Capitolo 20. Un sonno profondo.

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Quella voce mi ronzava in testa senza lasciarmi un attimo di pace. -ti troverò Harry, e ucciderò chiunque a te più caro, vi rivedrete nella tomba...- ci fu una risata gelida e subito dopo mi ritrovai con la faccia schiacciata sul cuscino e la fronte madida di sudore. -Harry? Harry parlami ti prego.- una mano delicata era appoggiata gentilmente sulla mia spalla. -sto bene.- borbottai stanco, -voglio, voglio solo riposare.- dissi. Mi tirai leggermente su e Draco mi guardo, pallido in volto, (si, più pallido del solito se possibile) -se hai bisogno... Beh io sono qui.- disse lui sistemandosi. Annuii e mi tolsi la giacca e i pantaloni. Sigillai la porta con un colpo di bacchetta e mi infilai sotto le coperte. Iniziava davvero a fare molto freddo. Sentivo le mie palpebre farsi sempre più pesanti fino a quando non fui sul punto di addormentarmi. Qualche secondo prima che cadessi in un sonno profondo sentii qualcuno sfilarmi gli occhiali. -te li eri dimenticati sfregiato.- disse dolcemente una voce calda. Non feci in tempo a ringraziare che già russavo. Il mio peggior presagio si avverò. Ero in piedi davanti a una porta chiusa. La stanza in cui mi trovavo era illuminata da un camino il cui fuoco scoppiettava vivace dando un po' d'animo a quella situazione. Mi trovavo di nuovo nella mente di Voldemort. Un uomo incappucciato venne ad aprirmi. -benvenuto Harry.- sibilo l'oscuro signore. Era seduto su una poltrona dall'aspetto invitante he accarezzava febbrilmente un grosso serpente. I suoi occhi rossi e penetranti si agganciarono ai miei, carichi d'odio. -allora, come avrai già capito, ho bisogno di sapere alcune cose.- risuonò gelido lui. -non saprai niente da me Tom.- sputai fuori. Lui rise mostrando i denti. -con ho senza il tuo aiuto otterrò ciò che mi serve. So che stai cercando parti della mia anima, non è così? Ammetto che vorrei fare molto per impedirlo, ma, a quanto pare i posti in cui in passato nascosi i miei Horcrux sono ora... Preclusi a me... Quindi, come probabilmente avrai scoperto, sai dove si trova un Horcrux... Sarò li, ad aspettarti, oppure in qualche modo, tu verrai a cercarmi. Te lo prometto.- il serpente prima appoggiato sul bracciolo si stava dirigendo verso di me. -non verrò mai a cercati finché non avrò distrutto tutti gli Horcrux Tom.- ringhiai. -oh, tranquillo, in un qualche modo ci troveremo. Ora, ho altro a cui pensare. Ci vedremo presto Harry.- detto quello mi svegliai di colpo. Draco dormiva profondamente e il suo viso tranquillo mi rasserenò. Non temevo cosa Voldemort avrebbe potuto farmi, temevo cosa avrebbe potuto fare a Ron o a Hermione, a tutti i Weasley e i membri dell'ordine, ma per qualche assurdo motivo, la persona per cui tenevo di più, era proprio accanto a me -...Draco- sussurrai impercettibilmente. Il Serpeverde emise un leggerlo mugolio ma non si svegliò. Ripensai bene alle parole di Voldemort, in realtà avrei comunque iniziato a cercarlo, dovevo uccidere il serpente dopo aver trovato il diadema, ma per ora decisi di non preoccuparmi di tutto ciò. Cercai di rilassarmi mentre la cicatrice ancora pizzicava. Mi ci volle un bel po' prima che smettessi di rimuginare e cominciassi a riprendere sonno. Il mattino seguente mi alzai verso le nove, era il primo dicembre. Faceva davvero troppo freddo e Draco stava ancora dormendo rannicchiato al caldo sotto le coperte. Non lo svegliai. Mi vestii pesante afferrai mantello e bacchetta ed uscii sigillando la porta. Dovevo ancora parlare con Ron... Camminai verso il castello lentamente come diretto al patibolo. Varcai l'ingresso è una folla di studenti per poco non mi travolse. Era il momento meno piacevole per entrare. Alcuni Tassorosso del primo anno si dirigevano agitai al aula di pozioni mentre un Corvonero dai capelli color topo sgridava un Grifondoro del secondo anno per aver lanciato una caccabomba addosso a Gazza. Mi venne in mente dove potesse averla presa, dove se non ai tiri vispi Weasley, mi mancavano i gemelli, strappavano un sorriso anche nelle situazioni più complicate, e in questo momento sarebbe stato davvero utile. Passi il corridoio evitando gli studenti e prima di tutto arrivai alle cucine. Presi dei tortini di zucca e qualche fetta di torta alle mele e me le ficcai in tasca. Salii le scale fino al corridoio del ultimo piano e la porta magica apparve. Passai la soglia e richiusi il portone con un tonfo sordo iniziando a cercare in un altra ala della stanza. Iniziai a trovare dei gingilli di Tosca Tassorosso come un cofanetto con dentro collane di perle stregate è un set per il the. Forse li intorno avrei trovato anche qualcosa si Cosetta. Trovai addirittura un vecchio mantello di Salazar ma, del diadema neanche l'ombra, ero consapevole dell'enormità della stanza ma avevo setacciato quasi ogni angolo e scaffale. Dopo un ora buona, uscii senza essere giunto a nulla di nuovo. Tornai alla stamberga strillante e Draco dormiva ancora. Com'era possibile? Capisco la sua stanchezza... No non è vero, era costantemente chiuso li dentro a leggere, come poteva continuare a dormire, non era mai stato un tipo pigro anzi. Scrollai le spalle per mandare via un po del freddo che avevo accumulato e con un incantesimo accesi il caminetto. Mi avvicinai a lui e gli scostai una ciocca di capelli dal viso per guardarlo bene. Sembrava normale, pelle candida e occhiaie. Niente di diverso. -Draco?- sussurrai dolcemente. Niente. Lo scossi leggermente per vedere se succedeva qualcosa, niente. -Draco svegliati!- dissi con più decisione. Non accadde niente e il mio cuore inizio ad accelerare di colpo. Dopo svariati tentativi appoggiai l'orecchio al suo petto. Il battito era regolare e questo mi tranquillizzò. Mi sfiorò l'idea che avesse un sonno pesante ma era tecnicamente impossibile. Il suo respiro era caldo e rilassante, mi sfiorava la fronte che tenevo sul suo petto che faceva su e giù ad ogni emissione d'aria. Andava tutto bene fino a quando il suo battito non cominciò a velocizzarsi, iniziò anche a tremante e la sua fronte stava diventando madida di sudore gelido. Le sue dita si contorsero per qualche istante e poi afferrarono saldamente le coperte stringendole con avidità. Digrignò i denti inconsapevolmente e degli spasmi iniziarono a tormentare il suo corpo ancora caldo. Andai in panico.

Scusate gli errori, ma ho poco tempo per scrivere, spero vi sia piaciuto, lasciate tanti commenti e accendete la stellina.
Ps ho cambiato l'immagine di copertina, spero vi piaccia. Baci

Drarry. Il purosangue e il ragazzo che è sopravvissutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora