"Gabriel..?!" La gola mi si serrò e sentì un nodo al petto. L'effetto del alcool svanito in pochi secondi appena vidi il viso pallido del uomo che mi stringeva a sé.
"Qualsiasi cosa accada non allontanarti da me!!" Mi prese per mano e uscimmo nel giardino, trovammo al centro Alex ferito ed ansimante. Davanti a lui un uomo alato impugnava una lancia che pareva d'ossidiana . Il primo istinto fu quello di correre verso Alex ma Gabriel mi bloccò intimandomi di rimanere dov'ero.
"Però Michel ,vedo che sei il solito stronzo. Mi chiedo ancora perché non ti abbia ucciso quando ne avevo la possibilità, mi sei sempre stato sulle palle." Nonostante l'evidente agonia quell'idiota di Alex riusciva ad essere ancora sarcastico.
L'uomo armato che rispondeva al nome di Michel si scagliò contro Alex ed una cascata di angeli invase la tenuta.
"Non so nemmeno perché non ti hanno cacciato da Ellyon dopo la storia con quella puttanella umana che hai avuto. Non pensare, ho scoperto perché il tuo amichetto è stato rinchiuso e direi che non avrebbero dovuto lasciarlo vivere. Siete un pericolo per la nostra gente e di conseguenza in nome degli anziani ho il potere ed il dovere di uccidervi. Voi e anche la bastardissima nephilim che Gabriel pensa io non abbia ancora visto." Ogni muscolo di Gabriel si contrasse e tese a quelle parole, era pronto ad attaccare.
Approfittai della confusione intorno a me ed entrai nella sala degli armamenti, presi una lunga lancia di acciaio e allacciai intorno alla coscia una serie di coltellini da tiro. Strappai il vestito oltre il ginocchio e cercai un arco per colmare lo svantaggio delle ali.
Cosa poteva andare peggio di così, una casa piena d'angeli guerrieri che sapevano che dovevano uccidermi. L'adrenalina scorreva veloce nelle vene ed i miei sensi erano in pieno uso, non avrei permesso a nessuno di ferire le persone che amavo. Sapevo che eravamo in minoranza e soprattutto che non ce l'avremmo mai fatta da soli ora che la guerra era ufficialmente scoppiata. Blake era un nephilim e aveva detto che c'è n'erano altri come noi, ciò significa che da qualche parte c'era un luogo sicuro ed io dovevo assolutamente contattarlo . Il modo più veloce di raggiungere un telefono era per il giardino. Quindi strinsi la lancia tra le mie mani e uscì. Non appena fuori venni aggredita da una ragazza bionda che mi colpì cosi forte da farmi rompere la porta con la schiena. Incassai parecchi colpi ma mi abituati al suo modo confusionario di colpire, nulla a che vedere con Alex. Al terzo colpo schivai andando giù e piantandole la lancia nella coscia.
Mi feci strada infilzando angeli e scappando finché raggiunsi i miei due guerrieri, stanchi, oppressi e feriti. Grondavo sangue, molto non mio, mi mancava già il respiro ed ero ricoperta di ferite. Gabriel aggrediva come una bestia, aveva tagli ovunque ma la mia attenzione andò tutta ad Alex. Cercai di corrergli incontro e soccorrerlo ma venni afferrata per i capelli. Mi girai e colpì il mio aggressore in gola con il gomito facendolo indietreggiare, stavo per raggiungerlo quando alle mie spalle vidi materializzarsi l'uomo che prima stava massacrando Alex. Non ebbi tempo di muovermi, vidi solo la sua lancia falciare l'aria ed aspettai il colpo che mi avrebbe uccisa. Per riflesso chiusi gli occhi ma il colpo non arrivò mai. Quando gli riaprì vidi uno spettacolo che non avrei mai voluto vedere. Alex si stava accasciando contro il mio corpo con un immensa asta nel petto. Il suo sangue si mischiava al mio ed il mio grido disperato di dolore fu l'unica cosa a sentirsi nell'aria per un secondo.
"NOOOOOOOOOO!!!! NO NO NO !"
Ero per terra in mezzo al massacro con Alex tra le mie braccia. Gabriel si era scagliato contro quel bastardo ma non riuscivo a pensare a lui in quel momento, il mio amico stava morendo tra le mie braccia. Le lacrime sgorgavano come cascate e si mischiavano al sangue e alla polvere.
"PERCHÉ?!! PERCHÉ L'HAI FATTO IDIOTA!! Proprio ora che mi stavo affezionando a te. Non puoi farmi questo, non puoi mollarmi così, ora che ti voglio bene. Non posso sempre perdere le persone che amo..." Stavo delirando mentre cercavo disperatamente di tamponare la copiosa quantità di sangue che sgorgava da lui. Ero diventata isterica, le mie mani si muovevano frenetiche mentre continuavo a dire a voce alta che sarebbe andato tutto bene. Alex mi sorrise debolmente poggiando la sua mano sulle mie.
"Smettila di frignare, non fa nulla . Sarei comunque morto preferisco farlo per una causa persa come te." Tossì sangue ma riprese.
"Non avevo più ragione di vita ma voi ragazzi mi avete ridato una famiglia , i mesi passati con voi sono stati i più vicini alla felicità da quando ho perso Bea, non piangere peste. Ora ascoltami bene, prenditi cura di Gabriel e riporta Ellyon al suo vecchio splendore, tu puoi farlo sei speciale. Promettimelo..."
Chiuse gli occhi ed io sentì una fitta attraversarmi il cuore, non volevo dirgli addio.
In gola si formò un nodo ed io iniziai piano, piano a scivolare via dalla realtà. Non mi sentivo più me stessa una voce dentro di me mi istigava a bramare sangue, vendetta...Volevo uccidere, far soffrire nei modi più crudeli e spietati i mie nemici. Una strana forza e ossessione si impossessò di me, i suoni erano attutiti, sentivo solo le lame collidere. Ognuno di quei schifosi vermi sarebbe morto per mano mia.Si, così! Ricorda di chi sei figlia ragazza. Ricorda la tua antica gloria e la tua dea. Dimmi ragazza ti rendi conto di amare il mostro che ha rovinato la tua vita? Davvero stai sacrificando te stessa per lui?
Mi alzai e corsi verso l'uomo la cui lama aveva trafitto anche me. Stava ancora combattendo con Gabriel e quella vista mi fece infuriare ancora di più. Sentì delle fitte atroci nella schiena. Erano così forti che mi piegai per terra dal dolore. Sentivo una presenza raccapricciante alle mie spalle che continuava a sussurrarmi. Era come se le mie ossa si spezzassero e la mia pelle si lacerasse. Gridai con una voce disumana mentre mi accasciavo a terra.Chiama il mio nome figlia! Lascia che ti riporti al tuo splendore. Accetta il mio dono mia stupenda creazione, la migliore.
Angeli accorsero verso di me per finirmi probabilmente ero stata anche io colpita, morta prima di combattere, ironico. Gabriel mi notò e cercò di venirmi incontro ma l'altro lo immobilizzò a terra. Che fine di merda. Ero stata così patetica ed inutile da non riuscire a mantenere una promessa nemmeno per due minuti. Mi tappai le orecchi cercando di scacciare quella voce sinistra che continuava a chiamarmi.
Lasciami entrare Angel, hai già scelto l'angelo e come ogni altra vita ti pentirai di quella scelta. Con i secoli ha iniziato a dimenticarsi di chi era figlia. Ma io so chi è davvero , so cosa si cela dietro al suo viso. Chiamami e io ti aiuterò a proteggere quella deliziosa follia."Moira." Il suo nome lasciò le mie labbra senza che lo volessi.
Un guerriero alzò la sua lama per colpirmi ma si fermò a mezz'aria, angeli iniziarono a gridare dal dolore cadendo a terra con gli occhi insanguinati. Sembrava che la testa stesse per scoppiarmi ma cosi non fu. Ciò che scoppio furono due ali nere che dilagnarono la mia carne facendo scorrere rivoli di sangue intorno a me. Sentì pelle e ossa all'aria aperta, odore di carne mi invadeva le narici, un odore nauseante. Ma più del dolore, l'unico pensiero che mi dilagnava era uccidere quell'uomo. Mi alzai a fatica e mi diressi verso di lui,al mio passaggio vedevo angeli gridare e cadere a terra.
In meno di un secondo gli fui davanti e lo presi per la gola sollevandolo.
Avevo desiderio di sangue,del suo sangue.
"Tu!" mi guardò terrorizzato come se davanti a sé avesse il demonio in persona.
Aumentati la presa sulla sua gola,l'individuo sotto il mio controllo iniziò a dimenarsi per aria. L'espressione di pura paura sul suo volto mi estasiava. Era proprio ciò che volevo vedere,vederlo soffrire, qualcosa in me stava gridando e gioendo.
"T..u..tuuu..tuu s.ee.ii.. ". Balbettava e le sue mani graffiavano le mie come ultimo tentativo di liberazione. Intorno a me non si sentiva più una mosca , tutti gli angeli erano per terra come scarafaggi morti. Gabriel mi guardava incredulo e..spaventato.
Rivolsi di nuovo la mia attenzione al verme che avevo tra le mani.
"Nemmeno tu meriti di vivere,ma sarò gentile ti priverò del cuore visto che tanto non lo usi."La mia voce sembrava gutturale e maglina e alle mie parole l'uomo spalancò gli occhi implorando pietà. In nemmeno un battito di ciglia la mia mano affondò nel suo torace avviluppata saldamente al suo cuore. Era facile, la mia mano era affondata senza alcuna fatica, rapida e precisa.
"ANGELLLLL QUESTA NON SEI TU" La voce di Gabriel però non mi raggiunse. Tirai di colpo la mano e con essa anche un cuore pulsante. Il grido di dolore raggelava il sangue ma io lo trovai sublime. Prima che il dolore fisico si facesse sentire e cadessi tramortita a terra nel buio Gabriel mi trasse a sé.
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Nephilim
FantasyAngel è sempre stata innamorata di Blake, da quando erano piccoli, da quando era rimasta sola al mondo. Quei occhi di notte e l'uomo fatto di sole che l'ha sempre protetta. Durante una festa confessa il suo amore ma le cose non vanno come avrebbe v...