Capitolo 14. Il sogno.

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-quindi sai degli Horcrux e voi aiutarmi a distruggerli.- dissi facendo il punto della situazione. -calma Potter, io non so esattamente cos'è un Horcrux, so solo che devi trovarlo per sconfiggere l'oscuro signore.- disse piano lui. -Malfoy, non è solo uno, sono sei in tutto. E in parole povere gli Horcrux sono oggetti in cui qualcuno nasconde parte della sua anima. Così se...- -se qualcuno tenta di ucciderti continui a vivere.- concluse lui la mia frase. Io annuii pensieroso. -e quanti ne hai trovati?- chiese lui.
-quattro. Ne mancano due.- dissi velocemente. -cos'erano?-
-gli altri Horcrux?- chiesi retoricamente. Senza aspettare una risposta continuai il mio discorso spiegandogli che tipo di oggetti erano i quattro Horcrux trovati.
-e come avete fatto a distruggerli?- chiese come un bambino curioso. -l'anello del padre di Voldemort l'ha distrutto Silente, con la spada di Grifondoro impregnata di veleno di basilisco, il diario, la coppa e il medaglione idem, solo che quelli li abbiamo distrutto noi.- spiegai.
-La Grenger e Wasley, ti stanno ancora aiutando vero?- chiese lui. Io feci un piccolo cenno del capo. -ma come facevi a sapere che l'Horcux si torva nella stanza delle necessità?- chiesi riflettendo. -sempicemente Potter, c'è chi fin da bambino è stato istruito da dei maghi, e conosce queste cose senza doverle studiare, un qualsiasi purosangue sa che la stanza delle necessità è stata creata da Cosetta Corvonero.- spiegò lui. -ma Ron...- -Weasley non è un vero purosangue, forse in teoria, ma non in pratica...- disse interrompendomi con disprezzo. -non parlare così di Ron.- sbraitai agitato. -️okay sfregiato. Calmati-
-perché sei così maledettamente fastidioso?- chiesi chiudendo gli occhi. Non ci fu una risposta così decisi di togliermi gli occhiali appoggiandoli sul comodino, sfilai i pantaloni e la giacca rimanendo con una maglietta a maniche corte nera leggermente stracciata. Infine mi infilai sotto le coperte. -ora dormi.- dissi freddo. Puntai la bacchetta verso la porta e feci un incantesimo sigillante. Sentii il biondo sbuffare e alzarsi dal letto. Dopo qualche secondo si infilò sotto anche lui. Mi aspettavo quel letto un po' più grande, sentivo il calore del corpo di Draco arrivarmi intenso sulla pelle insieme al suo profumo. Rabbrividì senza motivo. Fortunatamente non ci volle molto prima che mi addormentassi.
Mi ritrovai steso a pancia in su in un lungo corridoio buio.
-non crede che dovremmo entrare al castello.- disse una voce proveniente da una stanza poco lontano.
-no, dobbiamo aspettare che il ragazzo entri. Sarà più facile così trovarlo.- sibilò una voce fredda. Mi alzai velocemente spazzolandomi i vestiti con le mani per togliere la polvere. Camminai cercando di non far rumore fino alla porta socchiusa della stanza. -mio signore.- sentii dire. - portami Lucius. Svelto.- sbraitò Voldemort. Non sentii altro è il mangiamorte uscii dalla stanza e feci in tempo ad abbassarmi nell'oscurità. Non mi notò al contrario di Voldemort. -oh Harry.- disse gentilmente. -ti stavo aspettando- sussurrò. -cosa vuoi.- ringhiai. -Perché ti serve Malfoy.- chiesi accecato dalla rabbia. -non penso siano cose adatte a te Harry.- disse gentilmente. -non riuscirai in qualsiasi tuo intento Tom.- dissi. -come osi?- i suoi occhi rossi iniziarono a crucciarsi. -oso eccome.- lo rimbeccai io. -ora che i tuoi amichetti ti hanno abbandonato Potter sei solo, sei debole, dov'è ora l'amore? la soluzione preferita di silente.- sibilò lui. -non sarò mai solo. Ma tu lo sarai.- ringhiai. Lui rise gelidamente. -morirai.- urlai. -morirai!- questa volta sentii i brividi passarmi la nuca e la schiena fino alla punta degli alluci. Mi svegliai cadendo dal letto, avevo il respiro pesante e sudavo freddo.
-Potter?- disse una voce tremante sopra di me. -Potter ti senti bene?- chiese.
-si...- balbettai. -sto bene.- tossicchiai.
Sentii le sue braccia passarmi sotto il petto e tirarmi su. Mi aiutò a sedermi sul letto. -cos'à ti ha detto?- chiese. -chi?- -il signore oscuro.- disse veloce lui.-ah... Niente di che.- dissi mentendo. -ma se stavi urlando Sfregiato.- si oppose lui. -davvero niente di importante. Mi sono solo irritato.- risposi. -ti irriti sempre.- ghignò lui. -non è vero.- borbottai. -certo, Potter.- sorrise lui. Mi sdraiai e lui si mise vicino a me. Prese la coperta e mi coprii.
-Sei gelido- sussurrò. Non risposi sentii le mie guance bollenti. -grazie.- strascicai evitando i suoi occhi. Lui prese il mio mento fra le dita e porto i nostri sguardi a incontrarsi. Una strana sensazione prese a bruciarmi nel petto. Il mio stomaco si contorceva a quel minimo contatto mentre mi sentivo sempre più accaldato. Senza pensare, velocemente, per non dargli il tempo di sottrarsi, portai una mano dietro la testa di Draco e lo tirai verso di me lasciando chiudere le mie labbra sulle sue. Dapprima il biondo sembrava rigido incapace di muovere un qualsiasi muscolo, poi in meno di un secondo me lo ritrovai sopra a gambe aperte che cercava le mie labbra senza tregua. La mia lingua iniziò a chiedere accesso e subito quel bacio divenne intenso. Il serpeverde morse il mio labbro inferiore fino a farmi male, si percepiva bene che non era cattiveria, era desiderio.
Desiderio che traboccava da entrambi. Ogni volta che quel bacio si interrompeva per un millesimo di secondo riprendevamo fiato per tornare a tuffarci in quel momento di trans. Quando ci staccammo tenemmo gli occhi fissi l'uno in quelli del altro. C'era sorpresa ma mai quanto felicità. Era una sensazione che non provavo da troppo. Avevo il respiro affannato e sentivo la mia erezione spingere nelle mutande, non me ne ero accorto prima. Lui restò sopra di me. Sul suo volto si fece largo un ghigno malizioso ed abbassò il capo, mi accorsi di nuovo troppo tardi che la mia erezione premeva contro di lui. -siamo eccitati qui eh Potter?- chiese lui quasi divertito. Quelle parole avevano infranto il silenzio di quella notte. -Emm... Penso sia normale.- balbettai quasi imbarazzato. -si normale.- disse passandosi una mano vicino ai boxer, si aveva avuto la mia stessa reazione, mi lasciai sfuggire un sorriso.
-possiamo continuare se ti va?- disse lui con un tono provocante. I miei muscoli si irrigidirono e di scatto tornai famelico sulle sue labbra. I nostri corpi iniziarono a strusciarsi l'uno al altra. Sentii il biondo emettere un piccolo gemito fra le mie labbra al udire questo suono sentii che le mutande ormai erano davvero troppo strette per contenermi.

Drarry. Il purosangue e il ragazzo che è sopravvissutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora