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Avrei voluto andare a casa e cercare di riprendermi prima di andare in ospedale da Niall, invece sono rimasta per altro tempo, al freddo, sul piazzale davanti il ristorante, rispondendo alle domande degli agenti. Una macchina, quella che trasportava Charles, se n'era andata, mentre l'altra volante era rimasta sul posto, aspettando che se ne andasse l'ambulanza.
Non è stato facile parlare e nemmeno trattenere le lacrime. Ho cercato di raccontare a grandi linee tutto quello che era successo in questi ultimi tempi con Charles, l'ordine restrittivo che in teoria avrebbe su di me, che è stato violato più volte.
Mi hanno detto che lo avrebbero portato in caserma e che avrebbe passato lì la notte, anche se viste le vicende, avrebbero potuto rispedirlo subito in Inghilterra e sbattuto di nuovo in carcere. Ed onestamente era ciò che speravo.

Sono salita in macchina, ma prima di partire per tornare verso casa, ho dovuto cercare di calmarmi, non volendo rischiare incidenti alla guida. Quando sono tornata più o meno lucida, ho messo in moto e guidato verso casa.
Subito mi sono cambiata, togliendomi questi vestiti quasi eleganti da dosso e mettendomi una tuta comoda. Ho legato i capelli in una coda disordinata e rimosso il trucco che ormai era colato su tutto il mio viso. Sono tornata da Grace, che avevo spogliato dei suoi abiti pesanti e lasciata dormire nel suo passeggino, per darle da mangiare appena ho iniziato a sentire i suoi lamenti.
Ho scritto a mio padre, mi ha detto che Niall era nuovamente cosciente e che avrebbero, giustamente, provveduto a fargli esami specifici, visto che aveva picchiato la testa.

La cosa però è finita con me che mi sono addormentata sul divano, mentre cullavo Grace per farla addormentare di nuovo dopo l'allattamento.
Ho chiamato subito mio padre, appena mi sono svegliata, e così com'ero vestita la scorsa sera, sono salita in macchina insieme a Grace e diretta verso l'ospedale, visto che Niall stava per essere dimesso.
Corro ad abbracciarlo appena lo vedo e lui fa lo stesso con me. Alla fine fortunatamente nulla di grave, solo una bella botta alla testa ma che non aveva scaturito nessun problema. Oltre ad avere un occhio completamente viola ed uno zigomo gonfio e rosso, che iniziava a scurirsi.

Tornati a casa, ho lasciato -anzi obbligato- mio padre ad andarsi a riposare, essendo stato tutta notte in ospedale con il mio ragazzo, mentre proprio quest'ultimo l'ho lasciato insieme alla bambina ed al telefono, in camera mia, probabilmente parlando con il suo avvocato.

Finite le faccende in casa, mi dirigo verso la mia stanza, ma attraverso la porta socchiusa, mi prendo qualche momento per ammirare una delle scene più belle di tutte, che mi scioglie il cuore e mi fa sorridere come una stupida. Niall ha poggiato Grace al centro del materasso e le ha messo un cuscino a sinistra, così che non possa scappare da nessuna parte, e sta giocando con lei, agitandole un mio piccolo orsetto di peluche che avevo su una mensola, ed ogni volta che lei allunga le sue piccole braccia per arrivare all'animaletto, Niall si avvicina a lei riempiendola di baci, facendola ridere.
Di nascosto infilo il telefono attraverso la porta e gli scatto delle foto, adoro catturare ogni momento che hanno insieme.
Rimesso il telefono in tasca, apro cautamente la porta entrando in stanza, Niall, sdraiato su un fianco e con il braccio piegato a sorreggere la testa, si volta subito verso di me, sorridendomi. Raggiungo il letto, spostando il cuscino vicino a Grace e sedendomi al suo fianco.
-come stai?- chiedo a Niall
-sono stato meglio ma, mi riprendo, non preoccuparti- sorride
-mi dispiace così tanto Ni...-
-hey, amore- la sua mano si poggia sulla mia coscia -non dirlo nemmeno per scherzo-
-sarebbe potuta finire molto peggio, sei rimasto incosciente per più di cinque minuti, non me lo sarei mai perdonata se ti fosse successo qualcosa-
-lo stesso vale per me. Tuo padre mi ha detto cosa è successo dopo, a me dispiace per non essere riuscito a difenderti e proteggerti ancora una volta-
-non è assolutamente vero questo. Hai rischiato la tua vita per me- mi alzo dal letto, raggiungendo la finestra, non voglio farmi vedere ancora con gli occhi pieni di lacrime da Niall -te l'ho detto dall'inizio che sono solo un mucchio di problemi, tutto questo, di nuovo, è successo per colpa mia-
-Ale, davvero, non voglio sentirti dare la colpa a te stessa- Niall mi ha raggiunto, poggiando una mano sulla mia spalla e facendomi voltare verso di lui, che tiene in braccio Grace tutta sorridente -qui l'unico colpevole è Charles, fine della storia-
-ho paura che qui non gli facciano nulla, la giustizia italiana non è delle migliori-
-ho già parlato con il mio avvocato per questo, non preoccuparti. Le sue accuse sono molto gravi e se lo condanneranno, qui non può uscire su cauzione, quindi l'avremmo vinta noi-
-lo spero tanto, Ni. Spero che per una volta la giustizia funzioni e sia a nostro favore-
-sarà così, fidati- Niall mi bacia delicatamente la fronte, poi appoggio la mia testa sul suo petto ed un suo braccio mi circonda, tenendomi più stretta a se.

Must be Love [2] | Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora