Capitolo 15

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In quel momento Izuku era di fronte alla casa di Katsuki e osservava poco convinto il ragazzo premere ripetutamente il campanello per farsi aprire dalla madre. Era piuttosto certo che lo stesse facendo solo per infastidirla, e se non fosse stato così teso probabilmente quel comportamento l'avrebbe fatto ridere. Katsuki non aveva parlato tanto dei suoi genitori, ma da quelle poche volte che li aveva menzionati, Izuku aveva capito che voleva loro molto bene, anche se era chiaro che adorava dar loro fastidio.

La settimana precedente era trascorsa tranquillamente. Hisashi non aveva cercato di avvicinarlo in alcun modo, anche se ogni tanto era capitato che passasse dal corridoio dove si trovava la sua aula e gli lanciasse uno sguardo veloce. Izuku si era sempre trovato molto in imbarazzo, perché dopo una settimana ancora non sapeva cosa pensare. I suoi amici erano stati tutto ciò che gli aveva permesso di distrarsi e concentrarsi su altro.

Due sere le aveva passate in compagnia dei suoi compagni di classe, e si era divertito un mondo. Avevano guardato un film horror entrambe le volte perché Hitoshi aveva deciso di voler diventare intrepido e immune alla paura per le creature sovrannaturali. Izuku si sarebbe spaventato per gli effetti speciali impressionanti e le trame inquietanti, se non fosse stato che lo stesso Hitoshi aveva urlato tutto il tempo e aveva inevitabilmente causato la risata degli altri tre.

I momenti che non aveva passato con loro, Izuku era stato sempre con gli altri suoi amici, il gruppo di Katsuki. Inutile dire che ormai con loro si sentiva a casa propria. Lo facevano ridere, lo coinvolgevano, gli raccontavano aneddoti imbarazzanti degli anni passati. Denki - santo ragazzo - gli aveva raccontato cosa era accaduto in una delle poche partite di football che avevano perso. Erano al terzo anno, e gli avversari avevano fatto qualche mossa non propriamente sportiva o concessa dal regolamento. L'arbitro gliela aveva data buona tutte le volte, e Katsuki aveva dato di matto. Quando era stata annunciata la vittoria degli altri, aveva caricato il capitano della squadra avversaria - che aveva avuto tutto il tempo un sorriso cattivo e arrogante - e aveva iniziato a menarlo pesantemente, tanto che erano dovuti intervenire gli altri compagni per separarli. Quando si era poi discusso della punizione da dargli, il coach si era categoricamente rifiutato di fargli passare in panchina tutto il resto della stagione, e aveva proposto un qualcosa di alternativo.

<Ha dovuto pulire i cessi di spogliatoi e scuola per tutto il mese!> aveva esclamato Denki scoppiando a ridere.

Eijirou aveva alzato la mano con aria innocente. <Io ho cagato più che potevo, in quel periodo.>

Izuku si era quasi fatto la pipì addosso dal ridere, soprattutto dopo che aveva visto la faccia di Katsuki: il viso quasi totalmente immobile, minaccioso, con un tic all'occhio destro. <Hai fatto cosa?!> aveva chiesto con un tono pericoloso. <Quindi era tua, quella merda?!> I minuti successivi erano stati un susseguirsi di minacce, tentati omicidi e sbuffi. Izuku aveva seriamente temuto per la propria vescica. Aveva smesso di ridere solo quando Katsuki si era voltato verso di lui dopo una risata particolarmente forte e lo aveva osservato quasi ammaliato, come se quel suono fosse il più esotico e prezioso che avesse mai sentito. Izuku era tornato calmo di riflesso. Si erano osservati per qualche istante, e gli occhi di Katsuki erano sembrate attraversare le sue iridi fino a raggiungergli direttamente l'anima, poi Eijirou gli aveva dato una pacca sulla schiena e la bolla era scoppiata. Izuku non aveva saputo se esserne felice.

Momenti come quello si erano triplicati, dopo lo shottino di tequila della festa. Katsuki era strano, Izuku automaticamente era strano a propria volta e finivano in situazione al limite dell'imbarazzante.

Proprio per quel motivo, quel martedì pomeriggio Izuku era profondamente combattuto tra la voglia di saltare per la gioia e scappare il più lontano possibile. Sarebbero stati nella stessa stanza da soli, senza i loro amici. Probabilmente non era più accaduto da quando Katsuki l'aveva scambiato per un infiltrato il giorno in cui si erano conosciuti.

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