Forza

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Non riuscivo a pensare,l'unica cosa che sentivo ero il profondo squarcio nel mio cuore. Blake si avvicinò cercando di sollevarmi ma è allora che tutto il mio dolore divampò.
"Perché non siete arrivati prima?!PERCHÉ!!! NON AVETE SENTITO LE URLA??!! BASTARDO PERCHÉ NON SEI ARRIVATO QUANDO AVEVO BISOGNO DI TE!!!" Stavo gridando fuori di me per la rabbia ,il dolore cancellato dalla furia che stavo sfogando su Blake con tutte le  forze, facendolo indietreggiare mentre piangevo senza freni. Lui non sapeva come rispondermi e lasciò che mi sfogassi. Ovviamente sapevo che avevano fatto il possibile,neanche loro se l'erano vista bella, erano ridotti uno schifo, pieni di ferite da tutte le parti. Erano ridotti alle mie stesse condizioni ma nonostante ciò la mia rabbia andò contro di loro. Non mi accorsi nemmeno di non riuscire a stare in piedi finché Dante non mi afferrò prendendomi in braccio. Io continuai a gridare e piangere mentre lo colpivo sul petto. Lui non disse nulla  mentre ci dirigevamo verso quel poco che era rimasto in piedi tra tutti quei corpi. Quella vista era così straziante che iniziai a singhiozzare ancora più forte. Dante mi accarezzò la testa,sussurrandomi parole di conforto ,cercando di calmarmi e nascondendo alla mia vista quel massacro.Entrammo in quella che una volta era il mio alloggio e che ora era solo scheletro e cenere. I feriti e i sopravvissuti stavano cercando  di curarsi e recuperare ciò che potevano. Ero mortificata, tutto ciò che stava accadendo  era colpa mia. Nella casa distrutta Blake alzò una sedia ancora intera su cui Dante mi posò. Lo ringraziai prima di posare i miei occhi su di loro. Blake era pieno di ferite sulle braccia , probabilmente a causa della frusta...

 Dante aveva il petto pieno di tagli profondi e l'addome era ricoperto da un grande squarcio. Blake  guardò il mio viso e  prese le mie mani esaminandole. Le unghie erano spezzate, tutta la pelle era lacerata,alcune dita girate in modo anomalo eppure erano le ferite meno gravi che riportavo. Blake si allontanò e  ritornò poco dopo  con un kit di pronto soccorso,iniziò a disinfettare delicatamente ogni mia ferita.

"Tanto guarisco, anche se più lentamente di prima."Dissi con un filo di voce a gola asciutta.
"Piccola questa farà parecchio male quindi aggrappati bene a Blake cercherò di essere veloce" Dante parlava della mia ala spezzata ripiegata su se stessa. Blake prese la mia testa incastrandola sotto il suo mento stringendomi forte. Si sentì uno scricchiolio di ossa raccapricciante  ed un urlo lasciò le mie labbra. Faceva così male che non ero più in grado di capire da quale parte del mio corpo provenisse.
"Mi spiace piccola tra tutti i feriti tu sei la peggiore,hai ossa spezzate ovunque e tagli profondi. Sei fortunata a non essere umana." Stetti zitta per tutto il tempo in cui mi ricucivano e spalmavano unguenti. Più di qualsiasi dolore fisico era il mio cuore a togliermi il respiro.

"OK dovrebbe andare piccola,forse tra non molto collasserai quindi vado a trovati un giaciglio." Lo afferrai per la mano e lo feci girare verso di me, avevo ancora un po di forza e dannazione se avessi premesso a Dante di andarsene in giro con quella ferita già mal'odorante. Posai la mia mano sul suo addome e una luce nerastra uscì dal mio palmo. I lembi di pelle si stavano pian piano riformando ma la mia mia energia era completamente esaurita e caddi in avanti in un sonno profondo.

Ero in un luogo senza spazio ne tempo, in qualche modo  ne ero ben conscia. Il nulla mi circondava e un lago nero era l'unica cosa che scorgevo. L'uomo che da così tante notti non sognavo era ritornato con la lancia che aveva trafitto mia madre. Mi guardava sinistro e il mio cuore tremava ai sui respiri.
"Entra nell'acqua e affronta te stessa è il prezzo da pagare per passare dall'altra parte." Io ero confusa e smarrita e prima che potessi fargli una domanda la sua lancia si diresse verso di me rapida.

Mi svegliai di soprassalto sudata e spaventata. Blake mi stringeva a sé accarezzandomi i capelli. Era stato un sogno...
"Grazie al cielo ti sei finalmente svegliata. Temevamo tutti il peggio soprattutto Dante se ne dava la colpa. Dante!!SI È SVEGLIATA!"Mi stringeva così forte che non riuscivo a respirare. Di colpo la porta si spalancò con un tonfo e senti un altro peso premere su di me.
" Piccola sei viva!!!! Pensavo di non rivederti più. Hai spaventato mezzo accampamento." A quelle parole sussultai.
"Come stanno tutti ?! I bambini ? E i ragazzi ?!! O dio è tutta colpa mia !!! E Gabriel  ,dio Gabriel!!!!! Me l'hanno portato via." A  quel pensiero una morsa di ferro intorno al mio cuore.
"Calmati Angel, nessuno ti dà la colpa. Gli uomini sono guariti e sono più inferociti che mai. Vogliono vendetta per tutto ciò che gli è stato inflitto. E Gabriel.. Gabriel è ancora vivo. La pietra del tuo ciondolo è ancora bianca segno che è in vita."
"Vado a riprenderlo non lo lascio nelle mani di quei assassini dannazione" Mi mossi verso la porta ma un capogiro improvviso mi fece ripensare alla mia scelta. Dante mi afferrò.
"Hai dormito per cinque giorni senza segni di vita. Fossi in te ci andrei piano."
"Merda!!! Non me ne starò qui mi dispiace! Io ...io non posso lasciarlo nelle loro mani. È l'unico uomo che ..." la mia voce si spezzò e una fitta al cuore mi bloccò il respiro .
Dante e Blake si guardarono preoccupati prima di parlare.
"Non riusciamo  ad aprire il varco per passare." I miei occhi si sgranarono  ma all'improvviso una voce dentro di me si fece strada.

 "Il lago".

"So come arrivare ad Ellyon. Il lago dietro le montagne. È l'unico che c'è ed è l'unico di dimensioni spropositate."
"Angel ma cosa diavolo c'entra il lago?!Ti hanno colpito troppo forte in testa piccola. "
"Non mi guardate così!!! Fidatevi di me!!!! Lo so."Al mio tono deciso e sguardo determinato abbassarono la testa ed acconsentirono alla mia follia. Non potevo aspettare oltre. Dante si incamminò verso  la porte ma Blake rimase nella stanza guardandomi trafitto.
Si avvicinò a me con occhi lucidi, mi prese il viso tra le mani. Erano calde e callose piene di ferite causate da me.
" Lo ami con tutta te stessa?"Anche i miei occhi si innumidirono. Annuì distrutta. Non sapevo se fosse sbagliato o giusto, forse colui che si meritava di essere amato così  era proprio Blake  eppure il mio cuore non riusciva a smettere di battere per Gabriel.
"Io ti ho amata così dal primo istante in cui ti ho vista sapevo che nessun altra donna avrebbe avuto il mio cuore se non tu. Angel io darò la mia vita per te se sarà necessario. Sono disposto a morire per un tuo sorriso." Le lacrime ormai scendevano, sapevo dove voleva andare a parare e mi doleva. La mia vita non è mai stata semplice ma il mio cuore ha subito troppe pene. Blake si abbassò e mi diede un bacio sulle labbra a cui io non opposi resistenza, era il suo ultimo desiderio e  lo capivo.  Erano  passati anni dalla prima volta che sentì  le sue labbra sulle mie e proprio come allora la sensazione di calore e benessere mi innavse. Forse non saremmo sopravvissuti a ciò che ci aspettava. Le sue labbra sulle mie tremavano e sapevano di tristezza. Era così  diverso da Gabriel ma ogni cosa in me gridava che era giusto, che era lui che dovevo amare. Appoggiò la fronte alla mia. Lo guardai negli occhi e per la prima volta lo vidi piangere come un bambino.
"Blake io non posso.."
"Lo so non te l'ho mai chiesto,non mi hai mai guardato come guardi lui. Gabriel è il tuo cuore pulsante,ti è indispensabile. Ma Angel io ti amo. E sarà sempre così fino alla fine dei miei giorni. Non morie."
"Non farlo nemmeno tu." Non potevo dirgli altro, lui era troppo calmo dopo la tempesta che avevo sperimentato con Gabriel.

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