Normale?

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La melodia finì e nessuno dei due aveva voglia di staccarsi da quella serenità improvvisa ma desiderata. Era da molto tempo che i pensieri non mordevano e graffiavano in ogni secondo.
"Mi uccideranno?" La realizzazione arrivò all'improvviso. Se lui era reale ciò voleva dire che anche quelli che davano la caccia ai nephilim lo erano.


"No, non lo permetterò!" Mi strinse con forza togliendomi il fiato, parlando con il corpo e non con la voce. 


"E ora cosa dovrei fare ti conosco da un giorno e già è successo tutto questo, ti ho persino raccontato cose di me che non ho mai detto ad anima viva. Che ne sarà della mia  vita?"


"Abbiamo del tempo almeno finché non ti risveglierai e sapranno che non ti ho uccisa. Posso riportati alla tua quotidianità per un po' ..." Magra consolazione considerando che non avrei più avuto una vita dopo quella sera.


"E quando ci troveranno ?! Cosa succederà allora? E il tuo amico che ha cercato di infilzarmi ?" Tutte le domande sgorgavano dalla mia bocca in fretta. 


"Ci penserò quando verrà l'ora, conosco un posto sicuro e lui non ti farà del male gli ho salvato la vita, mi è debitore." Era un bel po' di roba da metabolizzare e mandare giù, ed ero troppo stanca per scervellarmici. Sospirai sfinita e consapevole che se la mia vita era stata un casino d'ora in avanti sarebbe stata un disastro.


"Io prendo il letto tu il divano o la poltrona vedi cosa ti piace. Domani mi riporti nel mio buco di appartamento e da lì vedremo." Avevo bisogno di un ancora che mi assicurasse alla realtà e niente era meglio di casa. 


"Cosa perché dovrei prendere il divano ?!?!" Era seriamente sconvolto e io lo guardai male.


"Perché nonostante tutto resti comunque un ragazzo che ho incontrato oggi e di certo non dormo nel tuo stesso letto, se vuoi mi prendo io il divano non c'è problema tanto non è così piccolo." Per il cielo non avevo mai condiviso il letto con un uomo e di certo non avrei iniziato da lui. 
"Non se ne parla lo prendo io!"


"Già come pensavo ". Gli sorrisi contenta e mi infilai tra le coperte vestita, pazienza la doccia potevo farla anche domani. Con quel pensiero mi addormentai.

Di nuovo quel posto incantevole. Stavo nuotando insieme a Gabriel nel fiume senza preoccuparmi della mia nudità . L'acqua era tiepida e il cielo aveva sfumature rosate di ogni tipo. Era il paesaggio perfetto per un pittore. Gabriel mi tirò sott'acqua e io per la sorpresa lasciai l'aria che avevo  nei polmoni.

"Eh eh, tu sei fuori di testa. Mi hai fatto prendere uno spavento! Ho pensato che ci fosse qualche creatura di cui non ero a conoscenza!" Lo colpì sul petto senza fargli il minimo effetto.

"Avresti dovuto vedere la tua faccia ."Rideva mentre le sue mani si facevano strada sui miei fianchi mandando piccole scosse sulla mia pelle. 
Mi cinse la vita e cercò di baciarmi ma io mi scostai e m'immersi in acqua trascinandolo per i piedi e facendolo cadere con un gran tonfo.

"Dannazione Angel da quando sei così dispettosa ?!"

"Da quando ho incontrato un certo angelo che lo è di nome ma non di fatto"

Aprì gli occhi sorridente per vedermi intrappolata in due orbite blu notte che mi fissavano intensamente.

"Ma che...??"Mi ci vollero alcuni secondi per capire che avevamo dormito insieme e per di più le sue mani mi stringevano forte,  i suoi piedi  intrecciati ai miei. Il cuore prese a battermi forte nel petto e mi sentì arrossire fino alla punta delle orecchie.  Per non parlare di quanto sarà stato lì a fissarmi. Quella era una chiara invasione dei miei spazzi e una molestia bella e buona. Lo districai da me allontanandomi furiosa.


"Cristo santo Gabriel!! Razza di piccione pervertito chi ti ha detto di venire nel letto! Togli quelle cazzo di mani !!!"A quanto pare il mio essere furibonda lo divertiva. E molto probabilmente stavano per volare imprecazioni peggio di uno scaricatore portuale.


"Gabriel porca p.."


"Stavi gridando e piangendo nel sonno, sembravi in agonia. Quando mi sono avvicinato mi hai preso per mano e mi hai pregato di non andarmene. Tu cosa avresti fatto?!". Stavo avendo un altro dei miei incubi. Probabilmente deliravo nel sonno. Abbassai lo sguardo, era solo stato gentile e poi questa era la prima notte che dormivo così serena e tranquilla. Ma che sto dicendo è salito nel letto con me non era giustificabile. 


"Mi hai davvero chiamato piccione ?!!"


"Eh ?!" Mi riscossi dai miei pensieri, oh merda l'ho chiamato piccione. Ma perché parlo senza pensare santo cielo.


"Ehm..nooo? È stata solo la tua coscienza ancora mezza addormentata. E per la precisione era piccione pervertito."


"Allora  agirò  di conseguenza." Il suo sguardo diventò felino mentre mi osservava e il mio istinto mi suggerì di fuggire. 


"Ehm Gabriel?" Indietreggiai lentamente incapace di distogliere lo sguardo da lui. 


"Cosa vuoi fare...?" La mia voce tremava, se avesse voluto farmi qualcosa di sicuro non avrei avuto la forza di oppormi a un angelo.


"Oh io nulla. La mia coscienza molto." No decisamente no Bueno. Scattai verso la finestra con velocità degna di flash, metto il primo piede per terra, butto cuscino in faccia, centro, mi sento fiera ,sto per mettere il secondo piede giù ...eee  mi blocca. Merda, c'è l avevo quasi fatta. Sento le sue mani e scoppio a ridere. Bastardo alato ha usato la tecnica del solletico.


"Abbi pietà di me piccione . Andiamo." Il piccione mi farà morire soffocata.

NephilimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora