Capitolo 20

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<Non posso credere che ci avete fatti cacciare!> commentò Denki ridendo dopo che furono usciti dal bowling. Il commesso aveva permesso loro di finire la partita, ma non appena era stato annunciato il vincitore - ovviamente Katsuki - li aveva spediti tutti fuori. Nessuno aveva obiettato, soprattutto perché sapevano che non era stata colpa solo dei due ragazzi.

<Se qualcuno> disse Katsuki guardando verso Mina <non avesse gridato davanti a tutti che stavamo andando in bagno per fare roba sporca, magari non ci avrebbero sopresi. Che dici, Idiota Rosa?>

<Ehi!> protestò lei. <Non dare tutta la colpa a me! Sei tu quello che voleva scopare in bagno!>

<Ehm... noi ancora non...> tentò di dire Izuku, ma fu interrotto da Katsuki. <Ma che vuol dire? Tutti scopano nei locali, il punto sta nel non annunciarlo ai proprietari! E poi non dovevamo mica scopare! Cazzo, stavamo solo limonando. Anche quello lì è proprio un rincoglionito...>

Izuku tossì e lo guardò di traverso. <Tu gli hai detto di darmi il tempo di rivestirmi, però. Gli hai fatto credere che stessimo davvero facendo roba parecchio sporca... Poveretto, gli sarà preso un colpo.>

Katsuki lo guardò male, ma non replicò. Sapeva che aveva ragione. Izuku ridacchiò soddisfatto.

Rimasero a chiacchierare nel parcheggio del bowling per qualche minuto, ma ben presto arrivò l'ora di separarsi. Erano già le sette di sera e la maggior parte di loro aveva le famiglie che aspettavano a casa per cenare.

I primi ad andare via furono Hitoshi e Uraraka, portati dalla madre di lei. La ragazza salutò Izuku con un abbraccio prima di avviarsi verso la macchina, mentre Hitoshi si limitò a una pacca sulla spalla e un saluto generale a tutti loro. Fu poi la volta di Denki, Mina ed Eijirou, accompagnati a casa da quest'ultimo.

<Non ho ancora capito quanto vi ci vuole a prendere quella dannata patente> commentò il poveretto.

Mina gli fece la linguaccia. <Ognuno ha i propri tempi.>

Izuku sghignazzò. Sapeva perfettamente che in realtà ritardavano a fare l'esame finale solo per continuare ad avere il passaggio assicurato. Erano due geni del male, quei due. Come a dimostrare quel pensiero, li vide lanciarsi uno sguardo d'intesa e ridacchiare. Non l'avrebbe stupito scoprire che in realtà l'avevano già fatta, la patente, ma ancora non avevano detto nulla. Anzi, era pericolosamente verosimile.

Shoto lanciò uno sguardo a Izuku. <Io vado a casa di Momo, stasera. Tu vai con lo Stronzo, giusto?>

Il ragazzino alzò gli occhi al cielo per il nuovo soprannome poco carino che il fratellastro aveva affibbiato a Katsuki, ma annuì. Loro due infatti avevano deciso di andare a mangiare qualcosa insieme da qualche parte. Non era la prima volta che lo facevano - dato che si erano messi insieme dopo un bacio, Katsuki aveva detto che gli doveva almeno qualche appuntamento - ma ogni volta Izuku si sentiva emozionato. Andare a mangiare fuori con lui lo faceva sentire proprio come se fosse in una vera relazione. Anche perché lo era. Ogni tanto doveva ricordarlo a se stesso.

<Sì, vado con Katsuki.>

Shoto fece un cenno con la testa che Izuku suppose significasse che aveva capito e andò verso la propria macchina con la ragazza.

Dopo che furono partiti, Katsuki lo fece voltare prendendolo dai fianchi. Parlò con il viso a un soffio dal suo. <Quindi, principessina. Dove vuoi mangiare?>

Izuku alzò gli occhi al cielo per il nomignolo imbarazzante che il ragazzo aveva iniziato a utilizzare ogni tanto, ma sorrise. Come avrebbe potuto non sorridere, avendolo così vicino? Scrollò le spalle. <La volta scorsa ho deciso io. Ora tocca a te.>

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