You'll find me in the lonely hearts

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Al mio risveglio mi resi conto di non essere più sul mio divano, ma nel mio letto, avvolta tra le mie coperte rosa

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Al mio risveglio mi resi conto di non essere più sul mio divano, ma nel mio letto, avvolta tra le mie coperte rosa. Non ricordavo di essere mai andata a letto, così mi alzai di scatto, controllando i miei vestiti. Erano ancora addosso, persino il grembiule era al suo posto, tirai un sospiro di sollievo e mi guardai attorno disorientata. Ero sola nella mia piccola stanza, illuminata dai primi raggi di luce del mattino. Lui non c'era.

-...Ghost?-

Provai a chiamarlo, mentre scendevo dal letto e lentamente mi dirigevo verso il mio salotto.

Non ci fu risposta, il mio appartamento era vuoto.

Rimasi qualche secondo ferma, in piedi nel mio salotto, confusa, la mia mente ancora intorpidita dal sonno. Forse era solo uscito un momento, mi dissi, mentre la mia attenzione veniva attirata da Colonnello che mangiava con gusto dei croccantini. Qualcuno aveva riempito la ciotola per lui. Mi preparai un caffè e feci colazione, i miei movimenti erano tragicamente lenti, ma il tempo scorreva inesorabile e di lui non c'era traccia.

Una parte di me non voleva accettare che Ghost se ne fosse andato senza salutarmi, per cui cominciai ad ispezionare la casa, alla ricerca di un biglietto, un messaggio, un indizio.

Nulla, Ghost se n'era andato, aveva chiuso la porta dietro di sé e non mi aveva lasciato neanche una nota scritta di fretta, neanche un "ciao". 

Mi sedetti sul bordo del letto, mentre mi spogliavo dal costume. Non sapevo cosa pensare. Perché se ne era andato via senza svegliarmi? Mi aveva portata nel mio letto per poi svanire.

Cercavo di restare positiva, dicendomi che sicuramente mi avrebbe contattata, in fondo sembrava avere molte informazioni su di me. Era ingiusto che lui potesse così facilmente raggiungermi, mentre io non avevo nulla. L'ansia risalì il mio corpo, con lunghi artigli, scavando dentro di me senza pietà.

Era sparito. Aveva realizzato che non ero poi così interessante, che non ero così carina o simpatica, mi dissi. Doveva essersi fatto delle aspettative, quelle sere in cui era venuto al locale che non ero stata in grado di mantenere. Era così ovvio, forse aveva persino finto di addormentarsi, pur di non dovermi sopportare oltre. Mi portai le mani al volto, cercando di fermare i miei pensieri, mi girava la testa.

Caddi sul letto, sprofondando tra i cuscini, mentre un singhiozzo frustrato sfuggiva dalla mia bocca. A volte mi odiavo, perdevo il controllo della mia ansia, dei miei pensieri, portando a galla tutte le mie insicurezze più profonde. Non volevo sentirmi così, non volevo vivere pesando ogni singola azione del prossimo, dissezionando ogni minuscolo dettaglio per scoprire con orrore che le mie più irrazionali paure erano fondate.

Ho rovinato tutto. Gli ho fatto troppe domande, dovevo essere più riservata. Forse dovevo essere più maliziosa? Più diretta? Forse l'ho spaventato. Non sono abbastanza carina per lui?

Little Nightingale - Simon Riley "Ghost" (Call Of Duty) x reader CivilianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora