Abbandono

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Rimasi intrappolata nel momento e finì per fissare le sue labbra e quei occhi neri come la pece, come l'ossidiana, come l'assenza più totale di luce che per me luce era. 
"Angel non volare mai via da me. " Lo guardai confusa, senza capire il senso di ciò che volesse dirmi. La frase ambigua seguita dalle sue dita che accarezzavano la mia guancia dolcemente. 

"Se sapessi volare ti porterei con me scemo!" Sorrise ma quel sorriso non raggiunse i suoi occhi e io non riuscì a sollevare la pesante cortina che torreggiava sulle nostre spalle. Ebbi un brutto presentimento e strinsi la mano di Blake come se fossero un'ancora di salvezza. 

"Non so come dirtelo e forse avrei dovuto farlo prima ma ...cazzo! Angel, per un po' non potremmo più vederci. Non posso dirti il perché e ti pregherei di non cercarmi ." Lo disse con voce tremante, come se gli costasse fatica a pronunciare quelle parole. Il respiro in quel momento si bloccò,  mi stava abbandonando, se ne stava andando via. Sentivo  calde lacrime pungermi  gli occhi ma rifiutai caparbiamente di lasciarle andare . Cercai di capire se stesse scherzando ma il cuore mi scese ai piedi quando vidi la sua espressione seria. 

"Ti prego Angel dì qualcosa ...ti supplico il tuo silenzio è peggio di qualsiasi sfuriata." E cosa avrei mai potuto dire, non riuscivo nemmeno ad immaginare come sarebbe stato un giorno senza di lui, figuriamoci un addio.

"Stai scherzando vero? Non puoi andartene, noi...io.." Cosa volevo dire? Cosa diavolo potevo dire non riuscivo nemmeno a capire il significato di ciò che mi aveva detto. 

"Sono innamorata di te." Le parole scivolarono via dalle mie labbra senza permesso, eruppero come un vulcano trattenute troppo a lungo.
Sentivo il cuore nel petto martellare furiosamente. Blake lasciò andare la presa che aveva su di me e sembrò ferito dalla mia confessione, sembrava che avessi fatto una cosa terribile esprimendo i miei sentimenti. 

"Non c'è bisogno che tu risponda lo so, io per te non potrò mai essere nulla se non quell'amica d'infanzia problematica..." La gola bruciava  e mi riusciva difficile respirare, stavo scegliendo parole dolorose che lo ferissero. Volevo che anche lui provasse una punta di ciò provavo io, che capisse quanto mi avrebbe fatta soffrire. Lui mi guardò con uno sguardo rammaricato,  non c'era bisogno che parlasse sin dall' infanzia i suoi gesti non hanno mai avuto filtri per me. Blake tento più volte di dire qualcosa ma ogni volta sembrava che le parole scelte fossero quelle sbagliate. Si tormentò i capelli e la sua espressione sembrava più sofferente della mia. Gli occhi un pozzo di disperazione e dispiacere.

"Angel.." Gli diedi la schiena e iniziai a correre verso il bosco, non potevo resistere oltre. Il momento che avevo sognato e immaginato innumerevoli volte un completo disastro.  Non provò a seguirmi ma sentì   la sua voce in lontananza che continuava a chiamare il mio nome, c'era tristezza e dolore in quei richiami, forse anche  disperazione ...

 Portai istintivamente la mano sulla collana che mi regalò al mio sedicesimo compleanno, il migliore che abbia mai avuto. A quel ricordo mi accasciai sulla sommità di un albero e lasciai andare tutta la disperazione e il dolore che avevo dentro. Lascia che la natura fosse testimone delle mie ferite. Volevo lui come non desideravo nient'altro al mondo, non ero sicura di potercela fare da sola. Mi sforzavo di andare avanti, di essere forte ma il mio segreto più grande era che la motivazione era sempre solo una: Blake. 
Forse avrei dovuto lasciare che mi spiegasse, avrei dovuto chiederli quando sarebbe partito ma sapevo che se fossi rimasta lui mi avrebbe abbracciata come aveva sempre fatto e il dolore sarebbe scomparso, l'avrei perdonato e la sofferenza per la sua partenza sarebbe stata ancora peggiore. Premetti i palmi sugli occhi per fermare il fiume in piena sul mio viso ma sembrava che nulla potesse farlo. Sembrò che quelle lacrime avrebbero continuato a rigarmi il viso per l'eternità, come un tatuaggio indelebile che testimoniava il mio cuore spezzato.  

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