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Mi sveglio di buon umore, scendo di sotto non trovando però mia madre. Così torno in camera mia, mi lavo velocemente e mi vesto con dei pantaloncini di jeans e un top bianco. Metto i miei soliti occhiali da sole e sono pronta. Scendo di sotto per prendere le chiavi della macchina e dirigermi al bar a bere una bella tazza di caffè. Mentre ero per strada mi arriva una chiamata dalla mia migliore amica.

«Pronto?»

«Jasmine, dove sei?» prima o poi tra lei e mia madre mi ritroverò i timpani rotti.

«Sarah, come stai?»

«Dove sei?» mi domanda di nuovo.

«Sto andando a prendere un caffè»

«Un caffè? Stai andando a prendere un caffè?» continua ad urlare. Ma perché urla sempre? Quando si ritroverà senza voce e verrà a lamentarsi da me non le farò neanche un semplice the.

«Prendo un the?»

«Sai da quanto ti sto aspettando?»

«Da tutta la vita?»

«Avevamo appuntamento con gli altri al bar» mi ero completamente dimenticata.

«Arrivo» rispondo per poi correre a casa sua.

Quando arrivo sotto casa le mando un messaggio per avvisala, ma quando esce non mi accoglie felicemente.

«Ti eri dimenticata vero?»

«No, certo che no»

«Invece si»

«Hai così poca fiducia in me, sono offesa»

«Per quale motivo stavi andando a prendere un caffè allora?»

«Doppio caffè?» le dico facendo un sorrisino mentre lei alza gli occhi al cielo.

«Sai, mi è mancato tutto questo» mi confessa.

«Tu che mi rimproveri o io che ti passo a prendere?»

«Jas, dico sul serio»

«Anch'io, ma non capisco a cosa ti riferisci»

«A te che finalmente sei tornata. Mi è mancato passare il tempo insieme» mi dice sorridendo.

«Anche a me» ammetto sorridendole.

«Appena ho proposto ai ragazzi della colazione ne sono rimasti entusiasti»

«Ragazzi? Quali ragazzi?» chiedo confusa.

«Topper, Rafe e Kalce»

«Rafe»
Rafe Cameron. Fratello maggiore della mia migliore amica. Un tempo eravamo amici, poi da un giorno all'altro ha iniziato a trattarmi male. Non capisco ancora il motivo.

«Sono felici che sei tornata e vogliono salutarti pure loro. Sarà una bella mattinata, fidati» cerca di rassicurarmi Sarah.

«Se tuo fratello osa dire qualcosa gli tiro addosso la prima cosa mi trovo davanti» la avverto.

«Sorridi e sii gentile. Andiamo forza» mi dice mentre scende dalla macchina per incamminarsi dentro al bar, la seguo sperando che lo stronzo di suo fratello si sia fatto meno stronzo.

«Ciao ragazzi, guardate chi vi ho portato» li saluta Sarah, sedendosi vicino al suo fidanzato, dandogli un bacio.

«Ehi ragazzi» li saluto pure io.

«Bentornata raggio di sole, sono così felice che tu sia venuta ad illuminare il nostro tavolo» mi saluta Kalce. «Mi sei mancata sai?» continua mentre mi abbraccia.

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