Capitolo 27. A pochi passi dalla fine.

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Quella sera non mangiai e Draco non si lamentò per aver saltato il pasto e rimase accoccolato fra le mie braccia senza parlare per tutta la sera. -Draco, oggi è sabato, fra meno di due giorni io dovrò affrontare Voldermort... Io... Potrebbe darsi che io non...- -non dirlo neanche, tu tornerai, e me lo devi promettere.- disse lui velocemente interrompendomi. -ma Draco, io posso fare il possibile ma...- lui mi interruppe di nuovo -Harry, tu sei il prescelto, il ragazzo che è sopravvissuto, sei l'unico in grado di vincere questa guerra... Tu, non puoi morire, non riuscirei più a vivere, io ho bisogno di te.- disse lui. Poi arrossì, quando capì che quelle parole gli erano uscite istantaneamente dalle labbra senza che se ne accorgesse. -c'è ecco... Intendevo dire che dovrei diventare un mangiamorte e... Non voglio e poi tutti hanno bisogno di te, sei il prescelto, se dovessi morire... Sappi che come prescelto faresti davvero schifo.- disse lui cercando di riacquistare sicurezza. -insomma farei schifo come prescelto come tu fai schifo da mangiamorte.- dissi sorridendo mentre mi avvicinavo a lui. Un le sue guance si tinsero di un rosso ancora più acceso. Poi premetti le mie labbra sulle sue. Dolcemente gli morsi il labbro inferiore per poi succhiarlo lentamente. Le sue mani viaggiarono sul mio corpo lentamente facendomi venire i brividi. Ancora facevo fatica a rendermi conto di chi avevo vicino, mi ero legato così tanto a Draco nelle ultime settimane, sembrava passato così poco, eppure ora mi fidavo di lui, non cecamente ma mi fidavo, condividevamo quasi tutto ormai, sapevo che stava diventando mio, come io stavo diventando suo, mi stava entrando dentro, era arrivato al cuore e ora mancava davvero poco perché se ne impadronisse definitivamente e questo dato di fatto mi faceva paura, fin troppo, come la realtà delle mie emozioni, chi avrebbe mai detto che sarebbe finita così? Draco si stese sopra di me chiedendo accesso alla mia bocca. Lui si scostò leggermente prima di continuare. Ci guardammo negli occhi quello che provavo non riuscirò mai a descriverlo c'era qualcosa nei suoi occhi argentati che ancora non comprendo era qualcosa di strano simile ad un misto di comprensione, dolcezza, paura e determinazione. Poi riattacco le mie labbra alle mie senza preavviso. Fu come se quel bacio ne valesse mille, improvvisamente le mie mani cominciarono a tremare sentii il battito del mio cuore riecheggiare violento in ogni singolo millimetro del mio corpo. Mi sentivo come rinato, come se una nuova forma di coraggio si stesse diffondendo dentro di me, mi sentivo potente e allo stesso tempo capace di nulla, mi sentivo protetto ma così vulnerabile allo stesso tempo, non capivo davvero più niente. Mi lasciai guidare dalle sue labbra e dal suo corpo che si strusciava contro il mio provocandomi una fastidiosa erezione che facevo fatica a contenere nei pantaloni, qualche gemito sfuggi dalle labbra di entrambi. -Draco...- dissi ansimando. -non riesco scusa... Davvero.- dissi impacciato quanto tristemente. Malfoy si allontanò da me come se si fosse appena svegliato da un sogno. -no... No, scusa.- disse lui allontanandosi ancora. -scusa tu, mi dimentico sempre le situazioni in cui ci troviamo e... faccio fatica a contenermi...- disse lui desolato. -no Draco, non è colpa tua, vorresti solo avere una relazione normale ma io non te lo concedo...- poi sprofondai mentalmente accorgendomi di quello che avevo detto. Relazione, la nostra non era una... Relazione, o si? Fortunatamente decise di non farci peso e mi sorrise. Poi però, -noi due non potremmo mai avere una relazione normale, separati, e men che meno insieme.- disse lui alleggerendo la tensione che si era creata. -meglio dormire non trovi? Domani potrebbe essere il mio ultimo giorno...- dissi. Il biondo mi fulminò con lo sguardo. -Malfoy, è vero...- dissi apatico. -tu non sai quante volte ho pensato di uccidermi al solo pensiero che tutto questo è colpa mia...- disse con voce tremante. -Malfoy, tu non ti ucciderai, per nessuna ragione al mondo, nessuno ti torcerà un capello finché ti sarò accanto... Eccetto Ron...- dissi velocemente alla fine. Draco di scatto mi guardò confuso. -cosa c'entra donnola?- chiese aspro. -se mi fai del male e io non posso vendicarmi ha il permesso di ucciderti.- dissi sorridendo. Lui sospiro visibilmente sollevato mentre si pettinava i capelli con le dita. -️beh, buonanotte Harry.- disse lui sdraiandosi vicino a me. -️Buonanotte Draco.- dissi dolcemente mentre gli lasciavo un piccolo bacio sulla guancia. Era così... Perfetto, non c'era altro per descriverlo.

-manca poco al nostro incontro Harry.- disse una voce gelida mentre rideva di gusto. -non mi sfuggirai, sei nelle mie mani ormai.- continuò, -sii puntuale Harry Potter, attendo questo momento da molto tempo.- concluse la voce di Tom nella mia testa.

Mi svegliai di colpo sudato, non volevo pensare a Voldemort ora, mi stava distruggendo tutto, non poteva sottrarmi anche l'ultimo giorno di vita. Era notte fonda e non avevo tolto gli occhiali la sera prima. Li tolsi velocemente e mi riaddormentai stanco accoccolandomi sulla spalla di Draco.
Il mattino seguente facevo fatica a ricordare le parole di Voldemort, così decisi di tenermi per me quel sogno, due occhi argentati mi guardavano sorridendo. -buongiorno.- disse Draco appoggiando delicatamente le labbra alle mie per poi ritirarsi. -buongiorno...- bofonchiai io con voce roca. Ammisi a me stesso che quello era uno dei risvegli migliori che avessi mai avuto, ed era molto probabilmente uno degli ultimi. I suoi occhi argentati captarono la mia tristezza. -vuoi andare al castello?- chiese lui. -devo parlare con la professoressa Mcgranitt, e poi andare da Ron ed Hermione.- dissi mentre mi mettevo seduto. -posso... Posso venire con te?- chiese lui fievolmente. Io ricambiai con un sorriso, -si Draco.- dissi poi alla fine. Dal suo sguardo scivolò via un po' della tensione. -andiamo.- disse. Ci infilammo il mantello ed afferrai la mappa del malandrino infilandomela nelle tasche dei jeans, e Mlafoy mi passo la mia bacchetta. Camminammo fino al castello e poi entrai nell'ufficio del preside. -resta qui e stai ben nascosto.- gli intimai. Dopo aver detto la parola d'ordine sorpassai la soglia senza esitare. -Pofessoressa.- dissi annunciando il mio arrivo. -signor Potter, che ci fa qui?- chiese assottigliando gli occhi dietro gli occhiali. -professoressa, devo parlarle.- dissi serio.

Hei ragazzi spero che il capitolo vi piaccia, ultimamente Harry fa molte riflessioni ma tra un po' arriverà l'azione tranquilli, baci. Commentate e lasciate una stellina.

Drarry. Il purosangue e il ragazzo che è sopravvissutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora