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Eravamo quasi pronte per la festa, stavamo facendo gli ultimi ritocchi al trucco. Mostro a Sarah due colori di rossetto differenti in modo che mi aiuta a scegliere quale indossare.

«Stasera sarà una favola» le dico, una volta finito di applicare il rossetto. «Alcolici a volontà e un sacco di ragazzi. Stasera voglio andare a letto con qualcuno»

«Chi hai in mente?» mi chiede ridendo.

«Ne ho due, in caso sarà una cosa a tre» rispondo ridendo.

«Tra questi c'è per caso Nathan Baker?» mi domanda incrociando le braccia.
È proprio la mia migliore amica.

Nathan Baker.
Kook, moro, alto, giocatore di basket e molto affascinante. Ho sempre fatto apprezzamenti su di lui, ma non c'è mai stato modo di concretizzare nulla.

«Lui è in cima alla lista» le dico ridendo.

«Tacchi o no?» mi chiede prendendo in mano due tipi di scarpe, indecisa sul quale indossare.

«Io direi di si»

«Dici? So già che mi faranno male i piedi»

«Allora non li mettere»

«Tu li metti?» mi chiede.

«Certo, amo i tacchi» si fa convinta e li indossa pure lei.

Dopo aver perso altro tempo a fare miliardi di foto siamo finalmente arrivate alla festa. C'era già tanta gente, prendo la mano della mia migliore amica e la trascino al bancone. Ho bisogno di alcol.

«Allora amica» inizio a dire, una volta preso da bere. «Che intenzioni hai stasera?»

«Niente rimorchi, sono fidanzata»

«Allora, che intenzioni hai con il tuo fidanzato?»

«Parli di..?» dice lasciando la frase in sospeso, aveva capito a cosa alludevo e ogni volta che prendevamo quest'argomento mi veniva un sacco da ridere per come si agitava.

«Di far prendere aria al tuo fiore»

«Jas!»

«Un'ape prima o poi arriverà a prendere il nettare»

«Smettila»

«Almeno sai che tipo di ape sarà?»

«In che senso?»

«Sarà un'ape piccola o un'ape grande?»

«Jasmine!» quasi urla guardandosi attorno.

«Ape gigante tipo calabrone?» vado avanti con il mio discorso.

«Non usare questi esempi» mi rimprovera imbarazzata. Inizio a ridere per le sue espressioni.

«Dai Sarah, quel poveretto aspetta solo di entrare nel tuo fiore puro» continuo ridendo.

«Lo sai che non mi sento pronta. Devi comprendermi»

«Lo so amica» le dico dandole un bacio sulla guancia, mentre porto alle labbra il bicchiere.

«Andiamo a cercare i ragazzi» mi prende la mano per inoltrarci nella folla alla ricerca degli altri.

«C'è Nathan» le dico fermandomi di botto.

«Dove?» mi chiede confusa, iniziando a girare la testa in ogni direzione per cercarlo.

«Lì» le indico un punto poco distante da noi.

«Ma è con i suoi amici» mi fa notare.

«Beh?»

«Vai» mi dice rassegnata, sapendo che sarei andata da lui ugualmente.

«Ci vediamo dopo, o meglio, ci vediamo domani» le dico prima di avvicinarmi a lui, mentre lei mi guarda ridendo.

«Ehi, Nathan» lo saluto avvicinandomi.

«Jasmine ciao, non sapevo fossi tornata» mi saluta sorridendo, e che sorriso.

«Sono tornata da pochi giorni»

«Com'è stato il ritorno alle Outer Banks?» mi chiede, noto i suoi amici allontanarsi lasciandoci soli.

«Orribile, la Spagna è fantastica» dico con un sorriso nostalgico.

«Immagino, come ti sei trovata lì?» mi domanda, e io inizio a fare il solito racconto sulla Spagna.

«Finisci gli studi lì allora?» mi chiede una volta finito il discorso.

«Esatto, ormai manca solo un'anno»

«Sai già in che università vuoi andare?»

«Ho qualche idea, si. Tu con il basket?»

«Con la squadra ci stiamo allenando, dobbiamo essere pronti per la stagione»

«Avete il campionato?» domando e annuisce in risposta.

«Ci saranno i grandi del settore, sono abbastanza in ansia»

«Andrà bene, sei il più forte in squadra» gli dico sorridendo.

«Vuoi bere qualcosa?» mi chiede sorridendo. Smettila di sorridere altrimenti chi ci arriva a casa.

«Si, grazie»
Ma ciò non è stato possibile perché un corpo si piazza davanti a noi.

«Lei è con me»
Rafe Cameron mi cinge la vita con le braccia, guardando male Nathan.
Per un folle instante, forse anche un paio di minuti, il mio cuore accelera i battiti.

«Ci stai provando con la mia ragazza?»

«Non sapevo fosse fidanzata. Non voglio creare problemi» si scusa Nathan e se ne va. Lo spingo lontano da me.

«Ma che fai!» dico innervosendomi. «La tua ragazza? Ma come ti viene in mente!»

«Perché parlavi con quello?»

«Non vedo perché dovrei dirlo proprio a te»

«Dove stavate andando?» insiste.

«Rafe, sparisci» dico scandendo bene le parole, mi incammino dalla parte opposta a dove si trova lui.

«Almeno posso offrirti da bere?» mi chiede bloccandomi per un polso.

«Voglio qualcosa di forte» rispondo, mentre getto i capelli dietro le spalle.

Subito un sorriso furbo si fa spazio nella sua faccia.
I suoi occhi azzurri, mi fissano intensamente, come se volesse leggermi dentro.
È proprio un bel ragazzo, molto bello, non si può negare, peccato il suo comportamento irritante.

«Perché non vieni via con me?»

«Via con te?» ridacchio.

«Andiamo a fare un giro»

«Ci si vede Cameron» dico dandogli una pacca sulla spalla.

Vado a cercare la mia amica, di cui ormai non avevo più traccia. Dopo innumerevoli chiamate e messaggi finalmente la trovo appoggiata ad un albero, che parla con altre ragazze.

«Sarah!» la chiamo attirando la sua attenzione.

«Jas? Non eri con Nathan?» mi chiede confusa.

«Ero! Poi quello stronzo di tuo fratello si è messo in mezzo» le spiego, iniziando ad arrabbiarmi di nuovo.

«Mi dispiace»

«Non capisco perché si mette sempre in mezzo!»

«Ti ho fatto un favore» si intromette una terza voce. Ci giriamo notando i tre moschettieri.

«Dovrei dirti grazie?»

«Si, dovresti»

«Tu stai fuori» borbotto.

«Neanche lo conosci»

«Non ho bisogno di conoscerlo»

«Beh, scusami se ho mandato a monte la tua scopata» dice ironico.
Gli spacco qualcosa in testa, ho deciso.

«Andiamo a ballare» mi trascina via Sarah.

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