Must be Love [2] | Niall Horan

9.

Niall's POV

L'ansia mi stava divorando vivo, ma alla fine Ale mi aveva dato una seconda ed ultima possibilità, ed io non l'avrei delusa.
D'istinto l'ho baciata, sperando di non aver rovinato tutto subito ma vedendo il sorriso sulle labbra della ragazza difronte a me, direi che ho fatto la cosa giusta.
Quanto mi è mancato tutto questo, stringerla fra le mie braccia, baciarla, vederla sorridere e sentirla ridere, questo è tutto ciò di cui ho bisogno per essere felice sul serio.

-mi puoi aiutare con la zip? Si è incastrata di nuovo- dice Ale tornando in salotto. Mi alzo dal divano, abbandonando il telefono che tenevo in mano e l'aiuto. Appena faccio scivolare le spalline del suo vestito, mi abbasso leggermente a baciarle un punto sotto l'orecchio, che ogni volta le provoca dei brividi e mi fa sorridere, scendo a baciarle le spalle, mentre ormai il vestito è arrivato a terra. Ale butta leggermente la testa all'indietro, appoggiandosi contro di me, sono felice di farle questo effetto. Le mie mani si spostano sui suoi fianchi, mentre continuo a baciarle le parti di pelle nuda.
-Ni...- dice in un sussurro, voltandosi leggermente verso di me e guardandomi dritto negli occhi -...non credi che stiamo correndo un po' troppo?- chiede
-non credi che abbiamo aspettato un po' troppo? Sono in astinenza da quando te ne sei andata a febbraio, ne ho fottutamete bisogno e da come sta reagendo il tuo corpo, ne hai bisogno anche tu- dico onesto, per poi seguire Ale nella sua risata. -mi sei mancata, principessa-
-anche tu, stupido- è proprio la signorina che pochi istanti fa mi ha chiesto se stessimo correndo troppo, a prendermi per mano e guidarmi fino alla sua camera da letto. Non riesco a trattenere un sorriso quando vedo la giraffa di peluche che le ho regalato, sul suo materasso. Ma un'altra cosa che mi colpisce è sicuramente una piccola culla, quasi del tutto montata e posizionata sotto la finestra. Torno con l'attenzione sulla splendida ragazza davanti a me, avremo tempo per preoccuparci del resto, ora ho solo bisogno di baciarla di nuovo.
Ed è proprio quello che faccio, in tempo zero annullo la distanza fra noi, poggiando le mie mani ai lati del suo viso, e le mie labbra sulle sue.
Ale è in intimo, mentre io sono ancora troppo vestito, quindi inizio a liberarmi dei miei pantaloni ed in un gesto solo del mio gilet e maglietta.
Prima di sederci sul letto, si sfila il reggiseno e lo lancia da qualche parte nella stanza, facendomi ridere sulle sue labbra. Alla fine, quella più impaziente è lei, probabilmente saranno anche gli ormoni che la fanno essere così.
Un'altra cosa che noto solo ora, a cui non ho fatto caso per tutto il resto della serata, è la mia collana al collo di Ale. Non l'ha mai tolta, sempre tenuta con se e questo non fa altro che ampliare il mio sorriso. Ci liberiamo degli ultimi indumenti rimasti e dopo esserci guardati negli occhi, per interminabili secondi, entro in lei. La guardo mentre chiude gli occhi, inarca leggermente la schiena e si morde il labbro inferiore. Rimango fermo fino a quando non la vedo riaprire gli occhi ed inizio a muovermi.

Quanto cazzo è bello tutto questo, so che dovrò farmi perdonare ancora meglio da Ale, ma ringrazio per avermi dato un'altra possibilità, ringrazio per poter essere nuovamente qui con lei e soprattutto dentro di lei. Stavo iniziando ad impazzire.
-ti amo, da impazzire- le dico per poi allungarmi a baciarle le labbra, in risposta sorride, senza togliere i suoi occhi dai miei.
I suoi occhi magici mi sono mancati tanto, è proprio bello guardarli, come in questo momento mentre continuo ad affondare dentro di lei. Sento le mani di Ale stringersi sulle mie braccia e leggermente mi tira un po' più a se, alza la testa e mi bacia. Impazzisco quando prende lei l'iniziativa, quando fa queste cose così semplici ma che fanno scoppiare il mio cuore di gioia.
-anche io ti amo- dice per poi appoggiare nuovamente le sue labbra sulle mie ed io approfondisco il bacio, facendo danzare insieme le nostre lingue.

Una serata che è iniziata con mille ansie, dubbi e paure, che si è conclusa nel migliore dei modi. Non avrei potuto chiedere di meglio.
Ci siamo ripuliti e vestiti, Ale ha indossato il suo pigiama mentre io sono rimasto con i miei boxer. Questa volta sono io ad avere la mia testa sul suo petto, posso sentire il battito del cuore di Ale, mentre una mano è poggiata sulla sua pancia, continuando ad accarezzarla. Lei in risposta sta continuando a muovere una mano fra i miei capelli ed ogni tanto mi lascia dei delicati baci mentre l'altra sua mano è poggiata sulla mia.
-che ne dici se domani finiamo di montarla insieme quella culla?- chiedo alzando leggermente la testa ed incastrando i miei occhi con quelli di Ale.
-dico che è un'ottima idea- sorride, facendo sorridere anche me
-hai preso altro arredamento?-
-qualcosina, ma nulla di che- dice -tu?-
-bhe con il tour di mezzo non sono riuscito ma ho adocchiato qualcosa su internet, anche se sicuramente mi affiderò al miglior interior designer per progettare la miglior cameretta per la nostra bambina-
-perchè questa umile dimora ti fa schifo, Horan?-
-no, assolutamente. Ma quella culla che hai preso starebbe benissimo a casa mia... volevo dire nostra-
-non stai correndo davvero troppo questa volta?-
-no, principessa- sorrido -il tuo appartamento non ha nulla che non vada, ma casa mia è più spaziosa, ci potrà essere una stanza per la bambina e noi staremo insieme- ora la mia mano le accarezza dolcemente la guancia.
Spero che questa conversazione non la faccia innervosire o andare in ansia, ma se prendesse in considerazione l'idea di vivere insieme, sarebbe ottimo. Lei lascerebbe l'appartamento, il che significherebbe avere dei soldi in più, non dovendo pagare l'affitto. Staremmo insieme, sempre, tranne quando sarò via per lavoro, e non dovremmo comprare il triplo delle cose da dover dividere in due case...o meglio tre, visto che molto più spesso sarò a Los Angeles, quindi anche la mia casa là deve essere attrezzata per la mia piccola principessa.