" Balli bene piccolo angelo! "La voce familiare mando scariche elettriche sulla mia pelle e mi voltai per incontrare occhi scuri come la notte.
" Smettila Blake." La risata nervosa sfuggì al mio controllo e non riuscì a nascondere l'agitazione che attanagliava lo stomaco a stargli accanto.
"Ricordami perché ho accettato di venire? E soprattutto come diavolo sei riuscito a farmi indossare questo assurdo costume, sai benissimo che odio le feste." Il mio tono voleva essere di lamento ma la risata tradiva la felicità nel trovarmi lì con lui. Lo fissai imprimendo nella mia memoria ogni piccolo dettaglio: i boccoli scuri che scendevano morbidi a incorniciare un viso perfettamente imperfetto. La mascella forte contrastava con lo sguardo dolce e la luce che emanava.
" Lo so, ma non puoi continuare a stare chiusa in casa. Poi le ali ti si addicono, sei bella come un angelo. " Ignorai l'ultimo commento cercando di nascondere al meglio il rossore che si stava diffondendo sulle guance. Morsi le labbra fino a farle sanguinare per il nervosissimo mentre mi tormentavo le mai con le unghie. Perché ogni volta che eravamo insieme sentivo il bisogno di gettarmi tra le sue braccia?
" Non dovresti lusingare qualche fanciulla dai facili costumi invece della tua migliore amica? "Lui scrollò le spalle fissandomi divertito. Il sorriso che mi rivolse poco dopo fece partire terremoti nel mio cuore. Ci conoscevamo da piccoli ,amici d'infanzia anche se io non ero proprio cresciuta a New Orleans. Iniziai a provare qualcosa per lui l'ultimo anno di collage, forse anche prima, ma non ebbi mai il coraggio di confessarglielo. Ogni volta che mi decidevo ad ammettere di amarlo mi facevo prendere dal panico e battevo in ritirata con la coda tra le gambe. Ero completamente catturata da quel ragazzo, non esisteva gesto o sguardo che non conoscessi e decifrassi. Vivevo dei suoi sorrisi e i tocchi fugaci che mi offriva ogni volta che uscivamo. Blake era il sole in primavere che mi faceva rinascere, l'odore del caffè che mi spingeva a scendere dal letto e continuare a vivere. Era tutto questo e molto di più ma io non sapevo se per lui fossi qualcosa di più che una semplice amica. Blake era luce e felicità io ero tormenti, incubi e rimorsi, non avrei mai potuto sperare di avere più di quello che stavo già vivendo. Era stata la sua famiglia ad accogliermi quando i miei genitori erano morti, quando gli incubi erano iniziati e la mia vita era diventata un calvario.
Il ricordo dei loro visi mi strinse il petto in una morsa gelida, non ricordavo il giorno dell'incidente ma sapevo che era stata colpa mia, si erano sacrificati per proteggermi oppure continuavo a mischiare la realtà ai strani sogni che mi tormentavano. Gli anni dopo la loro morte erano come un film sbiadito: gli assistenti sociali, le famiglie affidatarie, le liti e la solitudine ma poi in tutto quel disastrato arrivò lui.
Lui e le sue stupide battute, le lunghe conversazioni notturne e l'odore di foresta che invadeva la mia stanza ogni volta che entrava. Quei maledetti abbracci che placavano i miei demoni e mi facevano sentire al sicuro, a casa.
Guardai il lago alle mie spalle , l'acqua era immobile e alcuni passerotti volavano sopra le cime degli alberi. In lontananza la musica rimbombava sino a noi ma non riuscivo a distinguere bene i suoni. Chiusi gli occhi ispirando l'aria autunnale, sentendomi infinitamente piccola di fronte alla bellezza della natura, adorando quella sensazione di annullamento. Le mani di Blake si avvinghiarono alla mia vita attirandomi a sé . C'era qualcosa nel suo tocco che mi faceva sentire completa, un inspiegabile sensazione di calore che si diffondeva in ogni angolo del mio corpo e un bisogno primario di donarli tutta me stessa. Avevo bisogno di quelle mani , della sua presenza come se sin dall'inizio dei tempi fossimo sempre stati insieme. In quei momenti tutti i ricordi dolorosi scomparivano, a sostituirli erano profumo di legna arsa ed erba fresca. La mia mente si svuotava e si riempiva solo di lui e dei suoi modi delicati di afferrarmi. Tra quelle braccia grandi mi sentivo perfetta, senza crepe ne difetti, completa come non lo ero mai stata . Con lui potevo posare la maschera , potevo abbassare quel muro costruito in anni e rifinito nei minimi dettagli. Odiavo il fatto che lui potesse farmi sentire così, lo odiavo davvero, eppure non potevo farne a meno . Mi prese le braccia e guidò le mie mani in un ballo lento e goffo, i suoi occhi intenti a scavare dentro di me come a trovare una risposta al quesito più grande della storia. C'era un magnetismo tra di noi che rendeva l'aria elettrica e pesante.
STAI LEGGENDO
Nephilim
FantasyAngel è sempre stata innamorata di Blake, da quando erano piccoli, da quando era rimasta sola al mondo. Quei occhi di notte e l'uomo fatto di sole che l'ha sempre protetta. Durante una festa confessa il suo amore ma le cose non vanno come avrebbe v...