Capitolo 12

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Uraraka lo aveva tormentato tutto il weekend, per la storia della Tequila e del ballo. Gli aveva mandato messaggi su messaggi che dicevano cose come "Guarda qua chi è con Mister Tequila per il progetto" o "Per caso vuoi che ti porto una Tequila, prima che vi vediate per i preparativi del ballo?", dopo che aveva letto sul modulo che lui era con Katsuki.

Anche Shinsou non era stato da meno. Avevano fatto una chiamata domenica sera per ricontrollare dei compiti assegnati dal professor Mic, e aveva passato buona parte di quell'ora e mezza a ritirare fuori l'argomento di quel maledetto shottino e a commentare cosa avrebbero potuto fare Katsuki e Izuku durante il progetto. <Pensa se scivoli dopo che avete pulito il pavimento e lui ti prende e ti bacia> se n'era uscito totalmente a caso mentre Izuku gli diceva la propria risposta del terzo esercizio. Lui si era limitato a guardarlo male attraverso lo schermo.

Mai avrebbe ammesso che se fosse accaduto realmente non gli sarebbe dispiaciuto poi così tanto, ma sapeva anche di dover tenere i piedi per terra. O quanto meno si imponeva di farlo.

Katsuki poteva anche essersi eccitato, ma non necessariamente significava qualcosa, aveva continuato a dirsi. Poteva essere stata una semplice reazione corporale a un gesto sensuale. Non era detto che gli piacesse anche sentimentalmente, e Izuku era più che propenso a credere a quest'ultima ipotesi. Anche perché, se si fosse concesso di credere ad altro e ai possibili sviluppi di questo "altro", avrebbe incontrato il dilemma dei dilemmi: come si baciava qualcuno? Non ne aveva la più pallida idea, e la possibilità di fallire miseramente nel caso Katsuki l'avesse baciato gli metteva ansia. Di conseguenza, rimaneva fermo col credere "Non è stato niente di importante e non accadrà nient'altro di importante."

Nonostante avesse stabilito questa cosa, però, il lunedì mattina sentì comunque l'ansia corrodergli le viscere. Il viaggio in macchina con Shoto fu come al solito silenzioso. Il rapporto tra loro due sembrava essere un poco migliorato rispetto all'inizio, ma non era ancora diventato nulla di grandioso. Izuku si era aspettato di ricevere qualche commento per la storia della Tequila anche da lui, eppure il ragazzo sembrava perso nei propri pensieri e a malapena gli aveva rivolto la parola, in quei due giorni. Probabilmente stava tramando un piano per uccidere Sato, oppure fare in modo che Momo cambiasse compagno di coppia. Izuku dubitava che, qualsiasi cosa fosse, si sarebbe rivelata un successo. Era più probabile un miserabile fallimento, ma avrebbe tenuto quell'opinione per sé. Ci teneva, alla propria vita.

<Izukuuuu> lo chiamò Uraraka non appena fu sceso dalla macchina. Quasi sobbalzò appena la sentì. Sembrava essersi appostata lì proprio per ricominciare a dargli il tormento. <Come sta oggi lo shottino di tequila?>

<Uraraka, giuro che potrei strozzarti.>

La ragazza scoppiò a ridere. Probabilmente non si aspettava che Izuku fosse in grado di dire una cosa del genere, e a dir la verità nemmeno lui. Doveva incominciare a essere meno pacifico, si disse. Era divertente rispondere in quel modo per scherzo, anche se scherzava solo fino a un certo punto. Quel tormento sembrava non finire mai da due giorni e iniziava a metterlo seriamente alla prova.

<Oh, suvvia, sto scherzando!> esclamò lei fingendo un broncio.

Izuku le tirò un pugnetto amichevole sul braccio in risposta, poi si guardò attorno. <Dov'è Hitoshi? Sta già facendo ritardo? È solo lunedì...>

Il loro amico sembrava avere un'innata predisposizione per fare ritardo. Di solito i primi due giorni della settimana era in grado di arrivare addirittura con dieci minuti di anticipo, però più il weekend si avvicinava, più qualcosa sembrava andare storto nella sua routine e non era in grado mai una volta di arrivare prima che la campanella suonasse.

<Non ne ho la minima idea> rispose Uraraka cercandolo con lo sguardo. <Probabilmente è ancora a casa a prepararsi mentalmente a parlare con Kirishima, che ne so. Se fossi in coppia con lui, io lo sarei.>

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