Capitolo 23. Il diadema perduto di corvonero

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Entrammo nel castello e estrassi la mappa dalla carta in cui l'avevo riposta. -giuro solennemente di non avere buone intenzioni.- farneticai puntando la bacchetta contro di essa. Io e Ron la osservammo talmente bene che quasi ci venne mal di testa. Ma niente, di Hermione non c'era traccia. -Harry, lei stessa aveva detto che le persone non compiono se si trovano nella stanza delle necessità, giusto?- chiese Ron retorico. -sei un genio amico.- dissi entusiasta. Corremmo al terzo piano ed entrammo nella stanza. Non c'era nessun tipo di rumore solo i nostri passi che riecheggiavano nel silenzio. Tolsi il mantello e lo appoggiai con cura sopra una catasta di roba. -Hermione!- sussurrai. -Hermione!- mi fece eco Ron. Continuammo a chiamarla per un po' fino a che, non la trovammo seduta su una poltrona in velluto blu. In quel momento a cicatrice iniziò a prudere ma non ci badai. Aveva lo sguardo fisso su un armadio nero davanti a lei. Gli occhi ancora gonfi e stringeva della stoffa grigia in grembo. -Hermione.- sussurrò Ron tremante inginocchiandosi davanti a lei. La ragazza lo guardò per qualche istante tornando poi a fissare il vuoto. -è da un po' che ci lavoro.- sussurrò con voce rotta. -a cosa?- chiesi dolcemente ma impaziente. Lei continuò senza però rispondere alla mia domanda. -da quando sono tornata sto sui libri a cercare risposte. Non potevo più permettermi di andare con calma, così, ho proceduto subito ora.- disse stringendo la stoffa. -Hermione ti prego spiegati.- supplicò Ron. Lei abbassò lo sguardo sulla stoffa e inizio a spostare dei lembi, solo in quel momento capii che sotto c'era nascosto qualcosa. Rimasi senza fiato. Un bagliore argentato arrivò velocemente ai miei occhi. Capii perché la cicatrice aveva iniziato a pizzicare e ora il dolore aumentava. Hermione teneva stretta una piccola corona argentata con il disegno di un corvo, nel petto, c'era incastonato uno zaffiro blu come la notte. -come hai fatto?- chiese Ron. Io ero senza parole. Hermione aveva in mano il diadema di Corvonero. La ragazza si sistemò i capelli dietro un orecchio e mi guardò per qualche istante. -Harry te l'ha detto Ron?- chiese lei con la voce tremante. -Draco o il voto infrangibile?- chiese lui fermo. -te l'ha detto...- dedusse lei. -ero così preoccupata che non potevo prendermela con comodo, così, ho deciso che c'è l'avrei messa tutta oggi, a costo di qualsiasi cosa, vedete, dopo aver scoperto che Cosetta aveva creato la stanza ho fatto delle ricerche su di essa, ci sono molte 'casseforti' nascoste, anche se non possiamo esattamente definirle così, possono essere aperte solamente dal proprietario, così, ho chiesto aiuto alla professoressa Mcgranitt che mi ha fatto portare dal ministero una pozione che modifica le tonalità della voce, basta pensare alla voce che vuoi avere e quella ti esaudisce.- spiego con calma lei. -quindi... tu hai preso la voce di Tu-sai-chi?- chiese il rosso. -beh, non proprio di tu-sai-chi, ma di lui ai tempi della scuola.- disse lei semplicemente. -Tom Riddle.- dissi io dato che loro erano troppo spaventati. -esattamente.- disse Hermione rabbrividendo. -ho chiesto alla stanza con al sua voce di aprire la cassaforte, e, dentro c'era questo.- disse lei alzandosi e porgendomi il diadema. Ero sbalordito, lei mi sbalordiva sempre di più. La abbracciai. Ron si unì a noi e Hermione tornò a sorridere. -ora come lo distruggiamo? non abbiamo più la spada- puntualizzò Ron. -️beh... Ci sarebbe un modo.- dissi cauto. -basilisco.- concluse Hermione. Weasley non capì subito. -il dente di basilisco, è impregnato del veleno Ron, quello può distruggere gli Horcrux.- spiegò lei. Ron si illuminò-geniale, davvero geniale.- disse sorridendo. -cavolo!- dissi staccandomi improvvisamente. -Draco... Devo andare ragazzi, domani torno per andare a prendere i denti, andrò da solo, preavviso subito, scusate ma è meglio così. A domani 'notte.- dissi. Con questo presi il mantello e uscii di corsa. Dovevo tornare da lui. Ormai fuori faceva buio e a me era venuta fame, non mangiavo da stamattina. Fortunatamente alla stamberga avevo lasciato delle provviste. Salii le scale dopo il sottopassaggio del platano con foga e entrai nella stanza. Draco dormiva. Era così bello, aveva gli occhi ancora gonfi per il pianto, so che infondo non faceva granché, ma i pensieri uccidono spesso, meglio dimenticarsene e cadere in un sonno che ne è privo. Mi avvicinai a lui lentamente e gli accarezzai i capelli biondi. Lui mugugnò al mio contatto ed aprì gli occhi. -Harry...- sussurrò lui con una tale dolcezza e innocenza che mi fece sciogliere. -Draco...- risposi piano. Lui sorrise leggermente e si mise seduto. Aveva in viso ancora un velo di sonno che lo rendeva, se possibile, ancor più bello. Poi si avvicinò lentamente e mi abbracciò. Ricambiai immediatamente gli lasciai un leggero bacio sulla guancia. -tu non morirai per me Harry, sono la persona che se lo merita meno, non ti succederà niente a causa mia.- disse lui con voce smorzata. -nonononono!- dissi io il più dolcemente possibile, anche se sembra difficile da immaginare. -non piangere ti prego.- dissi guardandolo. Lui tirò su col naso e annuì. -ho una buona notizia sai?- dissi io. Lui mi guardò profondamente e poi inspirò. Scrollò le spalle come per mandare via la tristezza e vidi i suoi occhi illuminarsi, -lo spero Potter, sei stato via fin troppo.- disse lui cercando di riprendere le forze. Sorrisi sinceramente a quello sforzo. -Hermione ha trovato il diadema, l'Horcrux.- dissi io felicemente. Lui mi guardò, poi sorrise, magnifico, l'avete distrutto?- chiese esaltato. -no... Devo prima prendere un dente di basilico per distruggerlo.- dissi come se fosse la cosa più ovvia del mondo. -e dove vuoi trovarlo un dente di basilisco qui?- chiese confuso. -nella camera dei segreti.- dissi io. Lui mi guardò strabiliato come un bimbo che aspetta le sue caramelle. -quindi tu sei entrato davvero nella camera dei segreti ed hai affrontato il mostro?- domandò. -si- dissi quasi ridendo. -perché pensavi che lo dicessero in giro se no.- -per renderti più figo, non sei quell'idiota che pensavo.- concluse infine. -grazie.- risposi. -aspetta.- disse fermandosi un secondo mentre delle adorabili ricette d'espressione gli si formavano sulla fronte. Lo guardai confuso. -posso venire?- chiese lui di scatto. -cosa?- chiesi contrariato. -assolutamente no, se fosse pericolo?- -oh, andiamo Potter, devo supplicarti, sai che ho sempre idolatrato Salazar, potresti almeno mostrarmi la camera nascosta di cui tutti parlavano.- disse cercando di convincermi. -va bene Malfoy.- dissi arrendendomi. -grazie Sfregiato.- disse lui con gentilezza. -ora, posso farti io una domanda?- chiesi freddo. Lui si irrigidì di colpo. -perché stai ancora parlando e le tue labbra non sono già sulle mie?- un ghigno sul volto di Draco apparve e subito dopo, venne nascosto dalla mia bocca.

Spero vi piaccia il capitolo, accende la stellina e lasciate commenti.
Ps voi avete insta? Io si, sono Hogwarts.real.home nel caso voleste seguirmi, ricambio subito per voi ragazzi

Drarry. Il purosangue e il ragazzo che è sopravvissutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora