I Always kinda knew you'd be the death of me

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And I'll lock your love
You're lovely, girl
You're better than me
Things you can thought about

L’aria era pesante, l’odore acre della benzina e quello terroso del metallo mi riempivano le narici. A malapena filtrava la pallida luce del giorno dalle strette fessure della carrozzeria. Ero al buio, legata e probabilmente in viaggio verso la mia morte.

Respira lentamente, mi dicevo.
Non lasciare che il panico prenda il sopravvento.
Non cedere al terrore. Usa il cervello.

Chiusi gli occhi, per raccogliere i miei pensieri che come lampi attraversavano la mia mente.

Dovevo agire, contattare Simon dirgli cos'era successo e dargli la mia posizione.

Per prima cosa dovevo recuperare il telefono dalla tasca interna della giacca. Nonostante mi avessero legato le mani, Chris non era stato abbastanza lungimirante da bloccarle dietro la schiena.

Cercai di non farmi travolgere dalla fretta, feci scivolare le mie mani sulla mia giacca, raggiungendo a tentoni il cursore della zip. Quest’ultimo scivolò silenzioso lungo le cuciture, aprendosi a sufficienza per infilarvi le mani.

Nonostante non facesse ancora caldo, ero madida di sudore, persino le mie mani erano appiccicose e maldestre. Dovevo muovermi con cautela, per non far cadere il cellulare, altrimenti in quel piccolo e buio bagagliaio, non avrei avuto modo per recuperarlo ed il tempo a mia disposizione non era infinito. Prima o poi ci saremmo fermati.

Le mie dita raggiunsero a fatica la tasca interna della giacca: in quella posizione era difficile muovermi e ogni tombino, buca o dosso che la macchina prendeva mi sconquassava, sballottandomi di qua e di là in quella scatola di metallo.

Quando il piccolo rudere di tecnologia fu saldo nelle mie mani tirai un sospiro di sollievo.

Smaniosa premetti il tasto centrale.

Una luce bluastra invase il mio campo visivo, squarciando l'oscurità.

Trattenni il respiro per qualche istante, terrorizzata all’idea che i due uomini alla guida potessero in qualche modo accorgersi di quella luce. Mi aspettavo di sentire i freni stridere, le urla di Chris che furioso spalancava la mia piccola cella, ma nulla accadde. Aguzzai i miei sensi, e sentii solo il suono del motore e di una radio sportiva in sottofondo.

Rassicurata, ma con ancora il cuore in gola,  premetti il pulsante di chiamata rapida, dove c’era un solo ed unico numero di telefono.

Tuuu…. Tuuuu… Tuuuu…

Chiusi gli occhi, ormai colmi di lacrime e pregai.

Non ero mai stata una persona credente: mi ero ritrovata immersa nella cultura religiosa sin dalla più tenera infanzia, ma mai mi ero davvero soffermata a pregare che un'entità superiore potesse venire in mio aiuto. D'altronde avevo già visto che le preghiere restano solo suppliche inespresse, eppure per una volta sperai che qualcosa nell'universo mi aiutasse.

Che lui mi rispondesse.
In fondo, me lo aveva promesso.
Ed io gli avevo creduto.

Tuuu…. tuuuu… tuuuu…

Ma se Simon fosse stato via? In qualche missione, sperduto chissà dove?

Allora per me non ci sarebbe stata nessuna via d'uscita: qualsiasi cosa la Black Vanguard volesse da me, sapevo che non mi avrebbero lasciata andare una volta ottenuta.

Sarei morta.

Sarei diventata nulla e nulla di me sarebbe rimasto.
Non avrei mai cantato per un evento importante, non mi sarei mai vista con l’abito bianco, non sarei mai andata in vacanza in una meta esotica col mare cristallino, non avrei mai avuto un bambino o una bambina. Tutti sogni e fantasie, che tali sarebbero rimasti.

Little Nightingale - Simon Riley "Ghost" (Call Of Duty) x reader CivilianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora