Scopri il mio passato ...

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"Io non sono la  ragazza che amavi così tanto Gabriel, temo che tu sia innamorato di un fantasma e del suo passato. Io ho solo le sue sembianze." Vedevo riflesso in quei occhi di ghiaccio l'amore che aveva per me ma lui non mi conosceva, aveva solo i ricordi di una donna che era identica a me nell'aspetto. 

"Se solo tu potessi ricordare tutti i momenti passati insieme .."Mi accarezzò dolcemente la guancia e si allontanò da me dandomi le spalle ,raccolse una felpa da terra sedendosi sotto la finestra. I raggi della luna lo illuminavano, era già sera e io mi chiesi per quanto tempo rimasi in quel posto. L'avevo ferito e allontanato cosi come facevo con tutti nella mia vita. Le mie parole erano state taglienti e crudeli ma era quella la verità. Poche ore fa non ero forse ferita per il rifiuto di Blake, l'unico ragazzo che si fosse scavato una via nei miei muri. Ero sicura di amarlo e ancora più sicura che qualunque cosa l'angelo mi stesse facendo provare non era mia ma un ricordo che apparteneva a qualcun altro.

"Anche se dici di essere diversa io vedo sempre la stessa ragazza. Impertinente, fredda, soffri da sola perché non sei in grado di condividere il dolore con altri, perché non vuoi farlo. Sei forte ma   fragile  più di quanto lasci vedere, quel corpo nasconde un cuore fragile. Hai paura di far avvicinare qualcuno a te, temi di rovinare tutto e non ti accetti per quello che sei; non è forse così? Amare vuol dire rinunciare alla propria forza e io non sono pronta a farlo, lo dicevi spesso. Come se quella frase potesse proteggerti da ciò che provavamo l'uno per l'altra. La tua forza era la tua sopravvivenza e nessuno te l avrebbe tolta, nessuno tranne me. Ma, oh Angel, puoi sfogare tutta la tua crudeltà su di me non cambierò idea! So cosa si nasconde sotto quelle mura. Conosco quei tuoi eterni tormenti ti sembrerà strano ma è stato proprio il tuo essere diversa, non accetta, taciturna e dura a spingermi verso di te. Non mi sono innamorato di te per via della tua bellezza ma per quel tuo tormento che si rispecchiava in me. Era come guardarsi allo specchio. Il tuo tormento calmava il mio e viceversa, era stato un bisogno primario starci vicini." Mentre parlava la sua voce era dolce e malinconica, erano ricordi cari. Ecco cosa avevo visto nei suoi occhi e perché non avevo paura di lui. Io non ero migliore degli altri, mi affascinava il suo dolore così come un bambino era affascinato dal torturare un insetto. Il suo dolore era quasi bello, un artista ne avrebbe tratto ispirazione per tutta la vita.

"Non mi piace la parola amore, non è abbastanza pesante per incatenare un sentimento così forte." Mi sedetti vicino a lui guardando il meraviglioso panorama notturno, le stelle risplendevano come cristalli sullo sfondo scuro e lui mi guardava con sofferenza come se il mio semplice gesto gli provocasse dolore. Ero ferita ma non così tanto da cedere a quelle parole di miele. Sapevo chi ero e di certo non ero un mezzo angelo ne innamorata di lui.

"Lo so non ti è mai piaciuta ,non ti dicevo mai ti amo, l ho imparato in fretta. Per farti capire cosa provavo facevo proprio cosi..."Mi prese il viso tra le  dita e lo girò verso di sé facendomi guardare nei suoi occhi di un blu che questo mondo non aveva mai visto. Il fiatò mi mancò come se stessi guardando una delle prime meraviglie del mondo. Mi sentivo stupida ma quale persona avrebbe mai resistito a un angelo!

"Sei mia! Questo ti faceva infuriare ancora di più." Mi sentì arrossire come una ragazzina e guardai il ghigno divertito di lui. Allontanai subito le sue mani e mi rannicchiai su me stessa lontano da lui.

"Io non..."

"Appartieni a nessuno ma sono io ad appartenerti che mi piaccia o no." Cercai di dire qualcosa di sarcastico ma in quel momento la mia autodifesa non sembrava molto utile. 

"Suona come qualcosa che direi se provassi un sentimento del genere  per qualcuno..."

"Raccontami di questa Angel che a quanto pare non conosco ma mi affascina come la prima." 

"Non racconto la mia storia a chiunque poi che senso avrebbe ormai è passato .."

"Il passato è l'unica cosa che ho. Non è forse quello a renderti ciò che sei ora, dolce Angel ? Non è forse per quello che vai avanti per sfuggire al tuo passato?! E poi io non sono chiunque. " Presi un bel respiro, chiusi gli occhi sfregandomeli  .Che male poteva fare, in fondo non lo conosceva e lui non conosceva me. Mi mordicchiai le labbra nervosa e lui rise.

"Avevo tredici anni quando i miei genitori morirono. Non ricordo bene come sia andata ma ogni notte ho incubi diversi sulla loro morte. Hanno sempre detto che era disturbo da stress post traumatico o  roba del genere. Fottuti strizza cervelli, nemmeno loro sanno che cos'ho che non va. Sogno sempre mio padre che piange disperato sul corpo senza vita di mia madre. Io corro verso di lui e cerco di fermare il sangue, poi qualcuno trafigge mio padre. Una luce intensa ci ricopre e lui mi dice di scappare dimenticarmi tutto, di nascondermi ,che mi ama e che quello era il suo ultimo regalo. Poi mi risveglio piangendo e sudata. Non credo di aver dormito una sola notte senza uno di quei incubi, non una maledetta sera. I miei si amavano molto, vero amore tant'è che da piccola sognavo di diventare come loro. Mia madre era una persona docile dall'animo gentile, si chiama Sorin ed era la donna più bella del mondo. Ricordo i suoi baci e  quella voce dolce che cantava solo per me. Poi c'era mio padre grosso e burbero, faceva paura solo a guardarlo ma in realtà non esisteva un'uomo più morbido di lui. Mi volevano un gran bene ,erano genitori splendidi e avrei voluto dirglielo più spesso . Dopo la loro morte rimasi sola e nulla fu più lo stesso. Passai da una casa famiglia all'altra finché i genitori di un mio amico d'infanzia mi accolsero in casa loro per qualche tempo. Non rimasi a lungo con loro, avevo sviluppato un carattere solitario e alcune esperienze delle case famiglia mi avevano segnata." Ripensai a Lina, la piccola bimba che mi correva sempre dietro per giocare con me e il mio cuore si strinse. In una mattina d'autunno la ritrovarono morta nel cortile con i vestiti strappati. Rabbrividì ripensandoci ma ripresi il racconto.

"Non avevo mai avuto un carattere socievole e quelle esperienze mi fecero solo chiudere di più in me stessa. Trovai un lavoro in un night club  come cameriera per poter essere indipendente a sedici anni .Blake il figlio delle persone che mi ospitavano non era affatto d'accordo diceva che potevo vivere con lui e i suoi senza farmi tutti quei problemi ma non volevo pesare su di loro, mi avevano già offerto troppo. In quel periodo iniziai una spirale di autodistruzione, mi odiavo per non esser riuscita a salvare nessuno, per esser stata l'unica sopravvissuta e gli incubi erano sempre peggiori. L'unica cosa che gli placava era l'alcol, le medicine o la presenza di Blake. Mi isolavo spesso e non parlavo più con nessuno. Un giorno alcuni miei compagni di liceo scoprirono che lavoravo lì, scattarono delle foto e le pubblicarono sui social. Puoi immaginare le conseguenze. Il preside mi cacciò dalla scuola e fui costretta ritirarmi , per non parlare dei continui insulti e dispetti. Non sai che ambienti ho visto: droga, puttane, risse ... Il peggio del peggio. Il marciume di un mondo riunito in un posto e io gli servivo ai tavoli, solo a ripensarci mi viene il voltastomaco. Blake mi salvò molte volte da clienti invadenti, da compagni ...era sempre lì per me e non solo mi salvò da me stessa. Con i soldi racimolati affittai un appartamento dove vivo tuttora. Iniziai a difendermi e mi creai una brutta reputazione . Di certo la moto e i tatuaggi non aiutarono a sviare le voci. Ma in fondo è stato meglio così. Sai è buffo perché tra tutti i tatuaggi che potevo scegliere scelsi due enormi ali sulla schiena... I miei anni sono passati così, tra studio, lavoro ,insulti ,incubi. tormenti e rimpianti. Davvero troppi fottuti rimpianti.  Per non parlare che sono follemente innamorata di Blake e lui mi abbandonerà presto, lasciandomi di nuovo sola. In poche parole questa è la mia storia. Dimmi, questa Angel ti fa sempre lo stesso effetto? O ti sei reso conto che quella frenetica passione era per i ricordi di una donna che non rivedrai mai più."

Non mi aspettavo di sentire la sua mano sulla  guancia, non era quella la reazione che volevo suscitare con  le mie parole. Poi capii che  stava asciugando le lacrime, senza rendermene conto mentre parlavo avevo iniziato a piangere. Non pensavo di essere ancora capace di versare lacrime per la mia vita... A quanto pare le ferite non si erano mai rimarginate.

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