I ricordi di Alex...

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Per settimane Gabriel evitò la mia presenza e io la sua, ogni girono peggiore del precedente perché il mio fottuto cuore lo bramava.  Non sognai mai più Blake in compenso troppi ricordi di me e l'angelo mi tormentavano la notte non lasciandomi riposare. Odiavo ogni singolo episodio perché non ero stata io a vivere quelle esperienze e non ero io quella stupenda guerriera che sembrava uscita dalle leggende. Mi paragonavo a una donna che ero stata millenni di anni fa e mi odiavo per non essere lei. 
Scesi giù nel salotto dove trovai Alex. Mi sedetti vicino a lui e rimanemmo in silenzio per qualche minuto.
"Sta andando tutto a puttane. Perché mi evita così, potrebbe almeno parlarmi o gridarmi contro o qualsiasi altra cosa."
"Il passato certe volte ritorna a perseguitarlo. Credo  abbia paura che  si ripeta ciò che è accaduto molto tempo fa, lo vedo ogni volta che ti guarda. Ha paura di non riuscire a proteggerti ,paura di perderti. Angel sarò sincero non credo riesca a vederti per chi sei ora." Non poteva dire cosa peggiore ma incassai il colpo in silenzio.

"E' difficile non pensarlo quando mi guarda come se avesse ritrovato una cosa perduta."
Penso di essermi innamorata di lui o almeno non ho mai provato nulla del genere.  Nessuno mi ha mai fatta sentire come lui e più questi miei sentimenti aumentano più ho paura che non sarò mai io colei che ama! So che non ama me e non vede me. Vede lei o quello che era l'involucro  della mia anima secoli fa." Una lacrima solitaria mi rigò il viso ma mi affrettai ad asciugarla. 
Alex mi guardò triste accarezzandomi la schiena e io mi lascia cadere in quel tocco rozzo ma caldo.

"Lo so Angel, ti capisco. Non ho nulla da dirti che possa portare via quel dolore ma se ti va di ascoltarmi posso raccontarti di Bea. " Lo guardai commossa, si fidava di me tanto da raccontarmi ciò che era il suo tormento. Mi appoggiai alla sua spalla e rimasi in silenzio, facendoli capire che avrei ascoltato qualunque  cosa mi avesse detto.

"La incontrai quando ero ancora un novizio, mi avevano addestrato fin da piccolo e avevano deciso che finalmente ero pronto per andare a uccidere i nemici della nostra gente. Ero stupido allora e non capivo che la gente che uccidevo non aveva colpa se non quella di essersi ribellata al governo. Mi fa sembrare ipocrita visto che oggi continuo a farlo ma purtroppo adesso come allora non avevo scelta. Solo che un tempo questo non lo sapevo .Passai alcuni mesi ad inseguire gli sfortunati che avrebbero assaggiato la mia lama. Una sera d'estate stavo inseguendo uno della banda di Dante quando costui prese una ragazza che si trovava lì a dipingere come ostaggio per salvarsi il culo. Non mi restò altra scelta che combattere nella mia forma originale e salvare la ragazza. Lei restò impietrita e spaventata da ciò che vide ma non si spaventò di me. Quando mi avvicinai a lei vidi due occhioni verde acqua ed una chioma rosso fuoco. Era bellissima e io pensai che non avevo mai visto creatura celeste di tale bellezza. Mi lasciò senza parole e in quel momento provai un sentimento che non avrei mai pensato di poter provare: amore. Volevo proteggerla e nasconderla agli occhi del mondo, la volevo tutta per me. In quell'istante mi dimenticati di qualsiasi delle loro stupide regole e mi rivolsi a lei. Si chiamava Beatrice, la mia Bea, e ricordo che non scappò via o si ritrasse ma tocco le mie ali e mi guardo negli occhi con una tale dolcezza che pensai che anche lei provasse ciò che provavo io. Da quella sera continuai a vederla ogni notte al tramonto, passavo ogni minuto che potevo con lei. La portai in tutti i luoghi più belli della terra e lei gli ritrasse tutti, uno a uno. Ma la cosa che più mi faceva amarla era la sua gentilezza e bontà d'animo, era uno spirito puro come pochi. Amava disegnarmi, a me, che non avevo nulla di bello ma ai suoi occhi sembravo la stella più luminosa del cielo. Lei non vedeva in me un mostro assassino, lei vedeva il buono, quel poco che c'era lei lo faceva sgorgare. La amai con ogni cosa che avevo, giorno dopo giorno. Non avevo mai provato felicità così grande ,finché un giorno un mio compagno ci vide. Gabriel che sapeva tutto di noi cercò di deviare la cosa e proteggerci ma non servì a nulla perché avevano già scoperto tutto. Non potevo stare con lei perché la nostra unione avrebbe generato un nephilim, ed è allora che capì quanto corrotto fosse quel governo e quanto crudeli fossero quelle creature. Come poteva il frutto del nostro amore essere una disgrazia.
Mi imposero di lasciarla o l'avrebbero uccisa per impedire che qualcosa d'irreparabile accadesse. Bea non voleva assolutamente  saperne, avrebbe dato la vita pur di restare con me fino all'ultimo ,tanto grande era il suo amore. Io però non potevo lasciarglielo fare. L'ultima sera che feci l'amore con lei l'aveva già capito ed iniziò a piangere per dirotto. Fui così infimo che le cancellai la memoria allora, andandomene dalla sua vita per sempre. Il vuoto che mi lasciò non fu mai più colmabile. La vidi invecchiare ,avere dei figli e morire ma lei ha sempre saputo fino all'ultimo che nella sua vita c'è stato qualcosa che mancava. Ho odiato e odio così tanto il consiglio che se ci fosse un modo per distruggere il governo e le loro stupide leggi lo farei subito. Tanto a "dio " non gli è mai importato di noi. Ci ha buttati nel mondo e lasciato fare ciò che volevamo.
Qualsiasi cosa succeda ad Ellyon a lui non importa e la cosa migliore che potrebbe succedere sarebbe se tutto cambiasse". Quando finì il suo racconto vidi qualcosa che mai in vita mia avrei pensato di vedere.
Alexander stava piangendo come un bambino, un dolore così crudo da risalire sulla superfice del suo corpo. Quei bastardi avevano fatto cosi tanto male... Forse Blake aveva ragione, forse se io fossi diventata abbastanza forte sarei riuscita a cambiare una volta per tutte le loro regole e vivere con Gabriel  senza più alcuna paura. Abbracciai forte Alex e rimasi con lui per tutta la serata, lui aveva condiviso un pezzo di sé con me e io gli sarei rimasta accanto.

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