-Parli di me come se fossi qualcosa che non sono.-
Per quanto potessi trovare dolce il suo modo di vedermi, di immaginarmi, come se fossi qualcosa di puro e buono, incorruttibile, nel profondo quell'idea mi feriva e mi allontanava.
Era insopportabi...
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I need a place that's hidden in the deep Where lonely angels sing to you sleep Though all the world is broken
I need a place where I can make my bed A lover's lap where I can lay my head 'Cause now the room is spinning The day's beginning
Per tutta la vita sono stata cresciuta con l'idea che il vero amore è sempre giusto, trionfante, che trova sempre una strada. Che è il destino ad unire e che un solo bacio può salvare il mondo.
Mi hanno convinta che ogni ferita può essere guarita con una dimostrazione d'amore, con una confessione sincera e accorata, con un abbraccio stretto stretto.
Ma amare nella vita vera è un concetto ben diverso, non è destino, ma una scelta, una proposizione che ogni giorno decidiamo di imporci. L'amore non guarisce nulla, non ricostruisce ponti, non fa tornare in vita ciò che è morto; ti offre solo un compagno di viaggio che ti tenga la mano anche quando le ferite bruciano.
Io amavo Simon, forse lo amavo ancora di più di prima.
Forse perché avevo intrapreso finalmente quel percorso per imparare ad amare me stessa, ad essere gentile, buona, paziente con me: l'unica persona che avevo sempre ignorato e messo all'angolo.
Non c'è modo per noi di funzionare, se lui vive costantemente in una bolla di paranoia e sfiducia.
Era questo il pensiero che non smetteva di vorticarmi in testa, mentre piluccavo in silenzio la barretta proteica che mi aveva portato. Si era scusato, sul fatto che fosse al cioccolato fondente e non al latte, come sapeva che mi piacesse di più. A quell'ora della notte era stato difficile recuperare qualcosa dalla cucina della base, aveva aggiunto, più borbottando con se stesso, che parlando con me.
Lo avevo ringraziato, ma non avevo più tentato di riprendere l'argomento che lui aveva volutamente interrotto, probabilmente perché anche lui sapeva che con tutte le carte sul tavolo era rimasta solo la cruda verità.
Ed era una verità pietosa, che non smetteva di amareggiarmi.
-Dovresti provare a dormire, chiudere gli occhi per un po'-
Disse una volta che finii la barretta e bevvi un lungo sorso da una bottiglietta d'acqua, era tornato a sedersi sulla sedia, non dando cenno di volersene andare nel prossimo futuro. Si era spogliato della sua armatura, restando in una felpa nera e pantaloni cargo, tutto il resto dell'equipaggiamento se n'era andato. Nonostante non avesse tolto la maschera, era diventato più accessibile, più vulnerabile.
-Posso spegnere la luce- Aggiunse dopo poco.
-Okay-
Mormorai ancora incastrata nei miei pensieri, con una strana stanchezza che mi appesantiva il corpo, ma non la mente.
