Capitolo 23

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Un mese dopo...

In quel momento, Izuku era in ansia. Non che fosse una novità, per lui. Stava imparando piano piano a gestire l'agitazione, ma aveva ancora tanto lavoro da fare. Di certo, la prospettiva di dover interagire per più di un'ora col padre non era nemmeno il momento migliore per testare i risultati che stava ottenendo. Tutt'altro.

<Secondo me l'ha fatto apposta> borbottò piano mentre lui, Katsuki, Shoto e Shindo - il compagno di progetto di Shoto - si dirigevano verso la palestra per la loro ora settimanale di preparazione del ballo. <Avrà detto apposta ad Aizawa di mettere noi, in questo turno.>

<Sii realista> gli disse Shoto. <Noi siamo alcune delle poche coppie di soli maschi che ci sono. Delle ragazze avrebbero fatto più fatica a portare tutti i materiali pesanti per l'allestimento del ballo nella palestra. Soprattutto le nostre ragazze> commentò sarcastico riferendosi a Momo, Mina e Uraraka. Effettivamente, Izuku non le immaginava proprio a fare avanti e indietro dal camion alla palestra con luci, pannelli di legno e chissà cos'altro, però non riuscì a fare a meno di protestare.

<Be', potevano scegliere la coppia di Eiji e Hitoshi invece di me e Kacchan. Io valgo come una ragazza...>

Sentì Katsuki emettere un grugnito nel tentativo di non ridere. <Be', e io valgo per due, quindi immagino che non cambi nulla.>

Izuku gli fece una linguaccia. Avrebbe dovuto dargli corda, non remargli contro. Si supponeva che gli dovesse dare ragione, dato che era il suo ragazzo.

Quel giorno, come probabilmente era chiaro, Izuku e Katsuki avrebbero lavorato con Shoto e l'altro ragazzo, Shindo, durante l'ora settimanale del progetto del Ballo d'Inverno. Il loro compito era portare vari e pesantissimi materiali da un furgone fuori dalla scuola alla palestra, supervisionati dal coach di football, Hisashi Midoriya, che quando non allenava la squadra si occupava delle varie parti tecniche all'interno della scuola come l'allestimento di eventi o la riparazione di qualcosa di rotto.

Izuku era ragionevolmente certo che avesse chiesto che il figlio e Katsuki aiutassero con il trasporto dei materiali, non c'era altra spiegazione. Nessuno sano di mente avrebbe mai affidato quel compito a Izuku. Bastava guardarlo per capire che era una pessima idea. Shindo e Shoto avevano un senso. Erano entrambi giocatori della squadra ed erano abbastanza forti - Shoto di sicuro, mentre l'altro Izuku non lo conosceva molto bene, nonostante fosse nella sua classe, quindi non poteva dare un reale giudizio. Lui e Katsuki invece erano meno sensati. Katsuki ovviamente sì, ma non Izuku. Era evidente. Nessuno sarebbe riuscito a fargli cambiare idea in merito.

Il mese precedente era stato sorprendentemente tranquillo e sereno. Aveva passato un po' di tempo con i fratellastri - addirittura con Shoto, assieme al quale un giorno era andato a fare la spesa perché in quella benedetta casa da straricchi si era ammalato proprio chi comprava le cose da mangiare, e il resto dei domestici era troppo impegnato con le proprie mansioni per badare all'effettiva sopravvivenza delle persone per cui lavorava.

Era stato molto divertente, se Izuku doveva essere sincero. Lui era stato abituato tutta la sua vita a compiere atti mondani come fare la spesa, ma non Shoto. Quando erano arrivati davanti a quel comunissimo supermercato, aveva dovuto prenderlo per un polso per farlo entrare, altrimenti sarebbe rimasto fuori a fissare l'insegna come un pesce lesso. Quel ragazzo si era poi aggirato tra gli scaffali come un ladro, quasi non sapesse dell'esistenza di tutte quelle marche di cibo. Izuku aveva dovuto trattenere le risate una marea di volte.

Si era però convinto che quell'esperienza li avesse avvicinati, in qualche modo. In realtà era qualche settimana che Shoto stava diventando progressivamente meno astioso con lui, come se avesse dato un taglio all'idea di farlo scappare dalla paura e avesse finalmente deciso di accettare la sua presenza.

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