Capitolo 40. L'inizio della fine.

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Lo guardai ancora, non avrei mai voluto smettere di guardarlo, era di una bellezza reale, che affascinava. Di scatto lo baciai nuovamente, lui nel complesso, le sue labbra, erano peggio della droga più forte per me. Ammetto che se gli avessi detto che per me era una droga lui mi avrebbe semplicemente chiesto cos'era, quel pensiero mi fece sorridere, mi sarebbe piaciuto un giorno o l'altro portarlo nella Londra Babbana, spiegargli cos'è un cappuccino o la Coca-Cola. Mi staccai da lui di qualche millimetro. -devo tornare di sopra.- dissi fievolmente. -andiamo.- annuì lui. Sorrisi e lui si rimise il mantello dell'invisibilità. Salimmo le scalinate tenendoci per mano, non volevo perdermi neanche un secondo con lui. Appena entrammo nella sala grande, Neville, Ginny è Luna ci vennero incontro.  -Harry, ora che c'è un po' più di calma, riesci a spiegarvi cosa sta succedendo?- chiese Ginny. -È un piacere rivederti Harry Potter.- disse la bionda sorridente. -anche per me Luna.- risposi affabile. -comunque, Voldemort fra poche ore attaccherà il castello, non so di preciso quando, ma non manca molto.- dissi semplicemente per soddisfare il loro bisogno di spiegazioni. -Questo c'è lo hai già detto, ma tu, cos'hai intenzione di fare per fermarlo?- chiese Neville. -non so di preciso come farò, lo ammetto, ma un modo lo troverò.- risposi. -ragazzi posso chiedervi un enorme favore?- dissi. Loro annuirono contemporaneamente. -cercate Dean e Seamus, insieme andate al ponte e controllate se hanno già installato misure di sicurezza, se lo hanno fatto, rimanete li a pattugliare, se no, due di voi tornino indietro e avvisino la professoressa McGranitt.-  dissi piatto. -Sarà fatto.- confermò Neville scambiando un veloce sguardo con le altre due. Poi senza aggiungere altro andarono a chiamare il resto della squadra che avevo messo insieme.  -Potter.- disse la professoressa Mcgrantitt venendomi in contro. -penso sia stato tutto fatto, ora non ci resta che aspettare.- disse col suo solito tono severo, si notava la preoccupazione che cercava di nascondere nella sua voce. -molto bene, allora dia l'ordine di riposarsi e rifocillarsi.- dissi. Lei annuii e mi lasciò nuovamente solo. Poi Draco si avvicinò al mio orecchio e parlò. -Pansy e Blaise sono rimasti?- chiese. -non lo so, non li ho visti.- sussurrai. Poi andammo a sederci fuori vicino al lago nero, dove trovammo Ron ed Hermione. -ragazzi.- li salutai io sedendomi vicino a loro. Anche Mlafoy si tolse il mantello e si sedette praticamente sopra di me. -sei pronto?- chiese Hermione con voce tremante. -non posso dire di si, ma devo esserlo.- risposi. -tranquilla Hermione, Harry sa quello che fa.- la rassicurò Ronald. Io gli sorrisi e iniziai ad accarezzare i capelli di Draco, era fin troppo teso. Pian piano, mentre lo accarezzavo, sentii il suo corpo afflosciarsi su di me. Si era addormentato, anche Ron che aveva la schiena appoggiata ad un albero aveva gli occhi chiusi e il respiro pesante. Hermione teneva gli occhi fissi sul lago. -Hermione?- chiamai. -si?- rispose senza guardarmi. -tutto bene?- chiesi a bassa voce. Lei sbuffò istericamente. -no, non va tutto bene Harry, sarà difficile...- disse con un sussurro. -vero, sarà molto difficile.- dissi io. Lei in quel momento si girò a guardarmi con gli occhi lucidi. -ma c'è la faremo, davvero, non ti preoccupare.- a quelle parole un boato sordo si diffuse nell'aria, il cielo ormai scuro era illuminato da un lampo di luce giallo limone. -sono qui.- dissi io col cuore in gola. -Draco!- chiamai scuotendolo. Lui mugugnò. -Draco svegliati sono arrivati!- dissi agitato. -cosa?- scatto lui stropicciandosi freneticamente gli occhi. Anche Ron era stato svegliato, -sbrigatevi torniamo dentro! Correte!- urlai. -non dovevano arrivare domani?- chiese Weasley iniziando a correre. -forse per lui entro domani la guerra deve essere finita...- dissi col fiato mozzo quando entrammo e fummo al sicuro. -Draco metti il mantello!- ordinai. -no, voglio combattere. Voglio aiutarti- disse. -combatterai da sotto il mantello. E mi aiuterai molto di più stando nascosto, fidati.- dissi severo. -️okay...- acconsentì lui. -dammi la mano.- dissi. Lo afferrò la mia mano e si gettò addosso il mantello. -andiamo!- disse Hermione. Corremmo verso la sala grande dove trovammo la professoressa Mcgranitt. -oh, state bene.- disse con un sospiro di sollievo. -sono fuori, cercheranno di penetrare nel castello, ora dobbiamo solo aspettare, devono indebolirsi, così tu Potter...- -io potrò affrontare Voldemort lo so...- dissi, ormai avevo sentito quella frase troppe volte. Uscimmo ad aiutare gli altri che me tenevano gli incantesimi di sicurezza.
Dopo circa mezz'ora, sottoposti a troppi attacchi, cederò. Ora dovevo solo trovare Voldemort. Non sarebbe stato difficile, lui cercava me e io cercavo lui. Almeno così pensavo all'inizio, di lui non c'era traccia. -guarda che abbiamo qui...- disse GrayBack. -Potter!- ringhio minaccioso, aveva la faccia sporca di sangue, introno a me, già regnava il caos più totale, Hermione stava duellando con un uomo alto e dalle spalle larghe mentre Ron combatteva con Avery. -crucio!- -stupeficum!- gridammo entrambi in coro. Il mio schiantesimo lo colpì in pieno mentre io fortunatamente riuscii ad evitare la sua maledizione. Passai oltre e sentivo la presenza di Draco alle mie spalle. Schivai un diffindo scagliato da un mangiamorte con la maschera che non riconobbi, continuai a girare per cercare Voldemort, nessuna traccia.  Poi vidi la signora Weasley e la professoressa Sprite impegnate in una dura lotta con Antonin Dolohov, i suoi occhi neri scintillavano con malignità mentre osservava le due donne. Sperando se la cavassero continuai per la mia strada, persi un battito nel vedere che un ragazzo in divisa da studente giaceva atterra. Corsi da lui senza esitare, i capelli biondi gli coprivano il viso e aveva la cravatta scarlatta ancora perfettamente in ordine. -Colin...- sussurrai tremante trattenendo i singhiozzi. -chi è Harry?- sussurrò Malfoy, anche fra gli urli di quella notte, la sua voce era calma. -Colin Canon, un ragazzo del sesto anno, Grifondoro.-  risposi con voce tremante. Aveva ancora gli occhi aperti. Non potevo indugiare sul suo cadavere. -addio Colin...- dissi con un filo di voce. Mi alzai trattenendo le lacrime.  Nella battaglia individuai una testa bionda, identica  a quella di Draco, i capelli erano più lunghi, si girò di scatto, il viso solcato dalla vecchiaia e da Azkaban. Lucius Malfoy, stava combattendo col professor Lupin. L'odio profondo che provavo per quell'uomo non era placato dai sentimenti che provavo per il figlio. -Reducto!- urlai a pieni polmoni puntandogli la bacchetta contro.  Quello cadde a terra.

Spero che il capitolo vi piaccia, scusate gli errori, lasciate tanti commenti che adoro e accendete la stellina, vi amo.

Drarry. Il purosangue e il ragazzo che è sopravvissutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora