Ellyon

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Per una settimana scrutai il lago in cerca di indizi, per una settimana il mio corpo cercò di riacquistare le sue capacità e per una settimana il cuore sanguinò copiosamente ogni qualvolta il mio pensiero andasse al mio angelo perduto.Gli altri Nephilim si ripresero in fretta, rimettendo insieme l'esercito e rifornendosi di armi. L'unica che sembrava non riprendersi ero io.  Diverse volte parlai con Dante, la sua arroganza e strafottenza perse per strada, ma nessuna di quelle volte riuscì a rassicurarmi e sollevarmi il morale. Quella sera in consiglio si era deciso che era ora di partire, di tornare alla terra dei nostri avi e sarei stata io a condurre l'attacco. 

Quella sera mi allontanai dal rifugio nascondendomi nella foresta, cercando la Angel che conoscevo o che pensavo di conoscere. Dopo non molto, come c'era da aspettarsi Blake mi raggiunse. In viso dipinta la stanchezza e l'angoscia, mi venne incontro attirandomi subito a sé.

Mi staccai incapace di guardarlo nei occhi , lui pero mi afferrò e mi porse una spada leggera e luminosa.

"L'ho preparata da un pò ma non sapevo quando dartela ,aspettavo il momento opportuno ma credo sia questo."La voce appena udibile, le mani tremani che mi sfioravano la pelle mentre mi consegnava quell'arma così leggera ma al contempo così pesante.
Avevo una gran confusione dentro di me ma l'unica cosa che rimaneva chiara e costante era Gabriel. Solamente lui. Presi la spada e la feci girare un paio di volte,sembrava esser stata modellata sulla mia mano.
"Blake è perfetta...io non so che dire.."
"Dimmi che non mi dimenticherai." Non dimenticare per me era la forma più dolce d'amore che conoscessi. Far vivere qualcuno nella mia memoria, anche se feriva me,fino alla morte era il gesto più dolce che potessi compiere. Lo abbracciai forte asciugandomi le lacrime.
"Riprendiamoci ciò che ci spetta." Lui annuì e quando fummo di ritorno migliaia di donne ed uomini si ergevano fieri dinanzi a me. Nel loro sguardo non c'era odio ne disprezzo come mi sarei aspettata. Colui che all'inizio mi aveva definita errore si fece avanti e parlò a nome di tutti.
"Tu sei stata colei che ha avuto il coraggio di ribellarsi a ciò che noi abbiamo accettato come normalità . Avevamo giurato di seguirti fino alla morte e così faremo. La nostra casa non è qui tra i mortali, la nostra casa è lassù con i nostri simili. Ci hanno colti di sorpresa ma ti assicuro che siamo più forti che mai e determinati a combattere." Migliaia di lance si alzarono verso il cielo insieme a voci che erano fiere e potenti. Il mio cuore distrutto si scaldava alla vista di quella gente piena di cicatrici che stava dinanzi a me.
"Voi siete la mia famiglia e come tali mi duole vedere anche il più forte di voi ferito! Siamo fratelli sorelle,madri e padri perciò vi chiedo di combattere per la vostra vita fino al ultimo respiro! Combattete per i vostri cari non per una causa ,combattiamo per noi stessi! Questa sera partiremo per Ellyon e varcheremo le sue porte!!" un grido di approvazione si levò ed i miei occhi si iniettavano di sangue. Passai il pomeriggio insieme ai ragazzi a preparare le armi ed i soldati. Il piano era  entrare alle porte delle città senza combattere,non eravamo barbari come ciò che raccontavano su di noi, avremmo dimostrato che si sbagliavano su ogni cosa.Dovevamo insinuare un dubbio nelle anime di coloro che non avevano di mestiere la guerra ma una vita comune. Ovviamente avevamo anche pensato a  difenderci e come me   molti altri nascondevano vari  doni tra cui color che chiamavamo guardiani. Essi erano in grado di  proiettare barriere,avrebbero protetto l'esercito finché non fossi arrivata al consiglio degli anziani. 

Mi stavo preparando quando il mio sguardo si posò sul mio riflesso nello specchio. Avevo il viso scavato e gli occhi gonfi ma soprattutto il cuore che fremeva. Impugnai la spada ed uscì nella notte. Blake e Dante presero posto al mio fianco e ci dirigemmo verso l'immenso specchio d'acqua dietro le montagne che così tante notti aveva popolato i miei incubi e così tante volte avevo studiato. L'acqua rifletteva la luna e il paesaggio come se fosse il lago stesso un enorme specchio.

"E ora piccola?!"Lo pensai anche io ma per quanto avessi cercato una risposta in quei giorni non ne trovai per ciò feci l'unica cosa che mi parve naturale.
"Ora mi aspettate qui". Non ebbero tempo di proferire parola che mi gettai nell'acqua gelata.

 Il buio assoluto mi circondò, sembrava di essere sospesi nel vuoto e un immensa angoscia mi assalì. I polmoni bruciavano alla ricerca d'aria ma non potevo arrendermi così. Il viso di Gabriel, le sue carezze,le sue labbra sulle mie ,ogni cosa ritornava vivida alla mia mente.

La collana che avevo al collo iniziò a pulsare di luce propria e un fascio di essa  si proiettò sul fondo del lago. Iniziai a nuotare verso di esso,aveva le sembianze di un abisso.Una volta raggiunto ciò che vidi era ancora più surreale di quanto già non lo fosse. Una specie di specchio rifletteva la mia immagine. Lo toccati con delicatezza e la figura riflessa che sarei dovuta essere io, si mosse di vita propria. Posò il palmo della mano sulla superficie e mi intimò di fare lo stesso. Avvicinai il viso a ciò che evidentemente non era uno specchio. I miei capelli fluttuavano nell'acqua così come il mio corpo. La figura mi guardò e una voce come d'oltre tomba parlò.
" Cosa sei disposta a sacrificare di te stessa per passare. Io sono te e tu sei me,ma nessuna delle due è viva. Cosa siamo noi Angel. Non è ciò che ti chiedi da una vita?Tua madre, tuo padre. La tua vita è solo stata una gran menzogna fin ora. Innamorata di un uomo che ama ciò che eri stata in un altra vita. Un uomo che ti ha incatenato a lui con l'inganno."
"BASTA COSÌ!!!" Colpì violentemente con il pugno la superficie e la figura rimase immobile a fissarmi.
"Forse non hai capito non m'importa perché mi ama, io amo lui e andrei a riprenderlo anche se mi odiasse. Darei la vita per lui."La figura mi guardò con un misto di pietà e rassegnazione.
"Ebbene così sia, sei disposta a dare la vita ,dunque accetti di darmi la collana?!" Mi venne un colpo al cuore e mi spostati dallo specchio.
"Quel ciondolo racchiude le tue vite. Fin quando ce l'avrete vi rincontrerete vita dopo vita. Sei disposta a pagare tale pegno?" il mio cuore batteva forte e la testa mi scoppiava ma nonostante ciò con mani tremanti mi tolsi la collana.
"Sai cosa significa vero?! Se uno di voi perdesse la vita non potreste mai più.."
"Nessuno di noi due morirà ,non ci sarà più bisogno della collana  perche questa volta nessuno dei due morirà!!!"
"Come vuoi,la scelta è stata fatta e il pedaggio pagato."

 Una forte luce invase ogni cosa e mi coprì gli occhi con le mani per non esserne accecata. Quando gli riaprì il fiato mi si blocco in gola. Davanti ai miei occhi si stendevano chilometri di cascate nel vuoto,città scavate nella roccia. Le nuvole accarezzavano statue che sembravano fatte di diamanti e smeraldi. Non era possibile descrivere in termini umani la bellezza che avevo davanti. Parole come"komorebii,daikaran,salet"vorticavano nella mia mente. Tutte parole che descrivevano la maestosità dei cieli,delle acque e delle terre,l'infinita bellezza dell'architettura.Avevo voglia di volare ,di sgranchire le ali. Mi voltai verso la mia famiglia e vidi sui visi di molti lacrime. Non avevano mai visto la loro casa. Dante poggiò la sua mano sulla mia testa arruffandomi i capelli con gli occhi lucidi.

"Benvenuta ad Ellyon piccola,ce l'hai fatta."

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