We're higher than the sun (Andrew x Rosalie)

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Hold, hold on to me
Stay with me until it's time
'Cause for tonight
Feels like everything could turn out fine

Rosalie amava apparire sicura di sé, non lasciar mai trapelare le proprie insicurezze, nonostante il pesante giudizio che gli altri non le facevano mai mancare. Era il suo "super potere", il suo scudo fatto di indifferenza e sfrontatezza, la faceva sentire al sicuro, protetta.

Ma quando si trattava di Andrew, ogni forma di autocontrollo si sgretolava come un fondotinta scaduto e dimenticato in un cassetto. Le erano serviti un incoraggiamento e uno shottino di vodka per lanciarsi verso il bancone dove Andrew e la sua, sedicente, ex stavano parlando.

Avrebbe dovuto essere semplice e naturale come respirare per lei: avvicinarsi e allacciare il braccio intorno ai bicipiti di Andrew sfoggiando un sorriso brillante, guardare la donna dall'alto al basso con la certezza di non essere nemmeno sullo stesso livello. Invece, nonostante i piani si era ritrovata a traballare accanto ad Andrew, fingendo di star cercando qualcosa sotto al bancone, lanciando un innocuo sorriso alla donna.

Ecco, non stava andando per nulla come lei avrebbe voluto, ma quand'è che le riusciva con quel burbero barista?

Andrew, dal canto suo, l'aveva studiata per qualche istante, mentre le mani di Rosalie spostavano bottiglie e sacchetti senza un vero motivo. L'uomo si era limitato ad alzare un sopracciglio, per poi tornare sconsolato, a guardare la donna dai capelli corvini davanti a lui, che reclamava a gran voce la sua attenzione. Aveva tutta l'aria di desiderare di essere da qualsiasi altra parte.

-Mi sembra di vedere che tu stia molto meglio Andy-

La donna aveva sorriso felina dietro al bicchiere da martini, le sue unghie lunghe e laccate di rosso erano attorcigliate elegantemente attorno allo stelo. Tutta la sua figura richiamava una certa attenzione al dettaglio. I vestiti erano stati scelti per seguire una estetica glam rock, un po' libera e ribelle, ma c'era ben poca spontaneità nello studio di ogni singolo pezzo. 

-Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ci siamo visti? Quattro anni?-

-Cinque- La corresse laconico Andrew, più entusiasta di controllare che non ci fossero aloni sul bicchiere che stava lucidando piuttosto che guardare la donna dinanzi a lui.

-Cinque...- Ripeté la donna, con ben più trasporto. -Siamo cresciuti e cambiati molto non trovi? Il locale sta andando benone vedo, c'è molta gente, la tua gamba...-

-Tu non mi sembri cambiata per niente Lisa- La interruppe bruscamente Andrew, per poi voltarsi a raccogliere un nuovo bicchiere da lucidare.

Rosalie piegata a terra dov'era poteva vedere come avesse istintivamente spostato il peso dalla gamba sinistra a quella destra.

-Francamente non capisco neanche perché tu sia venuta fin qui-

La donna non batte ciglio davanti alla scontrosità di Andrew, si limitò ad alzare le spalle e a prendersi un generoso sorso di martini. -Invecchiando sei diventato più scontroso... Volevo solo sapere come stessi, sai non ci siamo lasciati nel migliore dei modi ed io... ero preoccupata per te-

Rosalie alzò un sopracciglio e smise definitivamente di fingere di cercare qualcosa, tanto Andrew sapeva che era tutta una finta per ascoltare quella conversazione. Non le piaceva affatto quel tono mellifluo, perché lo conosceva fin troppo bene, lo aveva usato lei stessa in passato in più occasioni: il tono "voglio tornare insieme a te" o anche conosciuto come "Sono qui per riscaldare la minestra".

-Certo, non sei mai stato un tipo molto socievole e... Dopo quello che ti è successo, insomma mi sento in colpa per averti lasciato da solo-

La donna emise un piccolo sospiro, fin troppo calcolato per risultare naturale, soprattutto ad un orecchio allenato in civetteria come quello di Rosalie. 

Little Nightingale - Simon Riley "Ghost" (Call Of Duty) x reader CivilianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora