Spiegazioni

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Cercai di tirargli un calcio e scappare ma fu inutile. Prima che il colpo andasse a segno si scostò con ridicola facilità e rise divertito dal mio tentativo. 

"Cazzo lasciami andare !! Chi sei e cosa vuoi da me !! Come diavolo fai a sapere il mio nome?"
Come si può descrivere a parole la sensazione di morire e rinascere tra le braccia di qualcuno? La sensazione di aver trovato casa e allo stesso tempo  dannazione?! Tremavo non capendo come avesse fatto a sapere il mio nome ma più di tutto a spaventarmi fu il modo in cui lo disse,  quel semplice saluto saettò in me come un pugnale, la gola si chiuse e non riuscì  più  a deglutire. Quel saluto pesava più di quanto avrebbe dovuto, più di quanto fossi in grado di sostenere. 

"Ehi shh, calmati . Non ho nessuna intenzione di farti del male. Finalmente ci rincontriamo, finalmente posso di nuovo perdermi nei tuoi occhi." Iniziai a sudare freddo impanicandomi, pensando a tutte le cose perverse che uno sconosciuto avrebbe potuto farmi. Accarezzava il mio viso con disperazione, gli occhi lucidi sull'orlo delle lacrime e io non fui in grado di capire tutta quella commozione. 

"Ma che cazzo dici?! Toglimi le mani di dosso !" Cercai di colpirlo ancora ma era molto più forte di me.  
Bello o non bello ero stata rapita da uno che chiaramente delirava. 

"Non ti lascerò mai andare, non ora che ti ho ritrovata. Ascoltami bene se vuoi vivere non devi mai e dico mai allontanarti da me, so che hai molte domande ma ora non posso darti le risposte che cerchi, dovrai fidarti di me. " Inarcai un sopracciglio stizzita.

"Fidarmi di te?! Stai scherzando spero! Il tuo fottuto amico aveva un coltello alla mia gola poche ore fa e tu mi stai tenendo qui contro la mia volontà. Scusa se non voglio avere niente a che fare con te.  " Stavo gridando, scalciando  e mordendo, ogni cosa pur di scappare. Cercai di guardare l'ambiente e qualcosa da afferrare ma oltre al letto la stanza era vuota. Feci un paio di respiri prima di guardarlo di nuovo.

"Ora che ti sei calmata ascoltami bene, so che tutto ciò ti sembrerà assurdo ma io sono qui per ucciderti o per lo meno dovevo farlo." Lo sentivo parlare ma il mio cervello aveva smesso di elaborare ciò  che stava dicendo.

"COSA ?! NO IO ..." Uccidermi? Perché mai avrebbe dovuto uccidermi? Certo avevo fatto la mia bella dose di stronzate ma nessuna abbastanza grave da spingere qualcuno a volermi morta.

" Ehi, ehi respira tranquilla guardami, guardami !!! Non ti farò mai del male, mai !!!! Dovessi anche morire!  Non potrei mai ferire la mia sankera." Non stavo capendo più nulla ,sankera ?!!Quella parola fece riaffiorare in me qualcosa che mi portò alle lacrime. Non ne conoscevo il significato ma la mia mente la associó subito a Blake. 
Quando notò la mia espressione allibita allentò la stretta  e prese il mio viso tra le  sue mani. Quel tocco era così dolce e delicato, così caldo che non m'importo più nulla di quello che stava dicendo. Non ne capivo la ragione ma la mia resistenza contro di lui stava venendo meno e quella voce che non mi apparteneva , sussurrava alle mie orecchie di dare all'uomo qualsiasi cosa avesse chiesto. Le sue braccia cingevano la mia vita e mi portarono sempre più vicina ,non so per quale assurda ragione lo feci ma mi alzai in punta di piedi e raggiunsi le sue labbra come  spinta da mani invisibili. Non più io in controllo ma qualcos'altro. Forse era autodistruzione o  forse era  quel filo  che continuava a trascinarmi con forza verso  di lui.... Non appena le mie labbra toccarono le sue una sofferenza profonda divampò in me è un dolore lanciante  attanagliò il mio cuore. Io lo conoscevo! Non so come, non so perché ma era qualcuno d'importante per me. Provai un immenso amore incondizionato nei suoi confronti, amore e disperazione, distruzione, tragedia. Le sue labbra sembravano combaciare perfettamente con le mie. Sentivo i fiumi del mio sangue ribollire, il corpo diventare creta tra le sue mani. Non avevo mai provato nulla di simile! Mi sentivo viva ,al sicuro ,protetta ma anche spaventata, disgustata e furiosa. Il mio corpo mi rimproverava per averlo voluto respingere ,per non aver voluto unire le nostre labbra prima. La mia mente era terrorizzata da ciò che stavo facendo. Era come se all'improvviso  avessi imparato a respirare davvero. Non riuscivo a staccarmi avevo bisogno di più ,dovevo averne ancora, la mia persona persa in un angolo buio e a comandare il corpo qualcos'altro.
Quel contatto mandò in ecstasy tutti i miei sensi. Capì che per lui era lo stesso quando mi strinse ancora di più a sé...la sua mano viaggio giù  per la mia schiena ,lasciando piccole scosse sul percorso ,s'intreccio nei  capelli annidandosi in quella massa ribelle. Un suono di disperazione lasciò le sue labbra e mi strinse così forte da farmi male. Mi baciò come se non avesse desiderato altro per tutta la  vita, come se non avesse potuto più vivere senza quel gesto.
Lo tirai più vicino aggrappandomi alle sue spalle, cercando di non perdermi nell'abisso che si era aperto nella mia anima. Sentì un suo verso d'approvazione per le mie gesta e quando la sua lingua ruppe il muro delle  labbra non esitai a dargli l'accesso. Tutto era troppo naturale, come se avessimo compiuto quel gesto centinaia se non migliaia di volte. Il bisogno che aveva di me era tangibile. Quel nuovo contato provocò  un ondata di dolore.  La testa iniziò a farmi così male che credetti d'impazzire, improvvisamente un mare  di ricordi stava attraversando i miei occhi ....

NephilimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora