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«Jas, il tuo cellulare suona da dieci minuti. Ti decidi a rispondere?»

Lo so bene, in realtà squilla anche da più tempo, e io guardo semplicemente la scritta sul display muovendomi al ritmo della suoneria. Giuro alla prossima chiamata rispondo.
Come non detto, sento di nuovo la suoneria e finalmente decido di rispondere.

«Sei a casa?» strilla perforandomi un timpano, non so chi sia peggio tra lei e mia madre in fatto di urla.

«Si Sarah, si» rido per il suo tono di voce, neanche il tempo di finire la frase che sento il campanello suonare.

«Aprimi allora» corro ad aprire a quella matta della mia migliore amica che appena mi vede mi salta addosso, quanto mi era mancata.

«Jas! Mi sei mancata»

«Anche tu, non sai quanto» la stringo a me.

«Ciao Miranda» la saluta allegramente.

«Sarah, come stai?»

«Bene, grazie»

«Andiamo» la trascino in camera mia.
Si siede sul letto, guardando attentamente la camera, ad un certo punto fa una faccia confusa.

«Dov'è il vaso?» domanda, cercando un presunto vaso.

«Quale vaso?»

«C'era un vaso con una piantina»

«Non ho mai avuto piante in camera mia»

«Si invece»

«Sarah, stai parlando con me. Faccio morire qualunque cosa, figurati un pianta» dico ridacchiando.

«È la mia pianta infatti»

«La tua?»

«Ti avevo detto che ogni tanto dormivo qui, quando avevo problemi a casa»

«Si, ricordo» rispondo annuendo.

«Ecco, avevo messo una piantina lì» mi indica un punto vicino la finestra.

«Sarà morta, o mia madre l'avrà buttata» le rispondo, alzando le spalle. Mi guarda come se ho detto la cosa peggiore del mondo.

«Miranda!» urla chiamando mia madre, che entra poco dopo in camera.

«Volete fare gossip con me?» ci chiede sorridendo.

«Dov'è la piantina?» le chiede la mia migliore amica.

«Ah, la piantina! L'ho buttata» le risponde alzando le spalle.

«Cosa? Perché?»

«Mi toglieva aria, la prendeva tutta lei»
Dopo questa mini conversazione tra le due, mia madre esce dalla camera lasciandoci sole.

«Piantina a parte, come stai?» le chiedo.

«Io sto bene, benissimo a dire il vero. Sono felicissima che sei tornata. Dobbiamo recuperare il tempo perso»

«Anch'io sono molto felice di rivederti» la abbraccio nuovamente.

«Allora, com'è la Spagna?» mi chiede curiosa.

«Bellissima, ammetto che non volevo tornare»

«Stronza»

«Poi ho pensato a te e mia madre, e ho cambiato idea»

«Falsa. Tua madre ti ha obbligata»

«Beccata» ridacchio.

«E i ragazzi?» mi domanda, guardandomi maliziosamente.

«Ci sono molti bei ragazzi. Ne ho conosciuti un paio, ma niente di serio»

«Dovresti trovarti un ragazzo»

«Non voglio catene, voglio solo divertirmi»

«È vero che gli spagnoli sono tanto focosi?»

«Fidati, lo sono» dico ridendo, si unisce alla risata.

Ci sdraiamo sul letto continuando a parlare un po' di tutto, delle cose che ci siamo perse, di gossip. Mi era mancato tutto questo.

«Ho fame» le dico, notando che si stava facendo ora di cena.

«Si, anch'io. Usciamo a mangiare qualcosa?»

«Certo, vado in bagno e arrivo»
Mi do una sistemata veloce, prendo la borsa e scendiamo in cucina.

«Mamma, noi usciamo» la avviso.

«Dove andate?»

«A mangiare e poi non saprei»

«Va bene, divertitevi e state attente»
Prendiamo la macchina di Sarah, visto che era già qui.

«Andiamo a mangiare un gelato?» mi chiede.

«Vuoi cenare con un gelato?»

«Cosa proponi?»

«Andiamo al Wreck?» le domando, annuisce in risposta. Arriviamo dopo pochi minuti, entriamo e ci accomodiamo in un tavolo.

«Cosa prendi?» mi chiede, mentre legge il menù sul tavolo.

«Sono indecisa fra l'insalata di mare e le fritturine»

«Se prendiamo una pizza?» mi chiede.

«Non ho voglia di pizza»

«Ciao ragazze, sapete già cosa ordinare?» ci saluta Anna, la mamma di Kiara. «Jasmine! Che bello vederti, come stai?» mi riconosce in un secondo momento.

«Ciao Anna, io sto bene, tu?» le chiedo gentilmente, ricambiando il sorriso.

«Bene. Quando sei tornata?»

«Stamattina»

«Mi fa piacere vederti. Allora ragazze, cosa vi porto?»

«Per me delle fritturine» le rispondo, poi guardo Sarah che era ancora concentrata a guardare il menù.

«Per te Sarah?»

«Oh, ehm...» mi guarda ancora indecisa. «Un panino con il salmone» dice alla fine. Anna prende gli ordini e se va.

«Panino con il salmone? Non volevi la pizza?»

«Non volevo mangiarla da sola»

«E quindi hai preso un panino?»

«Non sapevo che prendere»

«Tu vuoi il gelato» dico, conoscendo la mia migliore amica. Annuisce ripetutamente.

«Poi andiamo in spiaggia e lo prendiamo» mi avverte.

«Come vuoi, ormai hai fatto venire voglia anche a me»

Dopo una decina di minuti ci arrivano gli ordini e mangiamo tranquillamente continuando a parlare. Finito di mangiare andiamo in spiaggia a prendere il famoso gelato, che Sarah guarda con gli occhi dell'amore.

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