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Mi sento scuotere non delicatamente, apro gli occhi e mi trovo la chioma bionda davanti.

«Che vuoi?»

«Finalmente! Alzati» dice per poi uscire.

Lo seguo lentamente, ho bisogno di caffè. Mi sono addormentata nelle mattinate, è stato un miracolo che sia riuscita a chiudere gli occhi.

Mi appoggio alla staccionata vicino a lui, vedendo Kiara e Pope parlare, o meglio, lei prova a parlare e lui fa rumore con la moto.

«Che hanno?»

«Pope è strano» mi risponde, poi si gira a guardarmi. «Ti avevo detto di non bere»

«Io sto benissimo» mi guarda alzando le sopracciglia, gli arriva un pugno.
Ho bisogno di caffè, l'ho già detto?

Pope sfreccia via con la moto, smettendo finalmente di fare quel suono fastidioso. Rientro dentro a dissetarmi e vedo tornare i due.

«Cosa gli è preso?» domando, riferendomi a Pope.

«È arrabbiato con me» risponde. «Prendiamo le provviste per John B e Sarah» ci avvisa.

Iniziamo a prendere cibo, bevande e altre provviste, mettendole in delle scatole.

«Sicura che Pope non sia sempre stato strano?» domanda JJ.

«Non era una di quelle cose che hanno bisogno di interpretazione»

«Basterà questa roba a quei due?» chiedo.

«Per due settimane penso che sia sufficiente» dice il biondo.

«È che... io credo di averlo ferito» riprende il discorso Kie.

«Gli passerà» la rassicuro, uscendo con la roba in mano.

«Smettila di incolparti. Ha cambiato comportamento, nelle ultime ventiquattro ore è stato dottor jekyll e mister hyde»

«Mi secca ammetterlo, ma mi manca il vecchio Pope» sospira. «Lui almeno era prevedibile»

«Che succede?» spunta Anna, la mamma di Kiara davanti a noi. «Dove sei stata?»

JJ mette le scatole nel cofano mentre io inizio a salire in macchina.

«Sto bene, ho dormito qua» la tranquillizza sua figlia.

«Brava. Quando pensavi di dirci che non saresti tornata a dormire? È tutta la notte che ti cerchiamo» dice arrabbiata sua madre.

Penso a mia madre, chissà che pensa non avendo notizie mie da due giorni. Se è più preoccupata o arrabbiata.

«Beh, te lo sto dicendo ora»

«Jasmine, ti sei unita alla banda?» mi chiede scioccata.

«No, no. Volevamo solamente passare una serata ricordando i vecchi tempi. Solo che poi si è fatto tardi e ci siamo addormentate» invento una scusa, sembra crederci, perché sorride.

«Siete tornate amiche?» domanda sorridendo. Annuisco in risposta e questo sembra calmarla.

Nota poi la figura di Maybank e si rabbuia di nuovo.

«C'era anche lui in questo viale dei ricordi?»

«Con lui abbiamo fatto una cosa a tre, niente di più» dico sarcasticamente mentre scrollo le spalle, però mi ricompongo immediatamente i vedendo l'espressione la sua espressione, che era alquanto scioccata.

«Sto scherzando»

«Cosa state combinando?»

«Mi dispiace» mormora Kie avvicinandosi alla macchina.

«No, non se ne parla neanche» prova a fermarla sua madre.

«Mamma, per favore»

JJ sale nei posti dietro guardandomi male. Mi dispiace biondo ma davanti sto io.

«Hai sentito che cosa sta succedendo?»

«Poi ti spiego»

«Tesoro lo sai che sta arrivando una tempesta?»

«Mamma devo andare!» finalmente sale in macchina.

«La polizia ha delle armi Kiara»

«Devo andare» continua a dire sua figlia.

«Non te lo permetto!»

«Ma è John B! Ha bisogno di me» urla la mia amica.

«Ti ordino di restare qui!»

«Ho capito, starò attenta»

Sua madre sbatte i pugni contro il finestrino mentre sua figlia accende la macchina e parte, continuando a dire "mi dispiace". In tutto questo io e il biondo siamo in silenzio.

«È... stressante» mormora Kiara.

«È tua madre Kie, è normale che si preoccupa» le dico.

«Con la tua ci hai parlato?» mi domanda e io scuoto la testa.

«Non mi vede da due giorni, ho pure il cellulare scarico. Mi ucciderà appena mi vedrà»

«Non sarai più la figlia perfetta, che peccato» dice Maybank.

«Che dici, idiota?»

«Ragazzi vi prego... non è il momento» ci zittisce Kiara. Poi il biondo di sporge in avanti, essendo nei sedili posteriori.

«Jas»

«Che vuoi?»

«E così abbiamo fatto una cosa a tre eh?» dice con un sorriso che gli cresce in faccia.

«Idiota» dico alzando gli occhi al cielo.

Arriviamo a casa del biondo, lui tentenna prima di uscire dalla macchina.

«Casa dolce casa» si toglie il cappello passandosi una mano fra i capelli.

«Ti accompagno?» propone Kiara. «Non mi pesa»

«No» scuote la testa. «Ci metto un secondo» dice per poi scendere dall'auto. Lo guardiamo entrare in casa.

«Che succede con Pope?» chiedo diretta.

«Mi ha detto che mi ama»

«Quando?»

«Fuori casa di Sarah. Tu eri più avanti e... dal nulla me l'ha detto»

«Era fatto»

«Lo so»

«E tu?»

«Gli ho risposto male e se l'è presa. Stamattina era ancora arrabbiato con me»

«Non può fartene una colpa se non ricambi» le rispondo. Lei abbassa abbassa la testa non rispondendo. «Ma tu ricambi» la scruto per bene.

«Non lo so» sospira.

«Devi fare chiarezza con te stessa, cerca di ascoltare il tuo cuore»

«Tu che faresti al mio posto?»

«I maschi portano solo problemi. Divertiti con loro come loro si divertono con te, ma nulla di più» le espongo il mio pensiero.

«Con lui non posso comportarmi così. Siamo amici, è il mio migliore amico»

«Per questo devi pensarci bene, altrimenti rovinerai l'amicizia»

Sentiamo la portiera aprirsi, ci giriamo verso il biondo, che non avevo visto uscire di casa ne sentito. Ci mostra le chiavi sorridente.

«Si va!»

Kie mette in moto andando diretti a prendere il motoscafo.

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