Mi sveglio a casa Cameron, mi giro non trovando Sarah accanto a me, così mi alzo andando alla sua ricerca, trovando però, Rafe. Non era mai in casa e doveva esserci giusto oggi? Non è che gli dei mi stanno punendo per qualcosa?
«Tu che ci fai a casa mia?»
Arrogante come al solito.«Buongiorno anche te»
«Perché sei qui?» domanda nuovamente.
«Avevo troppa voglia di vederti» gli faccio un sorriso ironico, versandomi il caffè in una tazza.
«E chi non ha voglia di vedermi?»
Ora gli lancio qualcosa. Una mela? Un bicchiere? Una sedia?«Vedere la tua faccia arrabbiata già di prima mattina non è in cima alla lista dei miei desideri»
«Sei tu che mi irriti»
«Ma se hai sempre un nuvolone nero che ti segue in giro»
«Non ho nessuna nuvola che mi segue»
È proprio irritante.«Sai, non dovresti bere così tanto caffè»
«Mh»
«Ti rende ancora più isterica di quello che sei»
«Hai finito di far prendere aria alla bocca?» gli chiedo seccata.
«E ti rende anche nervosa»
«Quello nervoso tra i due sei sicuramente tu»
«Potrò essere nervoso ma almeno non sono isterico» adesso lo picchio, ho deciso.
«La smetti di dire che sono isterica?»
«Accettare la realtà è dura lo so»
«Dici per esperienza? Tu non hai ancora accettato di essere il meno gradito qui» sbatte un pugno sul tavolo e si avvicina rapidamente a me, guardandomi furioso. Forse ho esagerato? Mi prende per le spalle facendomi sbattere contro la cucina e avvicina il suo viso al mio.
«Non ti permettere, altrimenti...» mi ringhia contro.
«Altrimenti che?» lo interrompo subito.
Mi lascia andare, rimandando però sempre davanti a me, gli faccio cenno di allontanarsi ma non si muove, io continuo ad essere bloccata fra la cucina ed il suo corpo.
«Puoi spostarti?»
«Perché?»
«Mi dai fastidio, sei troppo vicino»
«Non fingere che non ti eccito» mi dice con un sorrisetto, lo guardo chiudendo gli occhi in due fessure.
«Ma chi ti credi di essere?»
«Stai dicendo che mi sbaglio?»
«Sei totalmente fuori strada»
«Certo» ridacchia.
«Posso sapere perché cazzo stai ridendo?» gli dico abbastanza alterata.
«Jas!» mi chiama Sarah entrando in cucina, Rafe torna a sedersi dov'era prima.
«Menomale che sei venuta a salvarmi. Quell'arrogante di tuo fratello vuole mandare la sua nuvola da me»
«Nuvola?» chiede confusa Sarah.
«Smettila con questa nuvola!» sbotta irritato.
«Andiamo» dice Sarah mentre mi prende per il braccio, uscendo poi di casa.
«Dove?»
«Vieni in barca con me e Topper?» mi chiede.
«A guardavi amoreggiare?»
«Non amoreggiamo»
«Sarah, ora sono qui. Non me ne andrò per un bel po'. Puoi stare tranquillamente con il tuo fidanzato a fare le vostre cose. Noi ci possiamo vedere dopo»
«Smettila di dire che facciamo cose» mi dice imbarazzata. Amo vedere come si imbarazza quando si parla della sua vita sessuale.
«Fai prendere aria al tuo fiore amica» le dico per poi incamminarmi verso casa, mandandole un bacio volante.
Prima di tornare a casa decido di passare dal Wreck. Appena entro vedo subito Kiara con i pogues. Mi avvicino al bancone aspettando qualcuno che prende la mia ordinazione.
«Cosa vuoi ordinare?» mi chiede Kiara dopo un po'.
Eravamo migliori amiche, io lei e Sarah. Eravamo un bel trio, ci volevamo bene. Poi loro due hanno litigato, e non ho mai capito perché dopo il litigio con Sarah si sia allontanata anche da me. Sinceramente adesso non mi interessa più.«Due caffè» si, vivo di caffè.
«Arrivano»
«Allora John, come stai? Sai per l'occhio» mi giro verso il moro, lo scruto attentamente e non era messo bene.
«Il tuo amico è uno stronzo»
«Si, lo è»
«È per questo che siete tanto amici» sussurra JJ, ma lo sento ugualmente.
«Mi stai dando della stronza indirettamente?»
«Allora Jas, raccontami un po' della Spagna» si intromette Pope, cercando di cambiare argomento. Lui è l'unico del gruppo con cui vado d'accordo, anche lui è molto studioso. Abbiamo iniziato a scambiare qualche parola grazie all'argomento università e scuola in generale, pian piano abbiamo iniziato a legare, dandoci consigli e una mano a vicenda. È molto simpatico.
Inizio il solito monologo sull'anno in Spagna, lui mi ascolta attentamente, facendomi molte domande alle quali rispondo tranquillamente. Stranamente anche gli altri tre ascoltano la conversazione, stando però in silenzio. Impiccioni. Nel mentre io avevo finito il primo caffè che Kiara mi aveva portato precedentemente, finisco il discorso quando inizio a bere il secondo. Scambiamo altre due chiacchiere e poi torno a casa, lasciando i quattro lì.
Nel tardo pomeriggio Sarah mi manda un messaggio chiedendo di andare a casa sua, quindi eccomi qua a tornare a casa Cameron. Una volta arrivata busso e ad aprirmi è Rose.
«Jasmine» mi accoglie sorridendo.
«Ciao Rose, come stai?»
«Bene»
«Sarah?»
«È in camera»
«Va bene. Ah, Rose!» la richiamo mentre sono al secondo gradino.
«Si?»
«Rimango sia a cena che a dormire» la avviso.
«Ma non c'è l'hai una casa?» si intromette una terza voce, troppo fastidiosa per i miei gusti. E chi poteva essere se non Rafe.
«Hai qualche problema?»
«Si, sei sempre qua. Perché non te ne vai a casa tua?»
«E perdermi del tempo con te? Non ci penso neanche»
«Oh, sei sempre qui per me allora»
«Beccata. Trovare Sarah è solo una scusa per vederti»
«Devi avvertirmi prima quando fai queste confessioni»
«Il tuo piccolo cervello non riesce ad elaborare?»
«Jas! Ti vuoi sbrigare?» l'urlo di Sarah dal piano di sopra ci fa smettere di battibeccare. Continuo a salire le scale facendogli il terzo dito che ricambia prontamente. Appena entro nella stanza della mia amica, la trovo ad aspettarmi a braccia incrociate.
«Cosa?»
«Niente» mi guarda in modo strano.
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Amici di letto
FanfictionJasmine Davis vive una vita normale e privilegiata a Figure Eight con la madre, contando i giorni per andare in una prestigiosa università e trascorrendo il tempo con i suoi amici. È una delle ragazze più conosciute delle Outer Banks, con una bellez...