... Possibile che degli stupidi film la spaventassero così? Eppure, mentre li guardava le erano sembrati quasi ridicoli, con gli effetti speciali obsoleti e gli attori che sembravano raccattati da squallidi teatrini di provincia. Anche ora, ripensandoci, le sembravano assolutamente grotteschi, e per nulla spaventosi. Ma allora, cos'era?
Si era ormai rassegnata a trascorrere una notte insonne quando, finalmente, sentì che le palpebre cominciavano ad appesantirsi. Cinque minuti dopo, si era finalmente assopita.
Si risvegliò bruscamente poche ore dopo. Aveva fatto un incubo: un orologio da parete, bianco con grosse lancette nere, segnava le 3 e 18. Da lontano l'immagine era distorta, come se fosse dietro ad una lente deformante. Lei si avvicinava lentamente, per distinguerne meglio i contorni, fino a quando non si accorgeva con orrore che le lancette erano invece due grossi serpenti neri. I serpenti scattavano, le fauci aperte e i denti scoperti, pronti a chiudersi sulla sua carne.
In quel momento, si era svegliata con un sussulto. Aveva aperto gli occhi e si era trovata nel buio più completo e col respiro affannato. Aveva la coperta tirata fin sopra la testa, sebbene lei non ricordasse di averlo fatto. Probabilmente, pensò, durante l'incubo vi si era avvolta in un inconscio tentativo di proteggersi dal pericolo.
Si tolse di dosso le coperte, e respirò a pieni polmoni. Diede un'occhiata alla sveglia digitale che teneva sul comodino, ma, forse a causa degli occhi ancora assonnati, non riuscì a leggere l'ora. Si avvicinò per mettere a fuoco le luminose cifre rosso acceso: le 3 e 18.
"Strano" pensò.
Fece per rimettersi a dormire, ma, improvvisamente, qualcosa le tirò le coperte fin sopra la testa.
